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Carnevale di Fano - Edizione 1990

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Carnevale di Fano - Edizione 1992

Carnevale di Fano - Edizione 1991


FANO / SARA' CARNEVALE DELLA PACE
Dal riso al sorriso
Bene le prenotazioni per Baccini. Gli appuntamenti
FANO — Sorto come messaggio di pace (la riconciliazione fra le due famiglie fanesi dei Del Cassero e Da Carignano dopo anni di lotte fratricide), il Carnevale di Fano ritrova in questo tormentato inizio 1991 le sue antiche motivazioni e diventa «Il Carnevale della Pace». Lo hanno annunciato ieri, in una conferenza stampa, il sindaco Baldarelli e, per la Carnevalesca, il presidente Staurenghi, il vice presidente Mazzanti ed il consigliere Bonazzelli. Un «escamotage» per superare riprovazioni e diffidenze? (Un nostro piccolo sondaggio vede i fanesi nettamente spaccati, 16 contro il carnevale, 14 a favore). Per amministratori comunali e organizzatori, che si sono a lungo confrontati anche con Prefettura e Questura per esaminare anche i problemi di ordine pubblico, no. Il Carnevale di Fano era già ispirato alla pace, prima ancora che scoppiasse la guerra del Golfo: la grande mascherata che sta preparando Ermes Valentini vede il pupo, simbolo del carnevale, unito con nastri colorati a maschere che rappresentano tutti i popoli del mondo, ad indicare come questa gioiosa festa sia un momento di incontro e di pace. Domenica, sul percorso di viale Gramsci, i simboli della pace saranno rafforzati, e voleranno anche bianche colombe, una speranza ed un augurio. Vanno bene anche le prenotazioni per il concerto di sabato al Palasidis di Francesco Baccini; un pò meno quelle per la sfilata di domenica, ma al primo Corso Mascherato, è tradizione, c'è sempre meno gente. Invece sono molte le prenotazioni per il 3 e 10 febbraio e vengono soprattutto da fuori Fano. Tranne che quello di Venezia (peraltro già in crisi dallo scorso anno), si faranno tutti i principali carnevali italiani, Viareggio, Iglesias, Putignano anche se tutti, pur non avendo avuto i Del Cassero e i Da Carignano, saranno all'insegna della pace.

Da: Il Resto del Carlino del 25/1/1991

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Oggi alle 14,30 prende il via il primo grande corso mascherato
«Carnevale, occasione di pace»
E' l'augurio del presidente Oscar Staurenghi
Non è stata una decisione facile da prendersi, ma alla fine le ragioni della vita hanno prevalso. Non è incoscienza o insensibilità verso i drammatici avvenimenti del Golfo, ciò che ha spinto gli organizzatori del Carnevale di Fano a realizzare il loro programma, ma una serena consapevolezza che i sani contenuti della manifestazione, che nella nostra città si svolge in varie forme da secoli, debbano prevalere sulle ragioni della morte e della distruzione.

«Io spero e mi auguro che il fanesi - ha detto il Presidente dell'Ente Carnevalesca Oscar Staurenghi - comprendano lo spirito e le motivazioni della nostra decisione: il Carnevale si farà e per le spinte morali ed emozionali che hanno animato il nostro impegno in questi giorni, sarà un Carnevale più bello e più qualificato dei precedenti. Comunque mi sento di ribadire che nessuno vuole divertirsi alle spalle della gente che soffre e che muore; si dice che il Carnevale di Fano sia nato da un atto di pacificazione tra due famiglie medioevali tradizionalmente rivali: i Del Cassero e i Da Carignano; ebbene credo che quella motivazione di pace che fu all'origine di memorabili festeggiamenti, sia valida tutt'ora che la pace deve essere di nuovo riconquistata».

La gente si chiede se è stata curata in particolar modo la questione della sicurezza. «E' stata la nostra primaria preoccupazione, fin dal precipitare degli eventi nei Paesi del Medio 0rìente.

Premesso che Fano non è Venezia e che quindi la nostra città non costituisce una ribalta appetibile per atti di violenza terroristica, ciò nonostante abbiamo curato un sistema di vigilanza che si avvale di tutti i mezzi e di tutte le organizzazioni con le quali è stato possibile collaborare.

A parte le tradizionali Forze preposte al mantenimento dell'ordine pubblico (uomini del Commissariato, Carabinieri, Guardia di Finanza. Vigili Urbani) abbiamo coinvolto gli agenti della vigilanza privata e certe associazioni di volontariato per assicurare i collegamenti nei percorsi mascherati, come i radioamatori dell'A.R.I. e i soci del Club C. B. «Enrico Mattei»; le tribune saranno costantemente tenute sotto controllo settore per settore, come pure i vari tratti del percorso adibito alla sfilata dei carri e la zona dove si svolgeranno le feste in maschera».

Si tratta comunque di un 'idea che realizzeremo senz'altro quando la situazione delle relazioni internazionali si sarà normalizzata; tutto il resto è stato confermato e avrà luogo puntualmente come previsto dal programma notificato».

A parte il treno, quindi, sarà un Carnevale che si muoverà su due binari, quello del Palasidis e quello del tradizionale percorso mascherato ?
«E' vero: quest'anno abbiamo voluto fare le cose in grande, anche se l'intervento delle istituzioni è rimasto fermo agli impegni passati. Siamo sempre stati sollecitati da parte dell'opinione pubblica e dei mass media a qualificare il nostro Carnevale e quest'anno abbiamo tentato il grande passo, mettendo a disposizione della città una grande struttura per le feste, assicurando la partecipazione di grossi nomi dello spettacolo e curando in modo particolare la composizione delle sfilate nel corso mascherato.

A realizzare i carri con la solita bravura e perizia ci hanno pensato i Maestri Carristi che in questa occasione, facendo i loro nomi, voglio ringraziare per il loro impegno e la loro disponibilità: autori di «Pinocchio 2000» sono Pietro, Alfredo e Giorgio Pacassoni che si sono giovati della preziosa collaborazione di Pier Luigi Piccinetti, autore tra l'altro del bozzetto del carro; Riccardo Deli si è cimentato ancora una volta con la cartapesta ne: «Sono venuti da lontano con il Carnevale nella mano»; mentre Enrico Lombardi e Toto Corsaletti sono gli artefici di «La vita è un sogno»; Hermes Valentini ha realizzato inoltre una grandissima mascherata, la cui imponenza eguaglia quella di un carro, il titolo è «Gran Re-gata»; Hermes Valentini è anche l'autore del Pupo. Alla sfilata prenderà parte infine anche il carro vincitore della edizione dell'anno scorso che, come è noto, è andata ad appannaggio di «Sogno Ecologico» di Pietro Pacassoni».

(Massimo Foghetti)

Da: Corriere Adriatico del 27/1/1991

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FANO PARTE OGGI IL CARNEVALE
Una dolce 'guerra'
Alle 14,30 il corso mascherato con lancio di dolciumi
FANO — Un occhio al cielo, un altro ai bollettini di guerra. Oggi la "guerra" sarà solo quella dolce del getto e la sfida ideale fra i carristi per il più bello fra i tre nuovi carri Pietro e Alfredo Pacassoni (che presentano anche «Sogni ecologici», vincitore della scorsa edizione) hanno scelto una favola «Pinocchio e la balena»; «La vita è un sogno» è invece il titolo del carro di Corsaletti - Lombardi mentre Riccardo Deli si ripete con i suoi lunghi titoli alla Werthmuller: «Sono arrivati da lontano con il Carnevale nella mano». C'è anche molta attesa per le mascherate, soprattutto per quella preparata da Ermes Valentini, «Gran Re ...gata» ma anche per quelle delle Circoscrizioni, la 2° presente con «C'era una volta» e la 4' con «La Banda Bassotti». Pupo, complessi folkloristici e musicali completeranno il 1° Grande Corso mascherato il cui inizio è annunciato per le ore 14,30.

Dopo la sfilata tutti al Palasidis, con discoteca dalle ore 22 e concerto degli Atahualpa dalle 23,30. Sempre al Palasidis, martedì 29, alle ore 10,30 spettacolo di burattini per scuole elementari e materne con il Teatro di Faggiolino ed alle 22 l'attesissima serata con Vittorio Sgarbi. Signore già in coda nella speranza di poter dialogare con l'eclettico personaggio. Buono complessivamente tutto il programma del Palasidis (sino al 12 febbraio, 20 appuntamenti) ma il Carnevale di Fano è soprattutto i Corsi Mascherati, ed è a questi che si guarda con particolare attenzione. Per il 3 ed il 10 febbraio la Carnevalesca, in base alle prenotazioni dei palchi ed alla richiesta di informazioni ricevute, confida in un buon afflusso di spettatori. L'incognita è la sfilata di oggi: c'è del ghiaccio da rompere, compreso quello della guerra del Golfo. Ma alla pace si può inneggiare anche gioiosamente.

E con Alberto Berardi, «storico del Carnevale», una domanda è d'obbligo: si doveva fare o non si doveva fare il Carnevale di Fano?
«Credo che la scelta fatta da Carnevalesca e Giunta sia stata saggia visto e considerato che il carnevale, com'è stato sempre detto, è un momento di vitalità, gioia e pace che avvicina gli uomini».
Ma in qualche città si è scelto di non farlo... «E' vero, ma sono quelle città in cui il carnevale è vissuto all'insegna della vecchia tradizione "orgiastica", mentre a Fano siamo di fronte ad una tradizione «ritualistica», nel senso che il meccanismo che porta dal giovedì grasso alla comparizione del Pupo sino alla sua scomparsa nel rogo il martedì grasso, è un qualcosa di molto più profondo di quanto lo sia la festa popolare in piazza che si svolge a Venezia o Ascoli Piceno, città dove il Carnevale è stato annullato».
Quest'anno appena 4 progetti per carri e poi solo tre nuovi carri allegorici: il Carnevale di Fano sta perdendo la sua principale spinta? «Ad esser sincero, inizialmente sono rimasto molto perplesso per la decisione di realizzare solo tre nuovi carri. Poi ho visto il programma, ricco, forte, articolato, capace di coinvolgere. Quindi non credo che il Carnevale storico fanese sia in crisi, anzi vedo segni di novità e vitalità».

(Carlo Moscelli)

Da: Il Resto del Carlino del 27/1/1991

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FANO/CARNEVALE
Vietate le mascherate fuori delle sfilate
FANO — Nella giornata di ieri le forze di polizia hanno ricordato una vecchia regola legata alle vicende carnevalesche: e cioè che esiste il divieto di girare mascherati e con il volto truccato al di fuori della sfilata. Una 'regolina' senza effetti negli anni passati, ma che quest'anno, per ovvie ragioni, sarà fatta rispettare. Naturalmente si tratta di una precauzione. Ma occorrerà rispettarla se non si vorrà incorrere in provvedimenti di legge.

Da: Il Resto del Carlino del 27/1/1991

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Carnevale, una partenza sotto tono
Appena sei-settemila persone al Carnevale di Fano, molte tenute lontano più dal freddo intenso che dalla guerra. Pubblico e clima da partita di calcio, compresi gli ultras sulle tribune. Al giro inaugurale, dal carro «Sogni ecologici» il sindaco di Fano Baldarelll, ed il presidente della Carnevalesca Staurenghi hanno lanciato bianche colombe per ricordare che il carnevale era intitolato alla pace. Molto belli i tre nuovi carri, «Pinocchio 2000» di Pacassoni-Piccinetti, «Sono venuti da lontano con il carnevale nella mano» di Deli e «La vita è un sogno» di Corsaletti-Lombardi; erano preceduti dalla Musica Arabita e dalle mascherate «Gran re ... gata» di Valentinl, e da «Il libro delle favole» della 2° circoscrizione e la «Banda Bassotti» della 4° circoscrizione. Si replica domenica.

Da: Il Resto del Carlino del 28/1/1991

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Scarso pubblico per il primo corso mascherato
Carnevale per pochi
Un volo di colombe ha aperto la sfilata
E i colori vividi e smaglianti del Carnevale di Fano sono emersi dalle brume di una fredda giornata di gennaio, diffondendo tra gli intervenuti un ottimistico messaggio di fiducia e di speranza; e di nebbie ne incombono molte in questi giorni nel mondo, dopo che il nuovo anno ha preannunciato una realtà ben diversa da quella che ha caratterizzato i temi della scorsa manifestazione; comunque il pubblico anche se scarso ha dimostrato di condividere le tesi e i propositi degli organizzatori. Il Carnevale di Fano come Carnevale della Pace ha dato il via alla sfilata dei carri allegorici, liberando nel cielo una nuvola di bianche colombe, che hanno proposto un evidente contrasto con l'immagine dei neri cormorani appesantiti dal petrolio che sta invadendo il Golfo Persico.

Sullo stesso carro il sindaco di Fano Francesco Baldarelli e il presidente della Carnevalesca Oscar Staurenghi hanno dato il via ufficiale al corso mascherato. La sfilata è stata aperta, come di tradizione, dalla Musica Arabita, il complesso caratteristico fanese che con i suoi stranissimi e curiosi strumenti rappresenta una nota tipica del Carnevale di Fano; è seguito il Pupo che quest'anno, grazie alle abili mani di Hermes Valentini, ha indossato i panni di "Angiulin el Bagnin" una divertente caricatura del personaggio del concessionario di spiaggia che dopo aver rastrellato il litorale mostra orgoglioso i suoi "trofei". Hermes Valentini è stato l'autore anche delle mascherate che hanno costituito una delle novità del Carnevale, dato che era molto tempo che non se ne realizzavano, rendendo la sfilata ancora più allegra e partecipata.

"Gran Pavese" associando con i colori delle sue bandiere l'idea del Carnevale ai personaggi che rappresentano tutti i popoli della terra, vuol essere un ulteriore invito alla concordia e alla pace; "Gran Re-Gata" invece dimostra ancora una volta la passione del maestro carrista per lo svolgimento dei temi di carattere marino che ben si prestano con le loro suggestioni e fantasie a essere celebrati dal Carnevale. La fantasia ha offerto ulteriori motivazioni alla Seconda Circoscrizione per realizzare la sua mascherata intitolata "C'era una volta", composta dai personaggi più celebri delle fiabe. La Quarta Circoscrizione ha rappresentato invece la Banda Bassotti che con più di cinquanta componenti si è cimentata nell'assalto del deposito di Paperon dè Paperoni.

E veniamo ai carri veri e propri. La grande balena che aprendosi faceva apparire Pinocchio tra un turbinio di flutti e palle colorate, ha dimostrato ancora una volta come la famiglia Pacassoni e Pierluigi Piccinetti riescano a sorprendere il pubblico con le loro fantasmagoriche e imponenti trovate.

Vittorio Corsaletti ed Enrico Lombardi hanno ironizzato sul matrimonio tra comunisti e democristiani disegnando con notevole bravura una moltitudine di caricature di uomini politici, mentre Riccardo Deli, professando la sua convinzione che esiste una vita al di fuori della Terra, ha creato un mondo di robot che diffondono nell'Universo lo spirito del Carnevale.

Imponente è stato comunque il servizio d'ordine che non ha mancato di ridurre alla ragione i più scalmanati.

(m.f.)

Da: Corriere Adriatico del 28/1/1991

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FANO / POCA GENTE AL CARNEVALE
Una 'gelida' sfilata
Saltato il concerto degli Atahualpa: solo 20 biglietti
FANO — Primo Corso Mascherato semideserto, 6-7mila persone per un appuntamento che solitamente ne raduna almeno 20mila sono decisamente poche; tuttavia, rispetto alle previsioni dei pessimisti, il Carnevale non ha segnato il passo. Molti i giovani poche le famiglie, decisamente tenute lontane più dal freddo intenso che dai bagliori di guerra. Molti giovani, circa 900, anche sabato al Palasidis, al concerto di Francesco Baccini che ha inaugurato le manifestazioni Carnevalesche.

Fedele alla tradizione, per il getto e la bellezza dei carri, il Carnevale ha dunque sfilato fra poca gente, infreddolita, ma ammirata; anche coinvolta emotivamente quando da un carro il Sindaco Baldarelli ed il Presidente della Carnevalesca Staurenghi hanno lanciato, in segno di pace, bianche colombe (ma forse erano piccioni). Apriva la sfilata la Musica Arabita, purtroppo non più folta come nel suo splendido passato; seguiva il Pupo, «Angiulin el bagnin», beneaugurante per il futuro turistico. Poi le mascherate, le barche in fila di «Gran Re...gata» di Ermes Valentini, «C'era una volta», le belle favole della 2* Circoscrizione e la folta «Banda Bassotti» della 4" Circoscrizione. Poi, a seguire «Sogni Ecologici», il carro vincitore della scorsa edizione, i tre nuovi carri; il rutilante «Pinocchio 2000», di Pacassoni-Piccinetti, splendido soprattutto nel giro della luminaria; lo spaziale «Sono venuti da lontano con il Carnevale nella mano» di Riccardo Deli, di perfetta coreografia e «La vita è un sogno» di Corsaletti- Lombardi, indovinato e satirico simbolo di quel «matrimonio» Dc-Pci consumatosi anche a Fano. Nessun incidente e, tranne i tradizionali lanci di farina, tutto nella norma, grazie anche ad un imponente servizio d'ordine. Pochissime anche le bombolette-spray: l'invito-ordinanza del Sindaco questa volta ha avuto successo. Si replicherà domenica, per quando si attende un maggior afflusso di pubblico. Domenica sera, «buco» clamoroso al Palasidis ove era in programma un concerto degli Atahualpa: appena 20 i biglietti venduti così che il complesso se n'è andato, senza nemmeno iniziare il concerto: un altro mezzo disastro.

Da: Il Resto del Carlino del 29/1/1991

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LETTERA
La voglia di ridere
FANO — «In presenza di una guerra così cruenta e forse assai lunga e tragica per il nostro paese e per l'intera comunità internazionale, ma in special modo per i soldati impegnati nel conflitto, per le loro famiglie e per la popolazione della regione coinvolta — scrive il dottor Marco Monaldi di Fano — la nostra città si è immersa nell'orgia del carnevale organizzando le consuete sfilate cittadine, allestendo tendoni da circo per accogliere feste e concerti. Chi vuole farlo, festeggi pure il carnevale! E' lecito infatti che feste private vengano organizzate, discoteche e sale da ballo si preparino ad accogliere in festosi veglioni chissà quanti giovani pacifisti scesi pochi giorni or sono nelle nostre piazze a reclamare la pace; non è altrettanto lecito che amministrazioni pubbliche e il governo della nostra città consentano che in un momento come questo Fano festeggi per le strade il carnevale anziché organizzare dibattiti pubblici che facciano riflettere su ciò che sta accadendo. Sono costernato per il comportamento delle autorità competenti nel decidere se sospendere o meno le manifestazioni carnevalesche a Fano, provvedimento quanto mai opportuno in un momento come questo, quando invece bisognerebbe trovare l'impegno a discutere su forme e modi per poter scongiurare simili sciagure. Ma chissà, forse la comunità civile non ha altro modo di stringersi attorno ai nostri e agli altri soldati impegnati nella guerra del Golfo nonché alle loro famiglie se non quello di... festeggiare il carnevale. E' veramente vergognoso che in un momento così tragico, interessi e motivazioni economiche debbano ancora una volta prevalere sulla morale e sul buon senso di tutti».

Da: Il Resto del Carlino del 29/1/1991

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CARNEVALE / DEFEZIONI
Salta anche il bel Vittorio
Rinviata la serata con Sgarbi al Palasidis
FANO — Rinviata a data da destinarsi la serata con Vittorio Sgarbi che doveva tenersi questa sera al Palasidis nell'ambito delle manifestazioni carnevalesche. Contatti sono in corso con l'agente del critico d'arte per fissare il nuovo appuntamento. Il rinvio, secondo la Carnevalesca, è dovuto alla sconfortante risposta data dai fanesi alle due manifestazioni che hanno aperto le serate del Palasidis.

Da: Il Resto del Carlino del 29/1/1991

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Pubblico davvero scarso anche al Palasidis. Dirigenti allarmati
Un esordio fallimentare per le feste di Carnevale
E' stato un bel Carnevale, peccato che ci sia stato poco pubblico. Come si temeva le prime manifestazioni del Carnevale di Fano sono state caratterizzate da una scarsa affluenza di partecipanti, forse addirittura inferiore alle pessimistiche previsioni della vigilia. Il Concerto di Baccini ha fatto registrare la vendita di poco più di 600 biglietti, il primo corso mascherato ha toccato il minimo storico di 5000 spettatori, l'esibizione degli Atahualpa è stata sospesa a mezzanotte di domenica, perché a quell'ora nella grande platea del Palasidis si erano presentati una ventina di giovani; stando queste premesse è stata annullata anche la serata con Vittorio Sgarbi in programma per questa sera sempre nella grande tensostruttura eretta nell'area limitrofa al Parcheggio Vanvitelli.

In Carnevalesca si scuote la testa: sono anni che i fanesi rivendicano una maggiore qualificazione delle manifestazioni carnevalesche e poi quando si compie il grande passo, con un impegno economico da far tremare i polsi, il pubblico sembra snobbare gli sforzi compiuti. A che cosa imputare la defezione a questi primi importanti appuntamenti?... Veramente a una sorta di rimorso di coscienza e di limite al freddo che ha caratterizzato il cielo sereno di quest'ultima domenica di gennaio? Crediamo che ambedue le motivazioni non siano valide: la situazione del Golfo certamente fa paura, ma non risulta che gli italiani, ammantandosi di lutto, abbiano rinunciato a condurre una vita serena, costellata anche da momenti di evasione; la stessa programmazione televisiva alterna gli spazi dedicati alle drammatiche notizie di guerra a quelli riservati a spettacoli più o meno leggeri; il freddo poi non ha mai, all'incontrario della pioggia, costituito un problema per l'afflusso di spettatori al Carnevale di Fano.

Perché dunque un così scarso pubblico? E' più probabile che la gente, specie quella che tradizionalmente giunge da altre località più o meno lontane, abbia temuto per la propria sicurezza. Le voci allarmistiche su possibili attentati possono aver colpito nel segno, favorite dall'ansia e da quello stato d'animo che in conseguenza della diffusione delle prime notizie di guerra, ha spinto i cittadini a dare l'assalto ai negozi. E qui la disillusione per quella generazione che credeva di rimanere indenne dagli orrori di un altro conflitto, ha giocato il suo ruolo. E' vero che un imponente servizio d'ordine non è mancato al primo corso mascherato del Carnevale di Fano e per la prima volta hanno fatto la loro comparsa gruppi di poliziotti in tuta grigia e manganello nelle mani, ma è anche vero che la loro azione si è limitata al sequestro di qualche cartoccio di farina o di qualche bomboletta schiumogena, il cui uso era stato vietato da una precisa ordinanza sindacale. Forse per domenica prossima, quando si entrerà di più nel tempo proprio e nello spirito del Carnevale, le cose cambieranno: stando alle allettanti attrattive del programma allestito dall'Ente Carnevalesca, c'è da augurarselo.

(Massimo Foghettì)

Da: Corriere Adriatico del 29/1/1991

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L'Ente ha deciso il rilancio della manifestazione
Maquillage al Carnevale
Mentre si avvicina la settimana più intensa del Carnevale, il direttivo dell'Ente Carnevalesca, rappresentato dal presidente Oscar Staurenghi, dai vice presidenti Gianfranco Mazzanti e Sebastiano Cuva e dall'Amministrazione Antonio Itri, ha confrontato con la stampa i suoi moduli organizzativi e le prospettive di rilancio della più antica manifestazione folcloristica fanese.

E' un dato di fatto che, nonostante l'evidente sforzo organizzativo compiuto dall'Ente, il pubblico non ha risposto come ci si attendeva alla prime iniziative in programma.

Tutta colpa della Guerra del Golfo? Non crediamo ! Il Carnevale di Fano, quale evidenza più tipica della tradizione locale è ormai cosi radicato nella esistenza dei fanesi da prescindere da ogni estemporanea contrapposizione con gli eventi drammatici che possono accadere nel mondo; nè proteste di improvvisati censori o lugubri profeti di imminenti catastrofi sono mai riuscite a bloccare la celebrazione dei riti carnevaleschi che costituiscono un'occasione di liberazione dalle paure ed un atto di fiducia nell'affermazione della vita contro la morte.

In realtà, le possibilità di riscatto stanno nel pensare il Carnevale in grande e nel disporre di un'efficiente organizzazione. Chissà se a questo proposito l'autonomia della Carnevalesca costituisce un pregio o non piuttosto una limitazione nell'esigenza di affrontare un'impresa promozionale a largo raggio? Oramai un bilancio che si avvicina al traguardo del miliardo, difficilmente appare sopportabile dalla diretta responsabilità dei consiglieri o quanto meno non è ipotizzabile un carico maggiore. D'altro canto è vero che uno dei principali handicap del carnevale di Fano è quello di non essere adeguatamente conosciuto a livello nazionale e quindi si rende necessario un maggior sforzo pubblicitario.

A questo punto occorre rivedere anche l'apparato istituzionale dell'Ente e considerare se, in virtù dei benefici effetti promozionali, culturali e potenzialmente anche economici per la comunità locale, prodotti dalla manifestazione, non sia il caso di coinvolgere almeno finanziariamente in modo diretto gli Enti Pubblici. Un eventuale connubio tra pubblico e privato potrebbe anche in questo campo risolvere la questione. Parallelamente occorre pensare a risolvere i problemi strutturali, quali quelli dei capannoni e del percorso, secondo le esigenze che ormai sono note a tutti. C'è poi da dire che il Carnevale non rappresenta affatto un evento di carattere episodico nella vita della città. 1 carristi che hanno voluto mettere a frutto la loro esperienza e la loro abilità hanno sempre trovato il modo di attirare l'interesse di ditte o organizzazioni committenti.

Tra le esigenze del Cinema, dei net-work nazionali, del teatro, dei parchi didattici e ricreativi, c'è anche chi deve lavorare per tutto l'anno. Una felice qualificazione non trascurabile realtà occupazionale.

(m.f.)

Da: Corriere Adriatico del 2/2/1991

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Per un giorno trionfi il Carnevale
FANO — II Carnevale di Fano ci riprova, in lotta con gli intristimenti della guerra, le avversità del tempo ed oggi anche la «concorrenza» della partita di calcio. La Carnevalesca è comunque speranzosa, anche in base al maggior numero di «palchi» venduti rispetto a domenica scorsa. Una giornata tranquilla e spensierata, lontana dalle immagini della guerra, che si consiglia soprattutto ai bambini. Su viale Gramsci, dalle ore 14,30, sfileranno gruppi musicali, mascherate ed i quattro stupendi carri: «Sogno ecologico» e «Pinocchio 2000» di Pacassoni/Piccinetti; «La vita è un sogno» di Corsaletti/Lombardi e «Sono venuti da lontano con il Carnevale nella mano» di Riccardo Deli. Tre percorsi, il primo di immagine, il secondo per il getto e l'ultimo con le luminarie.

Da: Il Resto del Carlino del 3/2/1991

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Si prevede un numeroso pubblico
Carnevale: oggi la replica della sfilata
FANO - Si svolge oggi nel percorso di viale Gramsci la seconda sfilata di carri allegorici in programma al Carnevale di Fano. A giudicare dalla prenotazione dei palchi, questa volta dovrebbe verificarsi un maggior afflusso di pubblico rispetto alla manifestazione che si è svolta domenica scorsa. Oggi il corso mascherato sarà arricchito dalla sfilata della mascherata realizzata dalla Scuola Media di Mondolfo dal titolo "La storia del costume", a cui prenderanno parte circa 200 studenti vestiti secondo le fogge e le mode che hanno caratterizzato la storia dell'umanità, dagli uomini della pietra alle donne manager di oggi.

Sfileranno ancora la mascherata della IV Circoscrizione, che ha interpretato la Banda Bassotti e la mascherata della II Circoscrizione che si è cimentata con le suggestioni del mondo delle fiabe. L'ordine di sfilata sarà poi completato dalla Musica Arabita, dalle due allegorie in vetroresina "Gran Regata" e "Gran Pavese" di Hermes Valentini, dal Pupo "Angiulin el Bagnin" sempre dello stesso autore e dai carri "Pinocchio 2000" di Pietro Pacassoni, "La vita è un sogno" di Corsaletti-Lombardi e "Sono venuti da lontano con il carnevale nella mano" di Riccardo Deli.

Al corso mascherato prende parte anche il carro vincitore della passata edizione, realizzato da Pietro Pacassoni con il titolo "Sogno Ecologico". Da oggi inizia anche una settimana densa di appuntamenti al Palasidis che negli ultimi giorni ha già ospitato, con discreto successo una festa di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto alla Crocerossa e all'istituto Casa Serena di Bellocchi e il Veglion dla Gluppa, subito annoverata tra le feste più tipiche e tradizionali.

Da: Corriere Adriatico del 3/2/1991

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CARNEVALE / 'PINOCCHIO' TRIONFA A FANO
Il carro senza fili
Per la terza volta consecutiva vince Pietro Pacassoni
FANO — Per la terza volta consecutiva, con «Pinocchio 2000», Pietro Pacassoni ha vinto la classifica per il miglior carro allegorico del Carnevale di Pano. Con 305 punti ha staccato nettamente il 2° classificato. «Sono arrivati da lontano con il Carnevale nella mano» di Riccardo Deli (p. 275) ed il 3°, «La vita è un sogno» di Lombardi Corsaletti (p. 250). La decisione della giuria, quest'anno composta dal prof. Claudio Magrin di Urbino, e dai professori Daniele Palchetti e Luigi Pellegrini della Fondazione Carnevale di Viareggio, ha provocato qualche «tradizionale» reazione polemica; Toto Corsaletti, per protesta, ha strappato il diploma di merito consegnato dalla Carnevalesca a quanti avevano lavorato sui carri. Pietro Pacassoni, che si è avvalso della preziosa collaborazione del figlio Alfredo e del bravissimo prof. Piccinetti, ha vinto anche le classifiche per maestosità, completezza artistica, movimento, luminaria e brio, giungendo secondo per la voce «originalità», per la quale ha vinto il carro di Riccardo Deli. A «La vita è un sogno» di Lombardi - Corsaletti, che certamente meritava qualcosa in più, ma che forse è stato penalizzato per essere uscito (non per sua colpa) incompleto, è andato il 2° posto in luminaria e brio mentre Deli è giunto 2° in maestosità, completezza artistica e movimento. Fra i premiati con targhe il prof. Ermes Valentini per la mascherata «Gran Re...gata» e Tito Bilancioni. Prima della premiazione il presidente della Carnevalesca Oscar Staurenghi ha ricordato i pesanti danni economici che la guerra del Golfo ed il maltempo hanno causato ad una manifestazione i cui introiti, al 90%, sono legati agli incassi delle sfilate. Purtroppo non si potranno chiedere i danni a Saddam Hussein

[c. m.]

Da: Il Resto del Carlino del 4/3/1991

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Il Carnevale ritrova il pubblico
Una degna cornice
Spettatori affascinati dai carri e dalle vivacissime mascherate
C'era il sole, c'era poco vento e quindi una temperatura piuttosto mite e c'era una presenza di pubblico che ha soddisfatto gli organizzatori, ieri al Carnevale di Fano, dove la sfilata del secondo corso mascherato si è svolta in condizioni ottimali. Le previsioni davano per certo un maggior interesse della gente attorno alle manifestazioni carnevalesche che da domenica sono entrate nel loro periodo canonico, e così è stato. Un cauto ottimismo era del resto giustificato dall'affluenza di pubblico che ha caratterizzato la festa di beneficenza al Palasidis, il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa e all' Istituto Casa Serena di Bellocchi e il «Veglion dla Gluppa», vinto dall'appetitosa mostra di specialità fanesi presentata dalla compagnia della II Circoscrizione, mentre gli «assaggi» della giuria hanno reso merito alla allegra brigata del centro storico. Per l'occasione re del Carnevale 1991 è stato proclamato il dott. Manlio Pierboni che ha condiviso la corona con la regina Tina Cardinali; ambedue sono stati invitati a sfilare con il loro costume di ermellino nel corso conclusivo di domenica prossima. Ieri intanto, come dicevamo, il pubblico è incominciato ad entrare più propriamente nell'atmosfera carnevalesca e il corso mascherato fanese è stato apprezzato ancora una volta per i suoi elementi più caratteristici: allegria, animazione, coinvolgimento.

Gli spettatori hanno appena lasciato lo spazio alle mascherate che subito hanno stretto d'assedio le grandi costruzioni allegoriche per partecipare in prima persona al getto di dolciumi. Per quanto riguarda le mascherate è stata una sfilata tutta fanese quest'anno dato che si è preferito sostenere l'impegno delle organizzazioni cittadine, piuttosto che ingaggiare gruppi folkloristici provenienti da altre località. Data la bella giornata, grandi e piccini, rivestiti dei loro costumi di gommapiuma, di cartapesta e di quant'altri imprevedibili materiali, sono sfilati più volte nel percorso di viale Gramsci coinvolgendo nell'animazione il pubblico dei palchi e delle tribune. Tutte belle le mascherate: da «La storia del costume» della scuola media di Mondolfo a «C'era una volta» della II Circoscrizione, un quartiere molto presente quest'anno al Carnevale, a la «Banda Bassotti» della IV Circoscrizione; e tutte belle le grandi costruzioni allegoriche realizzate dai maestri carristi fanesi. Insomma ancora una volta una manifestazione imponente, allegra e vivace degna dei migliori successi. (Massimo Foghettì)

Da: Corriere Adriatico del 4/2/1991

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FANO / BUON AFFLUSSO DOPO IL 'BUCO' DELLA PRIMA SFILATA. LA GLUPPA HA AVUTO SUCCESSO
E' riemerso il Carnevale
FANO — «Perché a Rimini il Carnevale di Fano non è pubblicizzato? E' cosi bello!». Così giunge da una famiglia riminese che vedeva per la prima volta la manifestazione fanese la conferma ad una promozione ancora insufficiente e di potenzialità tutte da sfruttare.

Buon afflusso di pubblico, quasi sulla media tradizionale al Corso Mascherato di domenica, un pomeriggio in allegria anche per molti forestieri. Qualche episodio di malcostume da stigmatizzare: la polizia, rinforzata da un reparto speciale giunto da Senigallia, ha sequestrato un paio di quintali di farina ed una cinquantina di chili di uova, destinate a finire sugli spettatori e sulle maschere. Sequestrati anche martelli, chiavi inglesi e cacciaviti, portati comunque non come armi ma per «attrezzare» i palchi; attenzione, perché si rischia l'arresto.

Ma va evidenziata anche la quasi totale scomparsa delle bombolette-spray, sicuramente più dannose della farina; non sono stati segnalati neppure i tradizionali furti di portafogli con i ladruocoli tenuti lontano dalla folta presenza di forze dell'ordine. Gran successo per carri, e mascherate: Pacassoni, Piccinetti, Lombardi, Corsaletti, Deli e Valentini come sempre, hanno realizzato cose molto belle.

Al Palasidis sabato un successo, con il «Veglion dia gluppa» e domenica sera un insuccesso, con la festa dei giovani; ma quella più attesa, in maschera, è in programma per venerdì. II resuscitato «Veglion dia gluppa» ha visto una buona partecipazione di pubblico e tante «gluppe» (la gluppa è il fazzolettone annodato che serviva un tempo ai popolani come borsa): razza con i peperoni, bombolini, polenta, pesce, il loro contenuto. Re del Carnevale è stato eletto il noto ortopedico Manlio Pierboni, sicuramente il grande animatore della festa, e Regina Tina Cardinali. Per le ore 10,30 di oggi al Palasidis, in programma lo spettacolo teatrale «il povero Piero» presentato dalla Compagnia «I Ragazzi dell'Arca» che sarà replicato alle 10,30 di domani; sempre domani alle 21 30 serata sportiva, con incontri dimostrativi di Thai Boxe, Full Contact Boxe, Savate e Catch nel Fango con lottatrici, uno «spettacolo» al suo debutto a Fano e molto atteso.

[c. m.]

Da: Il Resto del Carlino del 5/2/1991

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CARNEVALE / INTERVISTA AL PRESIDENTE STAURENGHI
«Un po' traditi dai fanesi»
FANO — Con il Presidente dell'Ente Carnevalesca Oscar Staurenghi alla scoperta dei motivi per cui le prime manifestazioni carnevalesche sono andate semi-deserte.

«Credo che una parte l'abbia avuta la guerra del Golfo per l'atmosfera, creata dai mass media, che ha colpito soprattutto i bambini e di conseguenza le famiglie. Riferendomi sempre al primo Grande Corso Mascherato, va ricordato il freddo intenso di domenica scorsa, che ha tenuto lontano molti potenziali spettatori, specie fanesi. Infine va ricordato che la prima sfilata è quella che tradizionalmente vede un minor afflusso".

— Come sono le previsioni per i prossimi corsi mascherati?
«Sembrano ottime; speriamo solo che regga il bel tempo».

— Ha deluso l'annullamento, al Palasidis, della serata con Vittorio Sgarbi: poteva essere questo un appuntamento riuscito. Perché questa decisione, solo per timore di un "forno" ?
«Diciamo che forse non c'è stata una intesa con il suo agente. Si è parlato di un rinvio: io credo che forse sarà impossibile, per i molti impegni del professore. Forse non abbiamo trovato il canale giusto per impegnarlo».

— Torniamo al Carnevale: i fanesi sostengono che bisogna rilanciarlo, potenziarlo, dargli più immagine. Poi lo disertano...
«Hai toccato un tasto che mi sta molto a cuore: la Carnevalesca lavora assiduamente per ricucire legami, creare addentellati, riunire tutta la città attorno a quella che è la sua manifestazione più importante. Anche quest'anno ce l'abbiamo messa tutta, pur sapendo, quando siamo entrati nel vivo alcuni mesi fa, che durante il Carnevale poteva scatenarsi una guerra. Chiederei ai fanesi di analizzare i nostri sforzi, fra cui quello di preparare il Palasidis, un grande spazio che a Fano mancava, per dare una valorizzazione ad una manifestazione che onora tutta la città. Dispiace poi leggere lettere, come quella di un cittadino pubblicata sul Carlino: non abbiamo fatto il Carnevale perché insensibili alla tragedia della guerra. Il Carnevale è un simbolo di pace, così è nato e così lo tramandiamo; un momento di distensione che offriamo soprattutto ai bambini che dovrebbero esser tenuti lontani dalle immagini della guerra».

[c. m.]

Da: Il Resto del Carlino del 5/2/1991

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Un freno all'eccessivo entusiasmo di alcune tribune
Sregolatezze di Carnevale
Stroncato sul nascere il «getto» di uova marce e pacchi di farina
A Carnevale ogni scherzo vale, eccetto quelli particolarmente pesanti che possono provocare degli inconvenienti in fatto di ordine pubblico. Gli agenti del Commissariato insieme ai Carabinieri, intervenuti in forza al Carnevale di Fano per assicurare una particolare protezione ai cittadini in relazione agli eventi di carattere internazionale, sono stati più che altro impegnati a contenere gli eccessi di «entusiasmo» e di allegria della folla che, specialmente sui palchi e sulle tribune, si è abbandonata a qualche sregolatezza. Agli occupanti di una tribuna particolarmente vivace, gli agenti di Polizia hanno sequestrato 2 quintali di farina, già impacchettata con fogli di giornale e pronta ad essere lanciata sul pubblico sottostante; insieme alla farina hanno fatto la loro comparsa 50 Kg. di uova marce, anche queste in procinto di essere trasformate in più o meno inoffensivi proiettili.

Gli agenti per precauzione hanno sequestrato anche un discreto numero di cacciaviti, chiavi inglesi, martelli ed altri attrezzi che erano serviti agli occupanti dei palchi per addobbare gli stessi, come è tradizione al Carnevale di Fano. Evidentemente questi strumenti non sono stati introdotti con cattive intenzioni, ma la loro presenza durante la manifestazione è stata convenientemente rimossa dalle forze dell'ordine che, a questo proposito hanno beneficiato anche della collaborazione dei cittadini. Altri cittadini, invece non hanno affatto contribuito alla buona organizzazione del Carnevale di Fano. I responsabili dell'Ente Carnevalesca hanno infatti sancito il comportamento di coloro, che residenti al limite del percorso, hanno favorito l'ingresso clandestino di un trascurabile numero di portoghesi. Quest'anno non ha costituito un problema la comparsa, assai ridotta, delle famose bombolette schiumogene, il cui uso peraltro era stato vietato da una precisa ordinanza sindacale.

Il tutto in definitiva, grazie alla presenza di uomini particolarmente addestrati, si è risolto per il meglio; 1'impegno che c'è stato per assicurare il servizio d'ordine è anche un segno che il pubblico al Carnevale di Fano è tornato in quantità.

(m.f.)

Da: Corriere Adriatico del 5/2/1991

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Il responsabile della struttura colpito da infarto
Il Palasidis e il Carnevale crollano sotto la tormenta
Addio Carnevale! Ciò che non ha potuto la guerra del Golfo, ha fatto il maltempo accanendosi in modo particolare contro il palasidis, la sede di tutte le feste e di tutte le manifestazioni «di contorno» organizzate dall'Ente Carnevalesca per arricchire il programma di quest'anno; e il tendone non ha retto al peso della neve che si è accumulata sulle strutture: in breve tempo si è afflosciato ed è caduto, rinserrandole, su le cose che conteneva.

L'incidente non ha provocato danni diretti alle persone, ma è stato la causa di un grave malore che ha colpito Ferdinando Battelli, il responsabile e l'affittuario della tendostruttura. Il poveretto, a vedere il grande tendone cedere a poco a poco, strappare gli ancoraggi ai pali e quindi rovinare su se stesso, si è sentito improvvisamente male, è stato assalito da conati di vomito e subito dopo si è accasciato portandosi le mani al petto. Immediatamente è stato richiesto l'intervento della Croce Rossa, la cui autoambulanza, viaggiando in piena tormenta e facendo lo slalom tra automezzi postisi di traverso in mezzo alla strada e rami spezzati dal peso della neve, è giunta su posto nel più breve tempo possibile e si è di nuovo diretta, con a bordo l'infortunato, verso il Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Croce. Qui i medici si sono subito resi conto della gravità del caso e hanno ricoverato Ferdinando Battelli con prognosi riservata.

E dire che per tutta la mattinata di mercoledì da quando aveva incominciato a nevicare, si era fatto il possibile perché il tendone resistesse al maltempo, all'inizio, l'impianto di riscaldamento, attivato a tutto vapore, aveva impedito alla neve di far presa sulla superficie della copertura; poi l'eccezionalità dell'evento è stata tale che a nulla sono valsi anche gli sforzi dei Vigili del Fuoco che a forza di braccia hanno tentato di alleggerire il peso gravante su di essa.

Con il Palasidis muore definitivamente l'idea di organizzare feste e manifestazioni di qualsiasi genere sotto un tendone. A Fano è la terza tendostruttura che non regge ai colpi menati dal maltempo. La prima fu quella eretta nell'area dell'ex Caserma Montevecchio: proprio durante il veglione di Carnevale cadde tanta neve che la festa dovette essere sospesa poche ore prima che il tendone crollasse, decretando la fine anticipata delle manifestazioni. La seconda fu quella del Cesar Palas, abbattuta dalla bora con grande rammarico dei giovani che perdevano l'unica discoteca funzionante in città. La terza è il Palasidis che non è fuggito alla brutta sorte che ha segnato la breve esistenza delle altre strutture. Dunque un anno non per la Carnevalesca che di fronte a tante avversità sta valutando se sia il caso per quest'anno di tirare definitivamente i remi in barca.

Il colpo della sfortuna è che si era giunti alla parte più stimolante del programma, quella che con il concorso dei giovani, dei soci, e dei cacciatori, avrebbe permesso all'Ente di rifarsi dei magri incassi delle serate precedenti.

(m.f.)

Da: Corriere Adriatico del 8/2/1991

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Il Carnevale si farà. Annullate le altre iniziative
Crollano anche i cantieri
E' ancora la Carnevalesca a fare le spese di questa eccezionale nevicata: dopo il crollo del Palasidis che ha provocato la sospensione di tutte le feste programmate all'interno della struttura, anche il tetto dei capannoni del Carnevale ha ceduto sotto il peso della neve, danneggiando la parte superiore di alcuni carri. L'incidente è accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì e per fortuna non ha coinvolto le persone. Se la nevicata si fosse verificata qualche giorno prima, quando ancora i carristi erano intenti a dare gli ultimi ritocchi alle loro grandi costruzioni allegoriche, le conseguenze sarebbero state ben peggiori. Le strutture che hanno ceduto sono quelle di una campata verso la Palestra Venturini: qui la neve, premendo sulle travi di legno ha provocato uno squarcio di circa 20 metri quadri. Dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco e dei responsabili dell'Ufficio Tecnico del Comune, i capannoni sono stati dichiarati inagibili ed è stato vietato l'ingresso a chiunque. Per procedere alle necessarie riparazioni occorrerà attendere che l'emergenza neve sia cessata. Nel frattempo l'Ente Carnevalesca ha disposto il rinvio dell'ultimo corso mascherato a domenica 17 febbraio, mentre tutte le altre manifestazioni complementari sono state annullate. Ieri è crollato anche il tetto dell'Officina «Falcioni Isabettini» sulla Statale Adriatica Sud, lo stesso che qualche tempo fa era stato danneggiato da un incendio. Gravi danni ha riportato inoltre il Cantiere Navale Ciavaglia in Viale Adriatico, le cui strutture hanno ceduto sotto il peso della neve. I Vigili del Fuoco stanno controllando la consistenza di tutti gli edifici scolastici per appurare eventuali danni provocati dal maltempo.

(m.f.)

Da: Corriere Adriatico del 10/2/1991

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CARNEVALE
Sfilata in forse
FANO — In questi giorni gira in città una battuta feroce: «Se c'è il tendone arriva il nevone». Un chiaro riferimento al Palasidis crollato sotto il peso della neve. Non è invece aria di battute alla Carnevalesca dove tutti si stanno mettendo le mani nei capelli perché i capannoni sono stati dichiarati inagibili creando non pochi problemi per la sfilata dei carri di domenica. C'è comunque chi spera, alla luce di quanto accaduto, che ora il comune porti avanti un vecchio impegno preso: costruire in altra zona nuovi capannoni per i carristi. Ma il crollo o l'inagibilità dei capannoni non riguarda solo il Carnevale: uno è crollato al porto e ieri mattina si sono presentati in comune altri due imprenditore della periferia che si sono ritrovati con le fabbriche a cielo aperto e quindi nell'impossibilità di lavorare. Uno fabbrica infissi e l'altro è un mobiliere. Nelle speranze di questi imprenditori i possibili aiuti che potrebbero giungere per i danni provocati dal maltempo. Danni che ancora non si riescono a monetizzare con precisione.

Da: Il Resto del Carlino del12/2/1991

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FANO / NEVE
Carnevale rinviato
Fano - Ancora un rinvio per l'ultimo Corso Mascherato del Carnevale: da domenica 17 a domenica 24 febbraio. Le previsioni del tempo e, soprattutto, i grandi mucchi di neve, presenti sui vialetti laterali ed ai bordi di viale Gramsci, hanno indotto la Carnevalesca a decidere per questo nuovo rinvio. C'è anche la situazione dei capannoni del carnevale (uno sfondato dalla neve)n dichiarati provvisoriamente inagibili. Sarà il caso di affrontare con decisione il problema di nuove strutture. Il carnevale 1991 sarà ricordato a lungo: la guerra del Golfo e la neve hanno inflitto un grave colpo economico alla massima manifestazione folkloristica fanese e la città dovrà cercare di aiutare, più che in passato, la Carnevalesca.

Da: Il Resto del Carlino del 16/2/1991

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FANO / DECISO
Carnevale - disastro: tutto annullato
FANO — Definitivamente annullato il 3° corso mascherato in programma per domenica. Lo ha deciso all'unanimità il direttivo della Carnevalesca. Molte le considerazioni che hanno portato alla decisione, in primis lo stato precario dei capannoni dopo la neve, tale da pregiudicare la sicurezza di coloro che vi operano. Ma hanno influito anche l'assenza di atmosfera carnevalesca, l'incertezza del tempo, la scarsa pubblicizzazione, l'assenza completa di prenotazioni dei palchi per il 24 febbraio. Deve aver avuto peso anche la preoccupazione di aggiungere un 'ulteriore uscita agli oltre 200 milioni di deficit già registrati. I nuovi carri allegorici li hanno visti in pochi e verranno buoni per il prossimo anno. Rinviato al 23 marzo (hotel Regina, prenotazioni all' 801786) uno dei pochi veglioni sopravvissuti, il 20° Veglione in Maschera del Coro Polifonico Malatestiano.

Da: Il Resto del Carlino del 21/2/1991

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Una soluzione per i cantieri del Carnevale
Capannoni, dove?
Quelli attuali inidonei e pericolosi
Serve una scelta politica e urbanistica
Il crollo di parte del tetto dei Capannoni del Carnevale evidenzia vecchi e nuovi problemi, le cui origini vanno fatte risalire a un tempo in cui le cose si facevano senza tanti formalismi, ma anche senza eccessive preoccupazioni di ordine pratico ed estetico. Poco dopo gli anni bui della guerra, quando si decise di spostare il percorso mascherato dal Centro Storico alla sede attuale, sorse anche la necessità di disporre di capannoni più grandi, in cui moltiplicare la dimensione delle costruzioni allegoriche e disporre di maggior spazio per eseguire le varie fasi della lavorazione della cartapesta. In precedenza i carri venivano costruiti all'interno di strutture private, diversamente collocate.

L'esigenza di disporre di un cantiere unico, il più vicino possibile al nuovo percorso della sfilata, fece cadere l'attenzione della Carnevalesca sull'area pubblica antistante le Mura Malatestiane, dove fino a poco tempo prima si effettuava il gioco del bracciale; si trattava dell'unico tratto superstite di mura dopo le demolizioni degli anni Venti, in precedenza collegato con la Porta San Leonardo, anch'essa abbattuta. In tacito accordo con il Comune, l'Ente Carnevalesca eresse i suoi capannoni proprio a ridosso della cinta difensiva, secondo le proprie disponibilità di bilancio e forse trovando anche qualche scorciatoia dal punto di vista burocratico. In seguito cambiarono gli uomini, sia alla guida dell'Amministrazione comunale che alla guida della Carnevalesca e, non essendoci documenti comprovanti, sorse la questione della proprietà dei capannoni e a chi eventualmente spettasse compiere i necessari lavori di riparazione o di ristrutturazione.

Più volte, anche in questo ultimo periodo, i maestri carristi avevano fatto presente e critiche condizioni di lavoro in cui si operava all'interno del cantiere e avevano chiesto che alle strutture fossero apportate delle migliorie. Qualcosa con il passare del tempo si è fatto; una volta grazie all'intervento diretto della Carnevalesca, una volta grazie al contributo del Comune, senza però che la questione della competenza fosse affrontata definitivamente. L'ultima situazione di pericolo che si è verificata all'interno dei capannoni, e che ha consigliato l'Ente di sospendere definitivamente il Carnevale, può costituire un'occasione per mettere tutte le cose a posto e compiere alcune scelte di natura politica (e urbanistica) nell'interesse della città. Nell'opera di riordino del patrimonio comunale, i tecnici incaricati hanno accertato che l'area in oggetto al Catasto Urbano figura di proprietà comunale, come del resto tutto il terreno che va dal Bastione Sangallo su cui sorge l'ex ONMI, l'istituto Battisti, la Palestra Venturini, il vicino parcheggio, all'incrocio con Via Cavour, appartiene o apparteneva al Comune. Dicevamo che forse è giunto il momento di compiere una scelta urbanistica e di decidere se i capannoni del Carnevale di Fano debbono restare in quella posizione, da molti giudicata antiestetica, oppure debbono essere trasferiti altrove.

A questo proposito non sono mancati progetti per una diversa ubicazione: a quello che includeva il carnevalodromo nel quartiere Le Brecce, a quello che ipotizzava la realizzazione di un circuito nella zona sportiva della Trave a quella che proponeva di utilizzare la nuova interquartieri e quindi edificare nei pressi le necessarie strutture. POI, vuoi gli ostacoli frapposti dal Piano Paesaggistico Ambientale Regionale, vuoi difficoltà di natura finanziaria e l'insorgere di pareri contrastanti hanno lasciato cadere la questione. Il fatto è, però, che i capannoni non possono essere lasciati nello stato in cui si trovano. Se la terra è del Comune, per legge anche le strutture che vi sono edificate appartengono al Comune e quindi l'Ente Pubblico deve prendere una decisione se abbatterli definitivamente o ristrutturarli in maniera funzionale e dignitosa. Dilazionare l'attuale situazione non conviene a nessuno.

(Massimo Foghetti)

Da: Corriere Adriatico del 23/2/1991


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 09.01.2006

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