Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1872
MUNICIPIO DI FANO
IL SINDACO
DETERMINA
2. Nei giorni 10 e 11 detto mese vi saranno due corse di cavalli con fantino, e nello stesso giorno 11 l'estrazione di una tombola.
3. Nel giorno 12 festa popolare in Piazza maggiore con due alberi di cuccagna.
4. Tanto i corsi delle maschere, sia a piedi sia in legno e a cavallo, quanto la gara dei fantini, e la festa popolare in Piazza, saranno regolati dalla Direzione della Società del carnevale.
5. Le ore determinate per i corsi delle maschere sono dalle 2 pomeridiane sino a notte.
6. Il giovedì grasso nelle ore destinate al corso delle maschere a piedi è proibito l'ingresso ai legni nel Corso dall'angolo di S. Teresa al Trebbio: sarà solo permesso attraversarlo alle vetture che vengono da Porta Maggiore, le quali dovranno entrare nella via di S. Domenico. Quelle che vengono da Porta Marina e da Porta S. Leonardo, per andare a Porta Maggiore, dovranno pure attraversare il Corso dalla via S. Domenico
7. Nei giorni di Sabato e Domenica, durante il tempo delle corse dei fantini (la prima delle quali avrà principio alle ore tre, l'altra all'una pom.), è assolutamente proibito ai veicoli di qualunque specie di transitare e traversare il Corso
8. Le carrozze ed altri veicoli che percorreranno il Corso, quando non è vietato, e specialmente nell'ultimo giorno di carnevale, dovranno girare al Trebbio e al Piazzale di S. Teresa, mantenendo sempre la propria mano: i conduttori dovranno sempre tenere la fila rispettiva con divieto di deviare od avvanzare altra carrozza che precede; dovranno essere vestiti colla maggiore decenza, guidare sempre i cavalli al passo, eccettuato quando dovessero raggiungere la fila dei legni, nel qual caso potranno mettere i cavalli al piccolo trotto, purché la strada da percorrere non sia ingombrata dalla folla. Ove mai il numero dei legni fosse tale che richiedesse un maggior tratto di via da percorrere, l'Autorità si riserba di estendere il giro.
9. I detti conduttori non potranno fermarsi lungo il Corso. I veicoli che volessero uscire dalla loro fila potranno farlo soltanto dall'un capo all'altro di detta contrada. Così dicasi di quelli che vorranno entrarvi, che lo potranno solo dal Trebbio o da Porta Giulia.
10. Saranno respinti dal Corso tutti quei veicoli che fossero riconosciuti indecenti od in cattivo stato.
11. Le corse dei fantini avranno principio presso le case Giacomini fuori di Porta Giulia, e termine al Trebbio.
12. Nel luogo della mossa dei cavalli saranno tirati due colpi di mortaro. Il primo colpo annuncerà, che tutti quelli che percorrono la strada debbono prender posto, il secondo indicherà la partenza dei cavalli di corsa.
13. Nel gettito, detto de' coriandoli, è permesso soltanto di usare le confetture buone, quelle di Benis, ed anche di gesso; ma è strettamente vietato di lanciare altre materie, come gesso, terra gialla o rossa, ghiaia, cenere, ed anche aranci ed altri pomi, quando questi siano scagliati in modo che possano offendere.
14. I contravventori alle presenti disposizioni, qualora non cadano sotto sanzioni più gravi contemplate dalle vigenti leggi, incorreranno nelle pene di polizia.
15. Gli agenti della forza pubblica sorveglieranno la esatta osservanza delle presenti disposizioni pel mantenimento dell'ordine.
Dalla Municipale Residenza li 6 Febbraio 1872
G. AMIANI
Fano, Tipografia Lana, 1872
*****************
FANO
SOCIETA' DELLA FORTUNA
PER
DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI
ANNO 1872
Se èvero, come è verissimo, che tutte le epoche e tutti i secoli hanno avuto la loro filosofia, è altrettanto certo che ogni anno presenta periodi nei quali gli uomini, e quando diciamo gli uomini si intendono anche le donne, che senza di esse l'allegria si muta in noia, sentonsi tratti agli studi, al lavoro, alla meditazione od al sollazzo.
Il Carnevale, vestiamolo pure come ci pare, o da Arlecchino o da Pulcinella o da Gianduia o da Rogantino, porta la voglia di divertirsi, e questa voglia è così prepotente, che quasi si trasforma in bisogno, il quale poi si manifesta con tutte quelle possibili pazzie, che hanno reso celebri il Carnevalone, le Cavalchine, i Pegni al Monte e le perigliose scappate dei figli di famiglia.
La nostra SOCIETA' dunque che, PER GRAZIA DELLA FORTUNA E VOLONTA' DEI FANESI, si accinge alla gloriosa impresa di dare in questo Carnevale l'ostracismo alla malinconia, ha distillato quel po' di cervello che ha, e che spera di conservare anche negli anni avvenire, per formulare un programma, il quale mettendo assieme elementi impossibili, come sarebbe a dire la penuria dei CUMQUIBUS con la smania di far chiasso, crede di essere arrivata al suo apogeo, ed è superba di esporre all'avidità dell'universo una serie di ghiotti passatempi, i quali valgono a saziare gli incontentabili, ed a nauseare le più schifiltose esigenze.
ECCO IL
PROGRAMMA
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 18.12.2005




Nessun documento correlato.