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Fossombrone: Colle di S. Aldebrando e La Cittadella

Fossombrone: Torricella

Fossombrone: Isola di Fano


Isola di Fano non è in mezzo al mare, come potrebbe far supporre il suo nome, ma è un paese sulla terra ferma a una ventina di chilometri dall'Adriatico, a quota 160 metri; esso si trova in provincia di Pesaro e Urbino e precisamente nella media valle del torrente Tarugo, affluente di destra del fiume Metauro.

Il nucleo storico di questa località deriva dal borgo fortificato, sorto nel Milleduecento per volere di papa Onorio III, il quale ordinò che ogni centro urbano delle Marche si cingesse di mura per ostacolare qualsiasi improvviso assalto esterno. Il "Vicus Insulae" allora, doveva essere il più popolato della zona, in quanto nei secoli precedenti vi si rifugiò parte delle popolazioni di Forum Sempronii, costrette a trovare riparo in territori più sicuri in seguito alle frequenti invasioni barbariche susseguitesi dalla caduta dell'Impero romano.

Villaggi in questa zona della vallata, in ogni modo, sono esistiti anche in epoche pre-romane; lo testimoniano i numerosi reperti che affiorano un po' dovunque: ad esempio sui terrazzamenti alluvionali si notano frammenti di punte di frecce, di lance e di altri arnesi di selce del neolitico, usati dall'uomo raccoglitore e cacciatore.

Poco più di un secolo fa una grande piena del Tarugo ha fatto affiorare o fluitare nei pressi di Isola di Fano numerose statuette, per lo più di bronzo, appartenute ad una stipe votiva del periodo etrusco-piceno-gallico. Fra i reperti più significativi ritrovati è alquanto noto un bronzetto di una trentina di centimetri di altezza, riproducente il dio Vertunno e conservato al museo etrusco di Firenze.

Il "Burgum Insulae" nel Medioevo si rivelò di enorme importanza in quanto ebbe funzioni di controllo e di ostacolo ad ogni tipo di penetrazione nella valle, soprattutto perché era protetto da due corsi d'acqua che gli corrono intorno: il Tarugo e il Rio: questi, a loro volta, fornivano energia idraulica sufficiente per i mulini.
Per questo il castello dell'Isola finì per far parte dei disegni politici della nascente signoria territoriale. Di conseguenza diventò ben presto dominio della famiglia Gualtieri, conti di Fano, da cui derivò uno dei suoi toponimi: L'Isola Gualtresca.
Con l'estinzione di questa dinastia il castello passò sotto il governo della città di Fano, per cui da quel momento divenne Isola di Fano e tale rimase.
In questo periodo un capitano o un priore rappresenterà sul posto il potere esecutivo della comunità; Isola ebbe modo di essere autonoma con le riforme, avvenute in seguito all'egemonia francese di fine Millesettecento e inizio Milleottocento, fin quando il Regio Decreto n. 5115 del 27 maggio 1869 decretò la fine del comune e ne sancì l'aggregazione a quello di Fossombrone, di cui tuttora rimane la frazione più importante.

L'agricoltura è stata fin verso la fine degli anni Sessanta la maggior risorsa economica del luogo: a questa si collegarono direttamente le numerose botteghe dei falegnami bottai e birocciai, dei fabbri ferrai, dei calzolai e dei sarti: costoro hanno sempre avuto fama di notevole maestria in tutta la zona.

Attualmente (2004) Isola di Fano conta 679 abitanti di cui 322 sono maschi e 357 femmine; la maggior parte di costoro è occupata nelle piccole fabbriche del posto e in quelle delle località vicine: Fossombrone, Ghilardino e Pian di Rose.
Ciò ha portato inevitabilmente all'esigenza di costruire ulteriori abitazioni e nuovi luoghi di lavoro, per cui all'antico nucleo abitativo, ristrutturato e modificato nel corso degli ultimi due secoli, si sono aggiunti altri insediamenti lungo via Borgo Valtresca e nell'area sud e sud-ovest di Pian dell'Isola, un tempo per lo più acquitrinosa.

Tra i monumenti più significativi sono da segnalare la Chiesa Parrocchiale con campanile del XIV secolo, la Chiesa della Madonna del Rosario o del Bottaccio, la Torre civica (la cui costruzione ebbe inizio nel 1761) e il Palazzo del Capitano, collocato dietro di questa, ristrutturato e ampliato nello stesso periodo.

BIBLIOGRAFIA:
VERNARECCI 1969
PIERUCCI E. 1977
PIERUCCI E. 2003
PIERUCCI E. 2007


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 22.08.2004
    Ultima modifica: 07.09.2009

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