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Il Cammino

Il Cammino dei Monasteri - Da Monte Giove (Fano) a Fonte Avellana (Serra Sant'Abbondio)


Introduzione

L’idea di percorrere a piedi cammini più o meno lunghi non è nuova; ce ne sono di tutti i tipi, frutto dell’evoluzione in atto nel campo del turismo che sta scoprendo la bellezza del muoversi lentamente, anche  con motivazioni spirituali, “via dalla pazza folla” e dal “mordi e fuggi”.

Nel caso del Cammino dei Monasteri si è verificata una fortunata coincidenza:  la compresenza a  Fano  di  persone  diverse  tra loro ma con motivazioni molto simili: monaci camaldolesi desiderosi di valorizzare in modo originale il patrimonio religioso degli eremi marchigiani e ambientalisti che per ben quattro volte, a partire dal 1984, hanno compiuto a tappe, con motivazioni scientifiche, la risalita  a piedi del fiume Metauro.     Ha fatto il resto la disponibilità di esperti  che normalmente compiono escursioni su colline e monti del vicino Appennino.

La preparazione del cammino è iniziata per tempo, innanzitutto per verificare  la praticabilità di percorsi spesso impervi, predisporre la non semplice logistica e infine raccogliere le iscrizioni che,  a differenza di quanto succedeva un tempo, oggi possono venire praticamente da tutto il mondo.      Le domande di partecipazione sono state numerose, tanto che ad un certo punto è  stato necessario  porre  un limite per rendere gestibile il gruppo che alla fine è risultato di  una quindicina di persone, diverse sotto tutti i punti di  vista  ma  omogenee  per  le  motivazioni e la capacità di condividere anche gli inevitabili disagi di un’esperienza fuori dal comune.  La cronaca  di cinque  giorni di cammino è riassunta nelle pagine seguenti e vuole tra le righe sottolineare un fatto: non è necessario andare lontano e affidarsi ad agenzie specializzate  per trovare i luoghi in cui è possibile muoversi a piedi, in gruppo, per conoscere il territorio e mettere alla prova  anima e corpo; in ogni angolo d’Italia c’è un patrimonio immenso di carattere artistico,  religioso,  storico, ambientale, ecc.   da scoprire o riscoprire e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Nella vallata del Metauro la strada è quindi tracciata, e non da ora, per chi volesse fare un’esperienza che è anche una sfida con se stessi; c’è inoltre l’intenzione di ampliare il raggio d’azione per allungare il cammino al  terzo luogo camaldolese delle Marche: Fabriano.

“Per aspera ad astra”!

Enrico Tosi

Fano, luglio 2016

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 10.03.2017
    Ultima modifica: 10.03.2017

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