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Ignoto: Angelo Custode - legno intagliato, dipinto e dorato (1630-1647)


La scultura (1630-1647) è posta in una nicchia circondata da una cornice dorata, intagliata a ricci e volute, come intagliato è l'altare, dorato e dipinto a lapislazzulo nelle colonne su cui girano tralci di vite.

Sul fastigio si legge la scritta: NOS DEFENDE AB HOSTIBUS, pertinente all'Angelo Custode, che difende i poveri e i giusti dai nemici e non li lascia soli per le vie del mondo. L'Angelo, appena disceso dal cielo, ha le ali spiegate, la tunica mossa dal vento e accarezza con la mano sinistra la chioma d'oro del Bimbo che fiducioso gli rende lo sguardo. L'oro, in armonia con il rosso cangiante e il blu, rifulge sulle vesti e sulle ali angeliche e si accorda con lo splendore dell'altare. L'ignoto scultore, pur operando in ambiente provinciale, dimostra di essere al corrente dei movimenti artistici del tempo, in particolare bolognesi e romani e crea un'opera volta a toccare il cuore dei devoti, esprimendosi con una sorta di raffinata grazia popolaresca. Può avere seguito il gruppo scultoreo nel 1630, data risultante sul retro sulla veste del Bambino. La committenza del gruppo scultoreo spetta probabilmente ad Anselmo Badalucchio, appartenente forse alla nobile famiglia pergolese oggi estinta, il cui nome si legge sul retro del basamento, insieme alla data 1647, anno in cui venne forse eseguita la decorazione pittorica della statue, insieme a quella di tutto l'altare.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 30.07.2004

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