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Borgo Pace: torri di avvistamento lungo la valle del T. Auro


Nel tratto di valle del T. Auro di circa 5 km da Borgo Pace a Parchiule sono presenti ben 5 torri di avvistamento (o di guardia, o feudali) appartenenti a privati, costruite con pietra arenaria locale e in varie condizioni di conservazione: tre in sinistra idrografica e due in destra idrografica. Sono tutte a pianta quadrata, tranne quella di S. Martino che è cilindrica.

(Alcune notizie sono tratte dall'articolo del Corriere Adriatico dal titolo "Quattro torri rischiano il crollo" del 17 febbraio 2006).
Era questa una zona di confine fra il Granducato di Toscana e la Contea (poi Ducato) di Urbino; fra la Massa Trabaria (1) e lo Stato della Chiesa. Nel basso medioevo i signorotti feudatari erano perennemente in guerra fra loro, e le torri facevano parte di un sistema difensivo per segnalare tempestivamente l'arrivo degli eserciti nemici.

Sull'altura in sinistra idrografica, circa 1 km a monte di Borgo Pace e a 536 m di quota, si scorge una torre cilindrica di avvistamento, detta Torre S. Martino, restaurata per uso abitativo (coordinate geografiche 43°39'50.44"N - 12°17'02.85"E).

Più avanti in corrispondenza di Case S. Andrea, sull'altura in destra idrografica a 666 m di quota, si trovano i ruderi dell'omonima torre di avvistamento, segnati nella carta topografica IGM del 1952 F. 115 - I N.O. E' la più rovinata delle cinque: ha resistito solo l'angolo di S.E.

Ancora più avanti, nell'agglomerato fortificato di Castel dei Fabbri in sinistra idrografica, vicino a un piccolo borgo di case si erge una torre di guardia in rovina a 600 m di quota (coordinate geografiche 43°39'40.44"N - 12°15'51.19"E). La sua parte superiore è crollata ed ora è di poco più alta della vecchia casa vicina.

Sull'altura sopra Lame di Parchiule, in sinistra idrografica, nella carta topografica IGM del 1952 (F. 115 - I N.O.) sono indicati i ruderi di una torre (Torre di Parchiule) a 608 m di quota (coordinate geografiche 43°39'11.92"N - 12°14'19.73"E).

Sulle alture in destra idrografica, sopra il nucleo abitato di Villa di Parchiule, si scorge una torre di avvistamento in rovina a 655 m di quota (coordinate geografiche 43°39'02.75"N - 12°13'52.17"E). La torre risale presumibilmente alla metà del XIII secolo. E' alta circa 14 m e in contatto visivo con le torri di Parchiule e di S. Andrea.

NOTE
(1) (da: www.treccani.it) Regione storica dell’Italia centrale, lungo la catena appenninica. Possesso di monasteri o abbazie durante le invasioni barbariche, appartenne poi, per la donazione di Pipino, alla Chiesa. In realtà la sua storia si fraziona in quella dei vari luoghi dominati da molti signori come i Brancaleoni, i conti di Carpegna, i della Faggiuola. La provincia fu smembrata da Leone X, che diede in pegno alla Repubblica di Firenze tutta la parte del versante tirrenico a garanzia di 100.000 scudi avuti in prestito (1519); il resto fece parte del ducato di Urbino fino alla devoluzione alla Chiesa (1631).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 10.01.2013
    Ultima modifica: 10.01.2013

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