Beni storici e artistici
Cantiano: Chiesa Collegiata di S. Giovanni Battista
Pietro Perugino (attr.): Madonna del Cardellino
Cantiano: Collegiata di S. Giovanni Battista - interno
L'ariosa e luminosa navata della Collegiata di S. Giovanni Battista è scandita dalle nicchie che contengono gli altari laterali e dalle paraste con capitelli dorici. Questi sostengono la trabeazione, al di sopra della quale si aprono le finestre e si imposta la volta.
L'interno ospita opere pregevoli come: una Madonna col Bambino, S. Gerolamo, Clemente I martire, S. Antonio abate del cantaniese Flaminio Allegrini, l'Annunciazione di Francesco Allegrini, una Madonna con Bambino, S. Martino, S. Antonio da Padova e S. Francesco Saverio di pittore della scuola marchigiana tardo manierista.
Di notevole interesse sono inoltre La decollazione del Battista di Francesco Allegrini e l'altare di legno dorato con stemma roveresco, dono del duca Francesco Maria II della Rovere, in cui il dipinto è inserito.
A sinistra dell'altare maggiore si trova la cappella della Madonna della Misericordia dove è collocata la tela della Madonna della Misericordia, opera di Gaetano Lapis (1706 1776). Il dipinto è oggetto di una profonda devozione che ha origine dal 1737.
Pregevole il tondo in cornice dorata raffigurante la Vergine con il Bambino e S. Giovannino, detta la "Madonna del cardellino", opera attribuita al Perugino.
Nell'abside dietro l'altare maggiore è presente un coro in legno di noce intagliato, opera di maestranze locali risalente ai primi anni del Settecento. Il coro è formato da 21 stalli nel primo ordine e da panche nel secondo; gli stalli presentano nella parte superiore degli appoggiatoi a mensola decorati con motivi animaleschi e vegetali.
Nella parte centrale, in alto, si trova una gloria di legno scolpita a decorazione e sostegno della miracolosa immagine di Cristo legato alla colonna, di autore ignoto (sec. XVI). Ai lati della elaborata ornamentazione lignea vi sono le statue di S. Giovanni Battista e S. Cantiano, anche esse in legno. Il lavoro fu eseguito nel 1705 dall'intagliatore Antonio Montini da Siena ed indorato dai pergolesi Giuseppe Ferri e Franco Fabi nel 1706-1707.
Di buona fattura è il Crocefisso ligneo databile tra il XVI e il XVII secolo nel transetto sinistro.
Nel transetto destro degno di nota sono l'altare barocco in legno dorato che ospita la tela raffigurante l'Ultima Cena del cantianese Ventura Mazza (1560 post 1633), allievo del Barocci, e la tela proveniente dalla chiesa di S. Agostino raffigurante la Madonna della neve col Bambino, S. Rocco e S. Francesco di Paola, probabilmente della scuola del De Magistris.
Sono da segnalare inoltre: una Madonna con Bambino e S. Francesco (metà del Settecento), di impronta marattesca; la Madonna con Bambino, S. Lucia, S. Filippo Neri e angeli alati del pittore Stefano Paragini (sec. XVII); la tela raffigurante la Nascita della Madonna di Francesco Allegrini (sec. XVII), e la Traslazione della Santa Casa di Loreto con angeli e S. Andrea apostolo attribuita alla scuola di Claudio Ridolfi (questo stesso soggetto è presente nel Duomo di Urbino).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 06.02.2001
Ultima modifica: 14.07.2007
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