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Aureoboletus gentilis


Aureoboletus gentilis (Quèlet) Pouzar 1957 (= Boletus gentilis Quèlet; = Boletus sanguineus var. gentilis Quèlet)

Famiglia: Boletaceae

Descrizione: Cappello: 2-5 cm, emisferico, convesso, largamente convesso mai piano, margine revoluto, eccedente; cuticola liscia, vischiosa, brillante, eparabile, colore vivace, rosa carnicino, arancio rosato con sfumature gialle. Imenoforo: tubuli adnati con dentino, colore giallo molto vivo, sbiadisce e imbrunisce con l’età; pori mediamente grandi, angolosi, concolori ai tubutli ed entrambi  immutabili. Microscopia: spore 12-18x4-7µ, ellittiche, lisce, guttulate, con apicolo. Basidi monosporici, bisporici e tetrasporici. Cistidi fusiformi, clavati, utriformi, contenenti un liquido oleoso giallo, rifrangente. Gambo: cilindraceo, snello, pieno poi farcito, liscio, affusolato, colore giallo con tonalità rosate, brunastre alla base. Carne: soda poi molle, biancastra, rosata sotto la cuticola, immutabile, odore debole, fruttato, sapore acidulo.

Commestibilità: commestibile.

Biologia e habitat: boschi termofili di latifoglie, in particolare faggi, querce, castagni, isolato o

a gruppi di pochi esemplari.

Presenza nella zona di studio: zona collinare esterna (Fontecorniale di Montefelcino e Montalto Tarugo), Zona appenninica interna (Serre a Caimarini e a Monte Rosso, zona della Guinza a Mercatello sul Metauro).

Note: facilmente riconoscibile  per le piccole dimensioni, il colore giallo vivo dell’imenio e la vischiosità del cappello.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.01.2020
    Ultima modifica: 15.01.2020

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