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Il Fosso dell'Eremo (sentiero CAI n.208)

Il Gruppo del Monte Nerone e il Montiego (itinerari - ESCURS)


IL GRUPPO DEL MONTE NERONE (Comuni di Piobbico, Apecchio e Cagli)

Il Monte Nerone coi suoi 1525 m è come altezza il terzo rilievo della Provincia di Pesaro e Urbino, dopo il M. Catria e il M. Acuto. La sua altra cima, detta la Montagnola, è alta 1486 m. E' delimitato verso Nord dalla Gola del T. Biscubio e verso Sud-Est dalla Gola del T. Bosso.

Come il resto dell'anticlinale Nerone-Petrano-Catria di cui fa parte, presenta come formazione geologica più antica il Calcare Massiccio, affiorante in vari punti del monte. Si tratta di un calcare bianco non stratificato nettamente, talvolta oolitico, del Lias (Periodo Giurassico, Era Mesozoica). In altri affioramenti si rinvengono i calcari, le marne e i calcari marnosi della Pietra Còrniola, Rosso Ammonitico, Calcari Diasprigni e Calcari a Saccocoma ed Aptici, la Maiolica, le Marne a Fucoidi e le marne e calcari marnosi della Scaglia Bianca e Rossa, tutte rocce depositatesi in un periodo che va dal Giurassico all'Eocene (Era Terziaria o Cenozoica). Nelle parti basse si trovano le Marne della Scaglia Cinerea, depositatesi nell'Oligocene (Era Terziaria).

Il Monte Nerone presenta aspetti paesaggistici e naturalistici di grande interesse: gole rupestri, ambienti rocciosi, macereti, archi naturali, caverne, boschi, arbusteti, pascoli e ruscelli.
Nelle parti sommitali si estendono vasti pascoli di origine secondaria, alternati con lembi di faggeta e pascoli sassosi o con rocce affioranti. Le faggete sono per lo più governate a ceduo, allo stato puro oppure associate ad Acero montano, Maggiociondolo alpino e Sorbo montano. Più in basso, dai 900-1000 m sui versanti sud-occidentali e 700-800 m in quelli nord-orientali, iniziano boschi cedui appartenenti ai querceti xerofili e meso-xerofili di Roverella nelle pendici più calde ed asciutte, agli orno-ostrieti e alle cerrete nelle pendici più fredde e umide. In questi boschi sono presenti la Roverella, vari Aceri e Sorbi, Carpino nero, Carpino bianco e Orniello. Il Leccio è presente nelle zone dirupate o con rocce affioranti sino a 1100 m di quota, con portamento arbustivo, da solo od associato a Fillirea. ll Tasso si trova sporadicamente nelle parti alte dei versanti esposti a Nord, pure dirupati.

Due aree floristiche tutelano le specie di piante rare ivi presenti, tra le quali ricordiamo gli arbusti Rosa spinosissima, Lonicera alpina, Frangola montana e Crespino e le piante erbacee Cardamine chelidonia, Primula auricula, Lomelosia graminifolia, Campanula latifolia, Polygonatum verticillatum, Malcolmia orsiniana, Digitalis ferruginea, Parnassia palustris, Leucopoa dimorpha, Carex frigida e Carex brachystachys.

La fauna comprende specie di notevole interesse come la Salamandrina dagli occhiali, il Geotritone, l'Ululone a ventre giallo, la Rana appenninica, l'Astore, l'Aquila, il Pellegrino, la Coturnice, lo Spioncello, il Codirossone e il Picchio muraiolo.
Un tempo queste zone erano comunque assai più ricche di specie anche di grandi dimensioni. Si legge difatti in una lettera scritta nel 1563 ad Ulisse Aldrovaldi da Costanzo Felici, medico e naturalista di Piobbico, che erano presenti gli avvoltoi Gipeto, Monaco e Capovaccaio, il Gufo reale e il Corvo imperiale.

Per la sua importanza naturalistica il M. Nerone è stato proposto come parco naturale nel Piano Paesistico Ambientale Regionale delle Marche (1990).

Pure di grande interesse sono le emergenze storiche e architettoniche: nuclei abitati, chiese, ruderi di castelli e monasteri, antiche case in pietra.

Uno degli itinerari indicati (Fosso della Carda e Bosco della Brugnola) è in parte di tipo turistico, prevedendo alcune tappe con spostamenti in automobile.

CARTOGRAFIA:
1:200.000 UMBRIA E MARCHE T.C.I.
1:25.000 MONTE NERONE - Carta dei sentieri
1:25.000 IGM F. 116 - IV S.O. - PIANELLO
1:25.000 IGM F.116 IV - N.O. - PIOBBICO

BIBLIOGRAFIA
PALAZZINI 1980, ANSELMI, MANZINI e BISCHI 1989, BANI 1989, BALLELLI e PEDROTTI 1992, BISCHI 1992, POGGIANI, DIONISI e BAGLI 1993, PANDOLFI e ZANAZZO 1993, PASSERI (a cura di) 1994, BISCHI 1995, ANGELINI (a cura di) 1996, BALLELLI e PEDROTTI 1996, CRESTA 1997, TACCHI 1998, COMUNE PIOBBICO 1999.

IL GRUPPO DEL MONTE DI MONTIEGO (Comuni di Piobbico e Urbania)

Il M. di Montiego (m 975), detto anche Mondiego, è delimitato dalle valli del Metauro e del Candigliano. Quest'ultimo ha scavato nel suo versante di S.E. la Gola di Gorgo a Cerbara, un ambiente di grande interesse paesaggistico e naturalistico. Il resto della montagna è caratterizzato da vasti boschi, rimboschimenti di conifere e pascoli sommitali. Il Piano Paesistico Ambientale Regionale delle Marche (1990) prevede nel settore della Gola una riserva naturale. Presenze antropiche interessanti sono l'agglomerato rurale di Montiego, il Castello dei Pecorari e la Chiesa dell'0rsaiola.

CARTOGRAFIA
1:200.000 UMBRIA E MARCHE T.C.I.
1:25.000 MONTE NERONE - Carta dei sentieri
1:25.000 IGM F.116 - IV N.O. - Piobbico

BIBLIOGRAFIA
BALLELLI e PEDROTTI 1992, POGGIANI, DIONISI e BAGLI 1993, TACCHI 1998


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 28.03.2024

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