Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Polenta di San Costanzo
Da oltre 150 anni, nella prima domenica di quaresima, si celebra a San Costanzo la Sagra Polentara. Il motivo della scelta di questa data, per lo svolgimento di una manifestazione che poco si addice al carattere penitenziale della Quaresima, me lo hanno spiegato gli anziani del paese. Mi è stato riferito che fino alla fine del secolo scorso, in effetti, la manifestazione veniva organizzata per invitare i paesani alla penitenza dopo gli eccessi goderecci del carnevale appena passato; e la polenta, quella volta - cucinata come ora in piazza dagli antenati degli attuali polentari - veniva servita completamente scondita.
Ora, nella prima domenica di Quaresima la spensieratezza popolaresca esplode e porta con sé il sapore dello sconfitto inverno: calderoni immensi al centro della piazza dove oltre cento paesani sono intenti a mestolar polenta per sfamare migliaia di bocche forestiere salite su nel paese a masticarla soffiando e vociando che "scotta" ma che è "buona".
Da una trentina d'anni la manifestazione viene proposta d'estate ed oltre alla polenta è possibile gustare pannocchie di granoturco, fagioli con cotiche e trippa.
La seguente ricetta mi è stata dettata dal signor Carlo Furlani, figlio di Emilio che per 40 anni è stato il primo cuoco dei polentari sancostanzesi. Ora i capi cuochi sono Sandro Fornaciari e Mirella Cucchi.
Si versa in un tegame olio di oliva, burro, lardo macinato e 1/2 cipolla tritata. Quando il burro e il lardo cominciano a sciogliersi si aggiungono 3 etti di carne macinata (2 di bue e 1 di maiale) e un osso. Si fa rosolare, si aggiunge mezzo litro di brodo di carne, 3 chiodi di garofano, una grattugiata di noce moscata, sale, pepe e si fa ritirare a fuoco lento. Con questo sugo si condisce la polenta preparata nel modo solito, non troppo densa.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 02.04.2005
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