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Armillaria gallica


Armillaria gallica  Marxmüller  & Romagnesi (= Armillaria bulbosa (Barca) Velenoski)

Nome volgare: Chiodino, Famigliola

Famiglia: Marasmiaceae Tricholomataceae

Descrizione: Cappello: 2-10 cm, emisferico poi convesso e spianato con umbone, margine sottile, striato, leggermente ondulato e fioccoso, cuticola vellutata, colore bruno, bruno grigiastro, bruno scuro ricoperta da squamule o  scure anche nerastre a volte giallastre. Imenoforo: lamelle da adnate a poco decorrenti, non fitte, biancastre poi crema con macchie bruno rossastre. Microscopia: spore 7-10x5-9 µ, ellittiche, lisce, ialine, bianche in massa. Gambo: cilindraceo, nettamente ingrossato alla base,bulboso, farcito poi cavo, liscio, ricoperto da resti di velo color giallo, anello giallastro, ben evidenziato, a volte sfrangiato, fugace in vecchiaia. Carne: soda nel cappello e nella parte superiore del gambo, fibrosa nella parte inferiore, bianca, crema, odore fungino gradevole, sapore grato leggermente amaro.

Commestibilità: commestibile  ben cotta, velenosa da cruda

Biologia e habitat: cresce in autunno e tardo autunno solitaria o a gruppi di pochi esemplari su tronchi o sul terreno grazie a rami interrati.

Presenza nella zona di studio: zona appenninica interna (Acquapartita nelle Serre).

Note: si differenzia da A. mellea per il colore del cappello più scuro e la presenza di squamule a volte quasi nerastre, per il gambo bulboso ricoperto di resti di velo giallo, per l’anello giallo e fugace in vecchiaia, per la crescita solitaria o a gruppi poco numerosi.

 

   


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 24.11.2019
    Ultima modifica: 24.11.2019

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