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Fano: Casa vocabolo Chiaruccia 3°

Casa Chiaruccia: mappa del 1761

Fano: Casa vocabolo Chiaruccia (n. 20)


- Comune di Fano
- Zona pianura riva sinistra Metauro
- Riferim. carta: 1.25.000 IGM 110 III N.O.

- Compare su IGM 1894

- Indicazione della zona: loc. Chiaruccia

- Attuale proprietario: Comune di Fano

- Indirizzo: Chiaruccia n. 20

STRUTTURA DELL'EDIFICIO

Edificio costituito da tre corpi principali di due piani con la facciata rivolta a Sud-Est, dei quali quello più grande e più alto, costituente la parte sinistra, contiene al piano terreno la stalla, ancora in uso seppur con una sola mucca. Gli altri due, più stretti e bassi, ospitano la cucina, le scale di accesso al piano superiore ed un deposito per gli attrezzi; al primo piano di entrambi si trovano invece gli altri ambienti residenziali.

Un corpo secondario è addossato al lato destro ed ha funzione di deposito.

Una costruzione accessoria (capanna) si trova abbastanza distaccata dall'edificio, dall'altra parte della strada, ed è usata come deposito per i macchinari agricoli. Interessante è poi il silos per il fieno, posto sulla sinistra dell'edificio, nel quale veniva inserito il fieno verde dalla parte superiore, poi recuperato una volta "maturo", da appositi sportelli. Altra particolarità è la presenza di una grotta, situata sul davanti, che fungeva da cantina e che fu utilizzata durante l'ultima guerra come rifugio antiaereo.

Il corpo principale maggiore ha la struttura portante in mattoni e arenaria disposti a ricorsi orizzontali, con copertura a tre falde, mentre gli altri due sono in mattoni con la copertura a due falde; gli architravi di porte e finestre prima realizzati in mattoni e in legno, sono stati tutti rifatti in cemento nel 1930, a seguito dei danni del terremoto. Il corpo secondario sulla destra e la capanna hanno anch'essi struttura in mattoni con copertura a due falde. La grotta, cui si accede da una piccola costruzione in mattoni, è situata a circa tre metri sotto terra e raggiungibile attraverso una lunga scalinata, l' interno è formato da un corridoio centrale sul quale si aprono tre archi con nicchie per lato, più uno sul fondo ora murato. Tutta la grotta è sotenuta da muri di contenimento e volte in mattoni. Infine il pozzo, distaccato dall'edificio e posto sul davanti, ha la tipica struttura in mattoni con copertura a due falde.

La possessione della Chiaruccia fu devoluta alla Pia Casa delle Orfane dal fanese Monsignor Pietro Corbelli (Vescovo di Segni) con suo testamento consegnato al notaio Francesco Scardoni il 22 maggio 1708.

Casa Chiaruccia risulta presente in una mappa del 1761, anche se con tipologia diversa dall'attuale per le varie modifiche subite nel tempo, come l'abbattimento nel 1871 della sopraelevazione centrale perchè cadente (S.A.S.Fa., Congr. Carità, Orf. femm., b.19).

Sull'estrema sinistra della facciata vi è una targa in pietra indicante la proprietà:
"CONG. DI CARITA' FANO - ORFANE - n. 11 CHIARUCCIA"
C'è anche una statuetta in terracotta dipinta raffigurante la "Madonna di Loreto" posta sopra l'ingresso principale.
Sopra il tetto della capanna si trova poi una formella quadrata in terracotta che reca scritto: "FACTA DE 1840", ad indicare probabilmente la sua data di costruzione.

Attualmente (1998) l'edificio è utilizzato essenzialmente come deposito per macchinari e attrezzature agricole, dato che il suo stato di conservazione, non più ottimale, ne sconsiglia l'uso abitativo (era abitato fino al 1996).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 07.01.2011

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