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Cagli: Palazzo Pubblico


L'attuale Palazzo Pubblico si affaccia sulla settecentesca Piazza Matteotti e racchiude quelli che in passato erano due palazzi distinti, cioè il Palazzo Grande, sede della magistratura, e il Palazzo del Podestà, entrambi edificati dopo la traslazione della città.

Nel 1476 il Palazzo Grande veniva donato a Federico II da Montefeltro, Duca di Urbino; esso era sicuramente, sia all'esterno che all'interno, molto diverso da quello che oggi si può ammirare e aveva alcune analogie con il Palazzo dei Consoli di Gubbio.
L'accesso al fronte principale doveva essere molto rialzato rispetto alla piazza, così come dimostrato dalla posizione delle finestre del primo piano (ora murate) e dalla posizione degli stipiti del portale.
Il Duca provvide a far ristrutturare l'antico palazzo medioevale ricorrendo probabilmente a Francesco di Giorgio Martini, che pochi anni dopo progettò la famosa Rocca.
L'ingresso principale venne abbassato al livello attuale e conseguentemente vennero spostati anche i piani. Nel 1612 per volere del Duca Francesco Maria II venne abbattuta la loggia quattrocentesca.
Nel 1631 la Magistratura riprende possesso del Palazzo Pubblico che torna così alla città di Cagli nonostante le rivendicazioni degli eredi dei duchi di Urbino. Il terribile sisma del 1781 lesionò gravemente il Palazzo Pubblico.

Il paramento murario del fronte principale, in conci regolari di pietra corniola, riporta ancora all'esistenza di quelle che erano le finestre medioevali ad arco del primo e del secondo piano, queste ultime collegate tra loro da una cornice intagliata.

Un grande balcone con al centro la statua della Madonna col Bambino (1860) posta entro una profonda nicchia, si affaccia su Piazza Matteotti. La parte centrale del fronte principale è impreziosita dalla torre campanaria, tutta realizzata in mattoni, sotto cui spicca il campo dell'orologio datato MDLXXV, realizzato dai lapicidi Scipione e Giambattista Finale. Sono ancora ben visibili ai lati dell'ingresso i peducci della loggia quattrocentesca, mentre sul lato destro possiamo osservare le antiche unità di misura di superficie: canna, braccio e piede.

Attraverso un disadorno arco a tutto sesto si entra nell'ampio vestibolo con volta a padiglione con lo stemma del Comune di Cagli nel riquadro centrale; nella lunetta della parete di fondo il pittore cagliese Giovanni Dionigi affrescò nel 1563 la "Madonna col Bambino, San Michele Arcangelo e San Geronzio" attraverso un portale lapideo quattrocentesco adorno verso l'esterno e con nell'architrave i simboli federiciani, si accede al cortile del Palazzo, dove ritroviamo le tracce della via pubblica che un tempo separava il Palazzo Maggiore dal Palazzo del Podestà; questa via venne chiusa con volta a botte e pilastri sui quali poggiano gli archi di volta.

Attualmente il Palazzo del Podestà ospita il Museo Archeologico e della Flaminia; dal cortile si accede poi a quelle che erano le carceri del palazzo, attraverso due rampe di scale voltate.

Dal vestibolo del Palazzo Grande si giunge alla Sala degli Stemmi, su cui si aprono oggi i gabinetti del Sindaco e della segreteria comunale; essa fu decorata nel 1889 con i blasoni di tutti i comuni che concorsero alla riedificazione della città di Cagli del 1289.

BIBLIOGRAFIA
MAZZACCHERA, 1997
MAZZACCHERA 1998
VOLPE (a cura di), 1998


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 16.02.2001
    Ultima modifica: 04.11.2012

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