In riva destra del Torrente Arzilla in prossimità della foce, a poche decine di metri dalla ferrovia e sulla direttrice di via Madonna a Mare, si trova un rudere che fa parte dell'abside della Chiesa di Santa Maria a Mare (o del Mare, o da Mare) consacrata, come dice l'iscrizione ivi murata, da Papa Gregorio IV nell'anno 834.

Anticamente fu proprietà del Monastero di Santa Maria in Porto di Ravenna.
A fine Ottocento fu ridotta ad abitazione. L'area, proprietà degli IRAB, fu concessa nel secondo dopoguerra all'Ente Morale Rifugio che vi costruì un edificio, un'ala del quale è a pochi metri dal rudere dell'abside (1).

Il terreno adiacente all'Arzilla è stato scavato e rimosso durante i lavori di ampliamento dell'alveo del torrente per assicurare allo stesso più ampio sfogo dopo la piena dell'11 novembre 1979.

In SELVELLI (1909) si legge che la chiesa "fu fatta nel 1801, allorchè, a ricordo del santuario e del convento che furono celebri sin dal secolo XII, si eresse una cappelletta ora chiusa al culto. Là intorno posero il quartier generale Galeazzo Sforza nel 1503 e Sigismondo II Malatesta nel 1513. La chiesa e il convento furono distrutti da una grande alluvione del 1523."

NOTE
(1) Attualmente (2008) l'edificio contiguo ex C.I.F. è stato abbattuto perché fatiscente e al suo posto si trova un parcheggio; i ruderi della chiesetta sono stati liberati dalla vegetazione.