Beni storici e artisticiBeni storici e artistici

Città di Castello (Provincia di Perugia): Mulino di Fri...

Fano: Case Molinaccio Primo e Molinaccio Secondo

Fano: Ingualchiera


- Comune di Fano

- Ubicata a NE della frazione di Tre Ponti, nella zona dove passavano il Vallato Vecchio derivato dal Metauro (scavato nel 1612) e il Fosso degli Uscienti

- Casa senza tracce dell'uso per ingualchiera e di canale di alimentazione

- Riferim. carta: 1: 25.000 IGM 110 III N.O.

- Toponimo nella carta 1:25.000 IGM 1948

- Bibliografia: FALCIONI 1998

 

NOTIZIE STORICHE SU UNA O PIU' INGUALCHIERE NELLA ZONA ATTORNO A FANO E DENTRO LA CITTA

Pur non dando notizie certe sulla sua ubicazione, vari documenti dal 1409 al 1611 parlano di una Gualchiera o Ingualchiera nella zona tra la città di Fano e il Metauro, probabilmente non sempre la stessa, e dal 1614 dentro la città.
La gualchiera, o ingualchiera, o invalchiera o invalca, è un'industria tessile o conciaria o cartaria dove un follone (macchina a martelli) è azionato dalla forza idraulica.

- Documento del 1409-1410: spese fatte al Mulino della Gualchiera del Metauro.
S.A.S.Fa., Codice Malatestiano, vol.19 (1409-1410) cc.216r - 219r

- Documento del 19 maggio 1455: patti e convenzione con Baptisto de Francisco molinaro per dargli a cottimo i molini di Sigismondo Pandolfo Malatesti, cioè quello del Metauro, da la Torre e quello da la Gualchiera e quello del Casaro (= Cassero) dentro da la terra.
S.A.S.Fa., A.N., not. Gregorio Damiani, vol.A, cc. 20v - 23v

- Documento del 30 agosto 1493: Baldassarre di Ludovico Marcolini vende a Giovannibattista Simonardo pontiniero, Nicolò Bollioni e Battista Onofri i mulini a grano della Torre, della Gualchiera e del Cassero acquistati dalla comunità di Fano 10 anni prima.
S.A.S.Fa., A.N., not. Pierdomenico Stati, vol.H, c.192

- Nel 1566 tra i mulini del Metauro viene citato il Molino dell'Ingualchiera
S.A.S.Fa., A.S.C., Ufficio Capitani Mulini, busta n.1, Inventari Mulini (1528-1665)

- Registrazione di spesa comunale del 22 gennaio 1611:
Alla signora Camilla et suoi figlioli et heredi del quondam Bernardino Boglioni per il prezzo di canne 65 et palmi 56 et oncie 30 del loro terreno vicino al Vallato dei Mulini del Metauro del Comune in fondo dell'Ingualchiera preso et occupato sulla strada et argini del mezzo vallato fatto in detto luogo. Misurato e terminato da Maestro Gio: Battista Ciucci.
S.A.S.Fa., A.S.C., Depositaria, 227 c.136 v

- Nel 1614 risulta che il Molino dell'Ingualchiera è "dentra la città" (nel 1612 l'acqua del Metauro è stata portata a Fano mediante il canale Breccioli-Rainaldi) ma non se ne specifica la localizzazione, se presso il Mulino di Porta Maggiore o quello del Porto sotto la Fortezza o in altro sito.
S.A.S.Fa., A.S.C., Ufficio Capitani Mulini, busta n.1, Inventario Mulini (1528-1665)

- Nel 1625 il Molino dell'Ingualchiera è chiamato S.Michele per esservi levata l'ingualchiera e fatto il molino dall'olio.
S.A.S.Fa., A.S.C., Ufficio Capitani Mulini, busta n.1, Inventari Mulini (1528-1665)

- Nel 1645 venne costruita un'ingualchiera, che ebbe poca fortuna, poi sistemata nel Molino del Porto (o Molinello della Rocca).
S.A.S.Fa., AAC, Consigli, 169, p.50v (1643) e 180, p.20 (1684)

- Si parla ancora di un'ingualchiera dentro la città (non specificata) quando il 12 gennaio 1655 ne venne concesso l'uso a Giov. Batta Emeric di Marsiglia e a suo figlio per adibirla a fabbica di pannine e altri lavori di lana.
S.A.S.Fa., Consigli, 1654, n.167, c.91 t. e Protocollo dei Cancellieri, Classe2, n.34, c.75.

- In un documento del 14 luglio 1670 si parla del progetto di una nuova ingualchiera.
14 luglio 1670
La Congregazione sopra l'appalto dei mulini esamina la domanda di Giulio Berarducci di Pesaro per il nuovo affitto dei mulini dela città e della nuova ingualchiera da farsi come da disegno fatto dal Maestro Carlo delle Rose per una spesa di circa 300 scudi. La Congregazione stessa dopo aver "ben veduto e considerato detto disegno" e letta la supplica di Giulio Berarducci concordemente decide quanto appresso:
1) La chiusa del molino davanti all'imboccatura del vallato dovrà essere di una lunghezza di piedi 406 e larghezza di otto palanche distanti un piede e mezzo;
2) Il conduttore dovrà lasciare al termine dell'appalto di sei anni 28 pali da porto, battuti a castello, con due saracinesche avanti l'imboccatura del vallato, catene 1
3) Si accettano con le due pile da ingualchiera da farsi a spese del conduttore con la condizione che riuscendo l'ingualchiera "buona e servente" e volendo la Comunità al termine di quattro anni dell'appalto, ricompare detta ingualchiera, sia tenuta a pagare solamente le spese della fabbrica di essa, ma non delle pile, che l'appaltatore donerà gratis; sarà obbligato il conduttore a fare l'ingualchiera perfettamente e interamente con tutte le due pile lavoranti nel termine di due anni, da cominciare il giorno della condotta;
4) Si promette di locare al detto conduttore per sei anni il molino della Rocca.
S.A.S.Fa., Consiglio vol.173 cc.51v -52v

- Da un documento del 28 gennaio 1677 risultano le norme per l'uso dell'ingualchiera, non specificandone però l'ubicazione.
Adì 28 gennaio 1677
Davanti all'Ill.mo Magistrato alla presenza e consenso del Sig. Cav. Claudio Gabuccini, Flaminio Pili, Pier Francesco Zagarelli, Rinolfo Galassi, e al Cav. Giovanni Giacomo Boccaccio eletti a questo effetto deputati, Sig. Hercolano Hercolani, Referendario, e Giovanni Maria Uffreducci dei Pesi Camerali, furono letti i capitoli dell'Ingualchiera e furono di comune concorso approvati et aggiunti:
- Che il conduttore dell'ingualchiera non possa prendere l'acqua dei vallati del Molino, se non quando dovrà ingualcarsi e quest'acqua debba pigliarsi solo nella quantità necessaria al servizio di detta ingualca secondo sarà giudicato alla presenza dell'affittuario del Molino dalli Periti da eleggersi dal Consiglio nell'atto della consegna che si farà dell'ingualchiera.
- Che il conduttore della detta ingualchiera sia tenuto murare, e serare la portella di dove riceve l'acqua alla misura, altezza e larghezza che ordinarano li suddetti periti ad effetti di non havere dolosamente et inutilmente l'acqua dei molini sotto pena di scudi 10 d'applicarsi alla Camera di Fano.
- Che s'incanti per tre anni sopra l'offerta delli scudi 50 de sopra promessi nell'instrumento dell'appalto vecchio.
Fu anche discorso di pigliare altra offerta in Camerata con guadagno degli Incanti, che pareranno all'Ill.mo Magistrato e Signori Officiali per potere sopra la detta offerta incantare.
S.A.S.Fa., Consigli vol.176, c.54v.

Nel 1678 viene effettuato il pagamento della costruzione della sopradetta ingualchiera.
Adi 22 genaro 1678
Io Francesco Maria Sabbatini Depositario del Comune ho pagato à Giulio Berarducci et per lui al Signor Cavaliere Claudio Gabbuccini à conto del rimborso della opera fatta nella costruzione di detta Ingualchiera ceduta all'Ill.mo Consiglio come per Istrumento seguito li 19 luglio 1670 scudi quarantuno, e baiocchi ventitre di pauli che à moneta corrente sono scudi sessantuno e baiocchi ottantatre, e doi quattrini come per bolletta n° 214 Scudi 61-83-2
S.A.S.Fa., A.S.C., Depositaria vol. 290 c. 57v


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 24.12.2007

Nessun documento correlato.


Città di Castello (Provincia di Perugia): Mulino di Fri...

Fano: Case Molinaccio Primo e Molinaccio Secondo