A partire dal 1722 vennero eseguiti importanti lavori che trasformarono il Vallato del Porto pressappoco come lo vediamo oggi, in base ad un progetto che prevedeva anche migliorie per il Porto di Fano.
Nel 1735 venne terminata la costruzione della Liscia ad opera dell'arch. Antonio Felice Facci: questa importante opera di ingegneria idraulica avrebbe dovuto servire ad immettere una corrente d'acqua così veloce da ripulire le acque stagnanti del Porto Borghese e del canale di accesso. I risultati furono purtroppo inferiori alle aspettative.

Nel tratto di porto-canale più verso l'imboccatura, in riva sinistra all'altezza della Rocca Malatestiana, venne costruito uno squero che compare in una mappa del Porto del Piccioli (?) (1790 circa), nel punto dove in passato sboccava un canale proveniente dal T. Arzilla progettato dall'arch. Girolamo Caccia (che già appare "interrito" poco dopo il suo scavo in una mappa del 1718 del Manfredi). Nella mappa riferibile al Piccioli si legge: "antico sbocco dell'Arzilla, che ora serve di ritiro per le barche peschereccie e per lanciare in acqua le barche".

Nel 1755, su progetto dell'ing. Murena, fu costruito un molo guardiano a levante rispetto all'imboccatura del porto per trattenere la ghiaia del Metauro, rendendo il porto più agibile e sicuro.
Nel 1764 l'architetto Sante Vichi, della Reverenda Camera Apostolica, fece una perizia con mappa annessa per riparare il molo guardiano, indicando di fortificare le palizzate con una scogliera murata a pelo d'acqua (1).
Nel 1787-88 venne realizzata una lanterna per la maggior sicurezza delle barche.
Nel 1798 una tempesta demolì il molo guardiano e per parecchi anni il porto ne risentì gravemente.
Iniziò comunque in questo periodo una discreta attività del porto e l'insediamento di case di pescatori nella zona del "Pozzetto" presso il ponte della Liscia e della Rocca Malatestiana.

NOTE
(1) S.A.S.Fa., Porto, b.96