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Peglio: Chiesa di S. Giovanni in Balsomigno

Peglio: Chiesa di S. Donnino


Dell'antica pieve di S. Donnino, filiale di S. Giovanni in Balsomigno e collocata 1 km a Est dell'abitato di Peglio, si hanno notizie dai primi del XIV sec. In un testamento del 1423 vi è un lascito di cinque soldi per la Chiesa di S. Donnino.

Nel 1608 un certo Selvotti fa una donazione per ripararla. Dagli atti della Visita Pastorale del 1612 sappiamo che la chiesa ha un'abside col soffitto dipinto; al suo interno vi è la statua di S. Donino e a destra l'altare dedicato a S. Macario; ha una piccola campana, non ha sagrestia, vi è la canonica ma manca della casa per il colono; i parrocchiani sono 80.

Dalla Visita del 1635, oltre alla conferma di quanto sopra descritto, si apprende che vi sono due porte, nove sepolcrali e quattro quadri e che la stessa pieve è lunga 50 piedi, larga 20 e alta 25.

Dalla Visita del 1737 apprendiamo che i due altari laterali sono dedicati uno a S.Antonio da Padova e l'altro alla Concezione, il rettore ha speso molto per la chiesa, terreni e sacri arredi. La chiesa è molto bella come è bella la canonica. In tutto sono 14 famiglie e 79 anime.

Dalla Visita del 1854 risulta che vi si vede il quadro della Concezione che prima era nella diruta chiesa di Calmazzo annessa a questa.

Attualmente di tutto il complesso è rimasta in piedi l'aula della chiesa, il campanile a vela e alcune murature. La chiesa, in forte degrado, è a pianta rettangolare, le pareti sono spoglie, prive di ogni traccia di elementi decorativi; vi è l'altare maggiore e un altare sulla destra, entrambi in stile settecentesco, il tetto, a vista, ha la struttura lignea con le pianelle dipinte con tono scuro, ai lati dell'altare maggiore vi sono due porte che aprono in un vano diroccato. Sul fronte della chiesa vi era un altro volume dal cui ingresso con un corridoio al piano terra si accedeva alla chiesa stessa.

Di questo volume come di quelli sul lato destro della chiesa, altre ai resti delle murature si ha la documentazione nelle planimetrie cartali in scala 1:200 del 1940 e del fronte principale vi è una immagine fotografica, di alcuni anni addietro, da cui risulta ancora parzialmente esistente.

Il confronto tra le mappe cartali in scala 1:2000 del catasto pontificio (rilevazione degli anni 1817-1821), quello successivo del Regno d'Italia del 1881 e quello vigente, mette in evidenza che la chiesa aveva un'abside (come si dedurrebbe anche dalla sopracitata Visita Pastorale del 1612) e che lateralmente la canonica era più ampia.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.10.2000
    Ultima modifica: 19.12.2009

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