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Fano: Museo Civico - Cippo Graccano


Il Cippo Graccano è un grosso parallelepipedo di arenaria rinvenuto nel XVIII secolo a S. Cesareo (colline a S.O. di Fano), nel territorio di quella che sarà più avanti la "Colonia Giulia Fanestris". Non si tratta di un Cippo Graccano vero e proprio ma di una epigrafe che attesta il ripristino, da parte di M. Terenzio Varrone Lucullo, dei vari cippi di confine collocati da una apposita commissione agraria nel 132 a.C. Questo intervento dello Stato romano nella valle del Metauro aveva come scopo il recupero di terreni appartenenti al demanio ed occupati abusivamente dai privati.

Il Cippo ha una iscrizione:

M(arcus)Terentius, M(arci) f(ilius)
Varro Lucullus
pro pr(aetore) terminos
restituendos
ex s(enatus) c(onsulto) coeravit
qua P(ublius) Licinius
Ap(ius) Claudius
C(aius) Gracc(h)us III vir(i)
a(gris) d(andis) a(dsignandis) i(udicandis) statuerunt.

L'iscrizione tradotta vuol dire:

"Marco Terenzio Varrone Lucullo, figlio di Marco, quando era propretore, ha fatto ripristinare i cippi di confine là dove li avevano collocati Publio Licinio, Appio Claudio e Gaio Gracco, che erano triumviri che dovevano giudicare, assegnare e dare i terreni dello Stato".

Il reperto si data all'80 a.C. circa.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 04.11.2012

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