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Stagno costiero a N.O. della foce del Cesano


Si tratta di un piccolo stagno ubicato a Marotta di Mondolfo, circa 500 m a N.O. della foce del Cesano.
Si estende tra la strada litoranea e la spiaggia ghiaiosa, con una lunghezza e una larghezza attualmente limitate, ma fino al 1970-1980 notevolmente più consistenti.
Attualmente rappresenta l'ultima traccia degli ambienti umidi retrodunali che fino all'ottocento caratterizzavano il litorale tra Pesaro e Marotta.

Lo stagno si è originato dall'attività di una cava di ghiaia da molti anni inattiva ed esaurita (BALLELLI et al., 1981).

Il tratto di mezzo chilometro nel quale è ubicato era considerato area di tutela floristica in base alla Legge Reg. 52/1974. Poi la progressiva antropizzazione, interramento e degrado generale della zona, con conseguente scomparsa delle specie di piante rare in base alle quali venne istituita la tutela, determinò la cancellazione dell'area floristica.

Nelle sue acque venne rinvenuto allora il Potamogeton perfoliatus, unica stazione nota per questa specie nelle Marche. Altre piante rinvenute nella zona (alcune rare o poco diffuse) sono Iris pseudacorus, Carex extensa, Ranunculus sceleratus, Samolus valerandi, Tragus racemosus e Centaurea tommasinii: di queste solo Iris pseudacorus è stata attualmente (2010) ritrovata.
Quando l'estensione dello stagno era più cospicua, vi si potevano incontrare la Gallinella d'acqua, il Tarabusino, la Cannaiola, l'Usignolo di fiume, la Ballerina bianca, il Piro-piro piccolo, il Porciglione, la Carpa, la Rana verde e la Natrice dal collare, mentre attualmente (2010) queste specie sono divenute rare o del tutto assenti.

In un sopralluogo del 14 giugno 2013 sono state rilevate nello stagno e nella vicina spiaggia ghiaiosa tra le piante Arundo donax, Carex otrubae, Iris pseudacorus, Lythrum salicaria, Melilotus albus, Parapholis incurva, Phragmites australis, Raphanus raphanistrum subsp. landra, Symphyotrichum squamatum, Xanthium orientale subsp. italicum; tra gli uccelli nidificanti una coppia di Corrieri piccoli e un Cannareccione in canto.

Ultimo atto: a metà gennaio 2015 lo stagno è stato distrutto e il terreno livellato con le ruspe, ignorando la sua importanza naturalistica e in nome della "pulizia"!


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 04.12.2010
    Ultima modifica: 23.09.2015

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