La Chiesa di Santa Lucia è il principale edificio di culto di Piagge e sostituisce la precedente chiesa parrocchiale a tre navate demolita nel diciannovesimo secolo per problematiche strutturali, intitolata ai santi Lucia e Giovanni Battista, che si trovava poco più a sud, lungo la strada che porta verso Orciano. 

L’attuale edificio è stato costruito negli anni ottanta del 1800, utilizzando i materiali dell’edificio precedente, trasportandone gli arredi e le opere d’arte. La chiesa è a navata unica con 5 cappelle laterali, un pulpito e una cantoria. Il disegno architettonico della facciata e degli interni segue uno stile neoclassico, l’interno è abbellito da una semplice ma elegante serie di lesene con capitelli ionici.

La facciata, in cotto, risulta mossa da cornici in rilievo e da oculi e archi ciechi, che pur nella loro semplicità donano una certa eleganza al tutto. Sul lato sinistro si erge il campanile che ospita quattro campane bronzee fuse in epoche diverse dalla fonderia De Poli di Vittorio Veneto (le due più antiche risalgono al 1886 come indicato sul corpo delle campane).

La chiesa ospita due opere pittoriche di notevole interesse: un'Ultima Cena o Comunione degli Apostoli di Giovan Francesco Guerrieri del 1630, proveniente dalla vicina chiesa del SS.mo Sacramento nella quale è ancora conservata l’antica cornice in pietra arenaria e una Crocifissione con la Madonna e i santi Lucia e Giovanni Battista di Carlo Magini del 1763, proveniente dalla vecchia sede parrocchiale.

Oltre a queste due opere, sono presenti statue lignee, in gesso e in cartapesta disposte in varie parti della chiesa: una Santa Lucia, un San Vincenzo Ferreri, una Madonna Addolorata, un Cristo Morto, un Sacro Cuore di Gesù, un cristo morto e altre conservate in sacrestia. Degno di menzione è anche il bellissimo crocifisso ligneo che si trova nella seconda cappella a destra (cappella del Santissimo Sacramento), di ignoto autore e sicuramente proveniente dalla precedente chiesa.

La seconda cappella a sinistra ospita una riproduzione della grotta di Massabielle (o grotta di Lourdes), ricavata nella parete nel 1936.

La struttura ha subito diversi rimaneggiamenti per adeguarsi liturgicamente alle norme post-conciliari nel 1970 e per far fronte a problematiche di umidità di risalita tipica degli edifici antichi. Dagli anni ‘80 fino al 2019, anno dell’ultimo restauro conservativo, lungo il perimetro della navata centrale, vi era posizionata una rustica boiserie in legno perlinato a un’altezza di circa mezzo metro da terra che rompeva il semplice stile elegante dell’impianto neoclassico e per questo motivo rimossa durante i restauri.

Il restauro del 2019, oltre al rinnovo degli intonaci, ha contribuito a riscoprire e a ripulire le decorazioni ricoperte dai numerosi strati di pittura nel corso degli anni. In particolare, è stato possibile recuperare le decorazioni floreali del pulpito e i putti su sfondo celeste sopra le sei arcate laterali.