Clitocybe geotropa (Bull.) Quélet

Famiglia: Tricholomataceae

Descrizione: Cappello: fino a 20 cm, a volte anche di più, tipicamente umbonato al centro, conico da giovane, poi depresso al centro, ma sempre con umbone evidente. Margine dapprima involuto, poi spianato, striato radialmente. Colore da crema-beige a ocra-nocciola. Imenoforo: lamelle larghe, distintamente forcate, molto decorrenti sul gambo, di colore biancastro-crema. Spore: 6-8 x 5,5-6,5 micron, trasparenti, subglobose, lisce, con apicolo evidente e gocce interne. Gambo: molto alto rispetto al diametro del cappello negli esemplari giovani (fino a 15 cm), cilindrico, a volte inspessito verso la base, longitudinalmente fibrilloso, di colore leggermente più chiaro del cappello. Pieno, fibroso, rigido. Carne: soda, consistente, fibrosa nel gambo, di colore biancastro. Odore gradevole di mandorle amare. Sapore dolce.

Commestibilità: eccellente, con l'avvertenza di scartare il gambo negli esemplari maturi.

Biologia e habitat: fungo autunnale, largamente diffuso. Cresce di solito a file o a gruppi in luoghi aperti, prati, pascoli o margini di boschi.

Presenza nella zona di studio: Monti della Cesana (Bosco di Montebello di Urbino), rilievo del M. Raggio-Montalto Tarugo (Bosco di Montalto Tarugo) e zona appenninica interna (M. di Montiego, M. Nerone, M. Petrano, M. Catria, Bosco della Brugnola presso Serravalle di Carda, Alto Candigliano, Serre, Alpe della Luna - Bocca Trabaria, zona di Bocca Serriola).

Note: fungo inconfondibile per le dimensioni e il portamento, tranne che con Clitocybe alexandri.