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Fermignano: Abbazia di S. Silvestro in Iscleto


I resti dell'Abbazia di S. Silvestro in Iscleto sono attualmente visibili in località S. Silvestro, lungo la valle del Metauro a 4 km a monte di Fermignano ed a 6 da Urbania.

Le prime notizie sul complesso risalgono alla metà dell'anno Mille (nel 1040 vi soggiornò San Pier Damiani, come riportano documenti d'archivio), periodo in cui si assiste alla nascita ed allo sviluppo di altri monasteri della Valle del Metauro.
E`probabile che il Monastero di San Silvestro sia stato edificato poco dopo il pontificato di papa Silvestro II (999 - 1003), eretto in suo onore, anche se dedicato a papa Silvestro I (314 - 337). I monaci benedettini vi dimorarono per circa 250 anni.
Il toponimo "Iscleto" se, come taluni sostengono, deriva dalla parola "querceto", è rivelatore del primitivo ambiente naturale su cui sorse il monastero.

Ciò che rimane del complesso abbaziale è la parte rimasta sotto terra, ossia la cripta della chiesa, caratteristico esemplare di arte romanica dei primi decenni del secolo XI.
Sul posto sono stati rinvenuti almeno sedici frammenti di pietra, scolpiti con immagini simboliche (l'angelo; l'agnello crucifero; animali fantastici; elementi vegetali, etc.).
Tali sculture, ascrivibili alla prima metà del XII sec., sono alcuni di matrice lombarda ed emiliana, altri di gusto bizantineggiante, a testimoniare, sul territorio, la coesistenza di tendenze artistiche diverse.
Dalla cripta e dai frammenti scultorei si può solo cercare di immaginare la severa composizione e l'articolazione architettonica della chiesa e di ciò che l'attorniava.

Tutto il complesso è stato raso al suolo nel corso dei secoli, dopo il 1400. Sul sito dell'abbazia medievale fu costruito, in seguito, un edificio definito "chiesa vecchia", sconsacrato e venduto a privati nel 1951 e demolito alla fine degli anni Settanta. Il materiale di demolizione è stato reimpiegato per l'ampliamento di una casa colonica situata a pochi metri di distanza.

BIBLIOGRAFIA
LOCCHI 1934
LOMBARDI 1994
CELLINI 1993
BIANCHINI et al. 2004


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 21.11.2012

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