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Gaetano Lapis: Madonna della Neve


Il dipinto fu eseguito su commissione dal Lapis nel 1730 per uno degli altari della chiesa di San Francesco (terzo altare sul lato destro).

Si tratta della prima opera documentata di Gaetano Lapis che, ancora molto giovane, la dipinse prima di rientrare da Roma a Cagli.

La tela ricorda la leggenda medioevale secondo la quale una notte d'agosto sarebbe nevicato a Roma, sul colle Esquilino, nel punto in cui doveva sorgere la Basilica di Santa Maria Maggiore.

La Vergine indica il prodigio ai Santi Bonaventura e Matteo. L'attenzione si sposta poi all'allegro angioletto che scherzosamente si pone in capo il cappello cardinalizio.

Il dipinto risente dell'influenza delle grandi composizioni sacre romane, scenograficamente realizzate secondo un suggestivo schema verticale enfatizzato da nuvole e tendaggi di stampo barocco, cui il Lapis contrappone la squisita eleganza neoclassica dei personaggi, il ricercato studio del panneggio, la grazia compassata della Vergine.

Nell'altare trova posto dal 1642 anche l'urna lignea contenente le spoglie del Beato Giovanni Saziari; inizialmente il corpo del Beato venne sepolto in un'urna marmorea che, per accogliere il corpo dell'agricoltore, poi frate dell'ordine dei francescani, fu eseguita nel 1372 dall'intagliatore lapicida cagliese Antonio da Cagli.

BIBLIOGRAFIA

MAZZACCHERA e MONTEVECCHI: Gaetano Lapis. I dipinti di Cagli


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 24.09.2000
    Ultima modifica: 11.12.2009

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