Funghi, flora e fauna
Palombo stellato - Mustelus asterias
Mustelus asterias Cloquet, 1821
Nome volgare: Palombo stellato - nome commerciale: Palombo
Nome dialettale: Can da bòn
Famiglia: Triakidae
Caratteri morfologici: corpo allungato e affusolato. Presenza dello spiracolo dietro locchio.
Distanza fra le narici uguale a 1,2-1,3 volte la larghezza della narice. Denti ottusi
e appiattiti, strettamente ravvicinati. La prima dorsale inizia avanti lapice interno delle
pettorali. Caudale con lobo superiore ben sviluppato e inferiore ridotto. Dorso e fianchi
con macchie biancastre distribuite irregolarmente su fondo grigiastro o brunastro. Lunghezza
sino a 100 (150) cm.
Rispetto al Palombo liscio (M. mustelus) e al Palombo punteggiato (M. punctulatus)
presenta macchie bianche sul corpo e linizio della prima dorsale avanti lapice interno
delle pettorali (anziché in corrispondenza dellapice o poco dietro); inoltre rispetto
al primo una distanza fra le narici uguale a 1,2-1,3 volte la larghezza della narice (anziché
1,5-1,7 volte) e al secondo non ha pinne dorsali con bordo posteriore scuro. Rispetto ad
altri squali di aspetto più o meno simile presenta denti ottusi e appiattiti, strettamente
ravvicinati (anziché aguzzi).
Biologia e habitat: specie demersale, vive su fondali sabbiosi e fangosi in vicinanza della costa, ma anche sino a 350 m e oltre di profondità. Vivipara aplacentale. Si nutre soprattutto di crostacei bentonici.
Distribuzione in Italia: segnalata in tutti i mari italiani.
Valutazione di frequenza e distribuzione nella zona di studio: rara, nei fondi sporchi (1) dell'Adriatico al largo della Provincia di Pesaro e Urbino; talvolta anche su fondi mobili costieri.
Un individuo pescato nel 1969-1970 a 1 miglio al largo della costa tra Pesaro e Fano, su
fondale sabbioso-fangoso (PICCINETTI, 1971); un esemplare nel 1982 sui fondi sporchi al
largo di Fano.
Considerata "in pericolo" (EN) nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (RONDININI et al. 2013).
NOTE
(1) Fondali sabbioso-fangosi e fangoso molto sabbiosi nei quali lepifauna è abbondante e costituita in prevalenza da spugne, ascidie, attiniari ed ostriche, con laggiunta dei detriti provenienti dagli organismi morti.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 30.04.2006
Ultima modifica: 07.10.2014
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