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Immagini del Furlo


Informazioni sulle località citate

Estremità di N.E. della Gola del Furlo, lato del M. Pietralata
Le pareti visibili nelle foto si trovano tra la galleria romana del Passo del Furlo (verticalmente sopra la diga ENEL) e il Fosso del Ri. Prima dell'istituzione della Riserva naturale statale "Gola del Furlo" queste pareti erano divenute una palestra di roccia molto utilizzata, denominata “Sasso Lino”; non si tratta di un vecchio toponimo, ma prende il nome da Lino Liuti che per primo scalò quella parete (nel 1987) e che tragicamente morì l'anno successivo nella forra della Balza dell'Aquila sul Monte Catria.
La parete rocciosa che affianca la Via Flaminia nel tratto a valle dell'imboccatura di N.E. della galleria romana appare spianata artificialmente e con i segni della scalpellatura.

Chiavicotto
Tra i vari lavori per rendere agibile la Via Flaminia nel tratto della Gola del Furlo, in prossimità dell'imboccatura orientale della Galleria di Vespasiano è presente un chiavicotto (rifatto in epoca moderna) per consentire il deflusso delle acque che scendono dal M. Pietralata. Nella foto, ripresa dall'alto, è visibile nella scarpata subito sotto il chiavicotto un emiciclo a gradoni costruito per dare maggior sostegno alla parete.

Diga e invaso del Furlo
La diga fu costruita nel 1922 ed è alta 47 m. Ha formato uno stretto invaso che ha sommerso tutta la Gola, per una lunghezza di circa 2 km (vedi scheda).

Chiesa di S. Maria delle Grazie, Via Flaminia e gallerie storiche
La piccola Chiesa di Santa Maria delle Grazie è addossata all'imbocco di N.E. della Galleria di Vespasiano ed ha l'ingresso sulla Via Flaminia (vedi scheda).
Le due gallerie storiche del Furlo, disposte affiancate, sono quella minore e quella di Vespasiano: la cosiddetta Galleria minore è un traforo lungo 8 m la cui costruzione va collocata nella prima età imperiale, tra Augusto e Vespasiano (vedi scheda) e non è più in uso. La Galleria di Vespasiano, costruita nel 76 d.C., è più ampia e più lunga, e dopo oltre 1900 anni permette ancora il traffico veicolare nel punto di più difficile della Gola percorso dalla Flaminia (vedi scheda).

Grotta del Grano, versante del M. Pietralata a metà circa della Gola e a livello della Via Flaminia. Vi si trovano un grande incavo nella roccia modellato dall'erosione fluviale e pareti a strapiombo. Il toponimo "Grotta del Grano", segnato anche nella parete rocciosa, deriva dall'aver trovato qui ingenti resti carbonizzati di granaglie in occasione di lavori di riassetto stradale nell'Ottocento. In epoca preistorica questo riparo sotto roccia venne frequentato dall'uomo in rapporto alle attività legate alla transumanza delle greggi, come testimoniano reperti (frammenti ceramici e altro) risalenti all'Età del Bronzo medio e a quella del Bronzo recente (1.500-1.100 a.C.).

Monte del Ferro
Ha questo nome il crinale della Gola del Furlo sul lato destro, separato dal resto del M. Paganuccio dalla Valle del Buzzo.

Cava del M. Pietralata
Cava abbandonata raggiungibile dalla strada che risale il M. Pietralata dall'abitato di Furlo. Interessanti sono gli strati geologici messi allo scoperto (vedi scheda "Itinerario geologico lungo la Gola del Furlo, 3° tratto").

Estremità di S.O. della Gola con l'abitato di Furlo
L'abitato di Furlo è costituito da un piccolo gruppo di edifici lungo la Via Flaminia (vedi scheda).

Moehringia papulosa
Specie endemica marchigiana nota finora solo nella Gola del Furlo, nella Gola della Rossa e in quella di Frasassi, ove vive su rupi calcaree da subverticali a strapiombanti e in anfratti rocciosi (vedi scheda).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 13.04.2012
    Ultima modifica: 09.12.2014

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