Funghi, flora e fauna
Ghiozzo testone - Gobius cobitis
Gobius cobitis Pallas, 1811
Nome volgare e commerciale: Ghiozzo testone
Famiglia: Gobiidae
Caratteri morfologici: corpo massiccio nella metà anteriore; testa grossa con opercoli
rigonfi , bocca grande con labbra carnose, piccolo tentacolo al bordo della narice anteriore.
Nuca (la zona posteriore agli occhi) coperta di squame. Alcuni raggi liberi nelle
pinne pettorali. Colore brunastro o verdastro con macchie scure irregolari con numerosi
punti chiari sovrapposti; nella livrea notturna larghe fasce scure trasversali. Lunghezza
sino a 27 cm.
Rispetto al Ghiozzo nero (G. niger) non ha raggi allungati nella prima pinna dorsale;
al Ghiozzo paganello (G. paganellus) non ha orlo superiore della prima dorsale
da biancastro a rossastro e al Ghiozzo gò (Zosterisessor ophiocephalus) ha testa
più massiccia e un piccolo tentacolo al bordo della narice anteriore.
Biologia e habitat: specie demersale e oceanodroma, vive sui fondali rocciosi, sassosi, coperti di alghe e a Posidonia sino a 10 m circa di profondità, talvolta anche in acque salmastre. Il maschio dedica cure alle uova deposte sotto un riparo. Si nutre di alghe, crostacei, molluschi e altri invertebrati bentonici e anche di piccoli pesci.
Distribuzione in Italia: segnalata in tutti i mari italiani.
Valutazione di frequenza e distribuzione nella zona di studio: poco frequente, sui fondali
roccioso e sabbioso-fangoso limitrofo lungo la costa adriatica della Provincia di Pesaro e Urbino.
Si pescava talvolta con le nasse nel porto di Fano. Segnalata nel 1991-1992 nelle scogliere
del porto nuovo di Pesaro; osservata nel 2005-2008 sul fondale roccioso della costa
del S. Bartolo tra Pesaro e Gabicce.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 30.04.2006
Ultima modifica: 15.09.2011
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