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Galletto mediterraneo - Ophidion rochei


Ophidion rochei Müller, 1845

Nome volgare: Galletto mediterraneo - nome dialettale: Galiòt

Famiglia: Ophidiidae

Caratteri morfologici: corpo allungato e molto compresso ai lati. Testa con muso arrotondato, mascella inferiore più corta della superiore, occhio grande, mento provvisto di 4 barbigli (in realtà le due pinne ventrali trasformate) di lunghezza differente. Nella parte mediana superiore del muso si avverte al tatto, oppure lacerando la pelle, una punta ottusa appartenente all’osso mesetmoide. Nel primo arco branchiale si trovano 4 branchiospine, più altre rudimentali (TORTONESE, 1975). Pinne dorsale, caudale e anale unite assieme. Colorazione giallo-rosata o brunastra con riflessi argentati, più chiara sui fianchi e il ventre, con bordo scuro sulle pinne. Lunghezza fino a 30 cm.
Si distingue dal molto simile Galletto (O. barbatum) per il muso con punta ossea ottusa (anziché con una spina sporgente obliquamente in avanti), il minor numero di branchiospine (4 anziché 5-6) e la forma della vescica natatoria più grande e complicata, diversa nei due sessi; dal Galletto rosso (Parophidion vassali) per i “barbigli” di lunghezza differente (anziché subuguale) e la dorsale e l’anale con orlo scuro (anziché rossastre).

Biologia e habitat: specie demersale, vive su fondali sabbiosi, sabbioso-fangosi e fangosi fi no a 150 m di profondità, dove si affossa nel substrato. Si nutre di piccoli animali bentonici.

Distribuzione in Italia: segnalata in tutti i mari italiani.

Valutazione di frequenza e distribuzione nella zona di studio: presumibilmente poco frequente, nei fondi mobili dell'Adriatico al largo della Provincia di Pesaro e Urbino.
Un esemplare è stato pescato nell’agosto 1968 a 13 m di profondità al largo del porto di Fano, su fondale fangoso-sabbioso.
I Galletti (Ophidion rochei e O. barbatum) compaiono nel pescato delle barche che operano con reti a strascico; il Galletto mediterraneo è giunto talvolta nelle pescherie di Fano.

Al di fuori della zona di studio un esemplare è stato pescato al largo di Ravenna nell’aprile 1972, nella zona dei “fondi sporchi” (1).

NOTE
(1) Fondali sabbioso-fangosi e fangoso molto sabbiosi nei quali l’epifauna è abbondante e costituita in prevalenza da spugne, ascidie, attiniari ed ostriche, con l’aggiunta dei detriti provenienti dagli organismi morti.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 21.06.2009
    Ultima modifica: 17.09.2011

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