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Tubaria furfuracea


Tubaria furfuracea (Pers.) Gillet  (= Tubaria hiemalis Romagnesi ex Bon)

Famiglia: Crepidotaceae

Descrizione: Cappello: 1-4 cm, da emisferico a piano, revoluto a maturità, margine striato per trasparenza e cuticola liscia, igrofana, con residui di velo di colore bianco poi ocraceo- brunastro con riflessi aranciati, bordi solitamente più chiari. Imenoforo: lamelle fitte, con lamellule, da adnate a subdecorrenti, color beige od ocra chiaro, cannella. Microscopia: spore 8-10x4-5,5 µ, ellissoidali, guttulate, lisce, con apice arrotondato, ocrosporeo. Basidi tetrasporici, clavati. Cheilocistidi claviformi, cilindrici, a parete sottile, con tratto apicale arrotondato o capitulato. Giunti a fibbia presenti. Gambo: 2-4 cm x 2-4 mm, cilindrico, sottile, sinuoso, fibrilloso, cavo, allargato alla base che è ricoperta  da  filamenti miceliari bianchi, concolore al cappello, con base più chiara. Carne: poco consistente, fragile, ocracea, odore e sapore poco significativi.

Commestibilità: non commestibile.

Biologia e habitat: saprofita, su resti di legno marcescente sia di conifere che di latifoglie, residui di segatura e in  luoghi in cui è stata abbandonata della paglia o delle sterpaglie. Comune in inverno e inizio primavera, a gruppi a volte molto numerosi.

Presenza nella zona di studio: pianura del Metauro a Lucrezia di Cartoceto.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 26.06.2016
    Ultima modifica: 01.03.2019

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