Il bacino del Metauro: aspetti naturali

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Il bacino del Metauro
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Vegetazione


Roverella

Il settore basso-collinare e costiero presenta per la maggior parte campi coltivati, con limitati boschi residui (querceti di Roverella) sulle colline più alte. Lungo il corso del Metauro e dei suoi affluenti cresce il bosco ripariale igrofilo, con pioppete e saliceti; al bordo dei corsi d'acqua, degli stagni e dei laghetti di escavazione si trova una vegetazione erbacea idrofila e igrofila.

La spiaggia marina ghiaiosa, e in parte sabbiosa tra Pesaro e Fano, presenta una vegetazione erbacea assai impoverita a causa dell'eccessiva antropizzazione, comunque tipica di questo ambiente. Si è meglio conservata nell'area floristica di Baia del Re.
Nel settore alto-collinare e montano sono diffusi i querceti di Roverella, particolarmente su suoli marnoso-arenacei e su versanti esposti a Sud con suolo calcareo, sino a 800-900 m di quota. Oltre alla Roverella, vi troviamo vari Aceri, Orniello, Carpino nero e Sorbo domestico.

L'ostrieto cresce invece nel resto del territorio ed è caratterizzato da Carpino nero, Orniello e Acero napoletano; presente anche il cerreto, che prende il nome dalla quercia Cerro.
Al di sopra degli 800-900 m inizia la faggeta, prima con Faggio associato ad altre latifoglie (Acero montano, Frassino maggiore, Maggiociondolo alpino, ecc.), poi con Faggio allo stato quasi puro. A Fonte Abeti presso Bocca Trabaria troviamo una piccola abetina, con Abete bianco associato a Faggio e ad altre latifoglie.

I boschi d'alto fusto sono pochi e di modesta estensione; per il resto predominano i boschi cedui. Gli arbusteti colonizzano campi e pascoli abbandonati; vi predominano la Ginestra, i Ginepri, lo Scotano, il Citiso minore, il Sanguinello e i rovi.

Nelle gole rupestri e su pendici calcaree soleggiate si trova la lecceta, con arbusti sempreverdi come il Leccio (prevalente), la Fillirea, il Corbezzolo, il Tino e la Smilace.
Estesi rimboschimenti a conifere esotiche sono presenti in particolare sui Monti della Cesana, il M. Paganuccio, il M. Pietralata e il M. di Montiego.

Sulla sommità dei monti si estendono vasti pascoli di origine secondaria, in quanto formazioni erbacee stabili ma derivate quasi del tutto dal taglio del bosco preesistente. I più estesi sono quelli presenti su M. Nerone, M. Catria, M. Petrano, M. di Montiego, M. Paganuccio e M. Pietralata.


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