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Urbania: Palazzo Ducale


Il Palazzo Ducale fu eretto nel 1296-97 da Monaldo di Ottone Brancaleoni, membro della potente famiglia di feudatari locali; fu modificato attorno al 1470 da Francesco di Giorgio Martini per volere di Federico da Montefeltro, duca di Urbino.

Nel 1515 Girolamo Genga restaurò l'interno e progettò il camminamento sul Metauro. Nel 1631, alla morte di Francesco Maria II della Rovere, il palazzo aveva raggiunto il suo massimo ampliamento: si sviluppava attorno a due cortili e un giardino e comprendeva svariati appartamenti oltre alla biblioteca ducale e le stanze di servizio.

Le facciate di ingresso al palazzo, che si trovano lungo il Corso e Via Piccini, non presentano caratteristiche architettoniche particolari, al contrario della facciata che si rivolge sul Metauro.

Visibile sia provenendo da Urbino che da Sant'Angelo in Vado, si presenta movimentata da una loggia pensile progettata dal Genga compresa tra due torrioni cilindrici; quello di destra contiene una scala a chiocciola, si suppone realizzata su disegno di Francesco di Giorgio Martini.

Il cortile maggiore, ispirato a quello del palazzo ducale di Urbino, risale alla seconda metà del 1400; presenta un portico sorretto da ventidue colonne di travertino, i cui capitelli compositi sono attribuiti a Giorgio Orsini di Sebenico.

Si accede al primo piano attraverso una scalinata attribuita al Genga. Oltrepassato l'atrio si giunge al salone del trono, arricchito di belle volte ed un camino del XVI secolo.

Alla metà del 1700 il palazzo fu venduto alla Camera Apostolica, che alla fine del secolo lo dette in enfiteusi alla nobile famiglia Albani.

Nel 1820, ad opera del cardinale Giuseppe Albani, all'interno del palazzo fu allestita una fabbrica per la lavorazione della maiolica e della porcellana; nel 1834, alla morte del cardinale, la fabbrica entrò in crisi ma la produzione continuò fino al 1892, anno della chiusura definitiva.

Il palazzo risulta di dimensioni molto ridotte rispetto al passato; infatti nell'ultimo cinquantennio il giardino è stato trasformato in parcheggio e la biblioteca demolita.

Dagli inizi del 1980 è di proprietà del Comune di Urbania; attualmente vi hanno sede: la Biblioteca Comunale, gli Archivi Storici del Comune, del Governo Pontificio, dei Notai e degli Istituti di beneficenza, il Museo Civico e il Museo della Civiltà Contadina.

BIBLIOGRAFIA
LEONARDI 1966, p. 39
VOLPE 1982
AA. VV. 1982, p. 185-185
PAOLI e CLERI 1989, p. 13
VOLPE, 1995a
AA. VV. 1998
BUCCI (a cura di) 1998, p. 104-105


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 22.04.2001
    Ultima modifica: 10.02.2008

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