Beni ambientali
Questionario sulle acque (1862)
Un questionario sulle acque del 1862 (Sezione Archivio di Stato di Fano, Archivio Storico Comunale, titolo II, busta n. 379) ci dà informazioni sulle zone paludose nei dintorni di Fano: "Queste terre paludose si riscontrano solo in prossimità della spiaggia e sono cagioni di malattie". Oltre a terreni paludosi veri e propri (24 ettari di superficie), sempre nelle vicinanze del mare esistono terreni acquitrinosi che sebbene non inondati conservano abbondante umidità, "quantunque oggi in gran parte siano ridotti a colture per effetto delle bonificazioni, sònovene però sempre in prossimità delle paludi ed hanno una estensione di circa 80 ettari. Gli acquastrini vengono mantenuti dalle sorgive del sottosuolo le quali sono così superficiali che scavando pochi centimetri nei terreni relitti di mare si incontra subito l'acqua perenne e quello che è più rimarchevole potabile anche in prossimità del mare. La causa di questo fenomeno sembra derivare dall'essere il sottosuolo permeabilissimo perché ora interamente ghiaioso ora di sabbia finissima. Il fiume Metauro poi che scorre quasi al pari del piano di campagna dei relitti di mare avendo il letto permeabilissimo permette che le infiltrazioni ......".
Nel 1862 gran parte dei terreni paludosi sono già bonificati (nel 1861 a Fano viene costruito il tratto di ferrovia adriatica): "Sònovi terreni paludosi già bonificati ed appartengono ai relitti di mare. Nel Comune di Fano i sopradetti relitti raggiungono la cifra di 480 ettari".
Oltre alle paludi in riva al mare vi sono altri terreni lungo il fiume Metauro che dovrebbero essere bonificati: "...il letto del fiume Metauro; questo vagando liberamente e senza sponde distrugge ogni anno una quantità di terreni arrabili coprendoli di sterili ghiaie. Il fiume Metauro corre nel territorio di Fano ora stretto in un letto di 180 metri ed ora vagando in un altro ampio fino a 1500 metri" (vedi scheda 12.1.3.14 "Carta del territorio del basso Metauro allagato nel 1896 e 1897").
Oggi la situazione è profondamente cambiata: a partire dagli anni '50 il Metauro, così come gli altri fiumi adriatici (NANNI 1997), si è approfondito incidendo il substrato fino alle argille e non alimenta più la falda, inoltre è stretto nel tratto finale tra una linea continua di argini.
Il questionario riporta gli effetti di queste paludi sulla salute: "Le condizioni igieniche in prossimità delle nostre paludi non sono delle più floride. Da alcuni anni si osserva che le febbri di periodo sono aumentate e quantunque non siano di quell' intensità che si verificano nelle maremme e nel Mantovano, pur non di meno sono tali da lasciare tracce per lungo tempo in chi ne ha sofferto".
Infine viene spiegato che questi terreni paludosi danno una rendita minima ed incerta: "Nei terreni paludosi non si hanno che cattive colture, od erbe palustri che si tagliano per uso di lettiera".
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 17.08.2004




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