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Amanita muscaria


Amanita muscaria (L. : Fr.) Hooker

Famiglia: Amanitaceae

Descrizione: Cappello: 5-20 cm, emisferico poi spianato anche depresso, carnoso, con margine un pochino striato. Cuticola asportabile, viscosa a tempo umido, di colore rosso-aranciato o rosso vermiglio, ricoperta da verruche poligonali bianche o giallastre. Imenoforo: lamelle fitte, libere dal gambo, larghe ventricose, bianche. Spore: 10-12 x 6-8 micron, ovoidali, lisce, bianche. Gambo: bianco slanciato, pieno poi midolloso, fioccoso nel giovane, con anello bianco-giallino, membranoso, ricadente striato col bordo ricoperto da fioccosità resti del velo generale. Volva dissociata in squame che cerchiano il bulbo. Carne: bianca, con tonalità aranciate sotto la cuticola, inodore, insapore.

Commestibilità: velenoso; procura intossicazione di tipo neurotossico in tempi brevi (circa tre ore), non così grave come comunemente si crede.

Biologia e habitat: sotto abete rosso, con carpofori più piccoli di quanto descritto in letteratura.

Presenza nella zona di studio: zona appenninica (M. Catria, in MALETTI e PAOLINI 2011; Serra di Burano in loc. Acquapartita, Provincia di Perugia, Umbria).

Note: in alcune zone è consumato dopo procedimenti particolari (asportazione della cuticola, o macerazione sotto sale). Non ne vale certo la pena, tenuto conto che il veleno agisce sul sistema nervoso come allucinogeno causando dapprima euforia seguita da momenti di depressione, sudorazione, annebbiamenti della vista, affanno, abbassamento della pressione ed in casi estremi convulsioni. Tutti questi rischi per un fungo che dal punto di vista organolettico ha la carne con odore e sapore insignificanti! Molto meglio lasciarlo sul terreno a svolgere la sua funzione ecologica, nonché quella decorativa.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 19.07.2004
    Ultima modifica: 21.12.2012

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