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Castagno - Castanea sativa


Castanea sativa Miller

Nome volgare: Castagno

Famiglia: Fagaceae

Albero alto sino a 20 m, a foglie caduche, alterne. Infiorescenze ad amento (a), dopo le foglie, in giugno-luglio. Frutti (castagne) (b) protetti da un involucro detto riccio, coperto di fitte e pungenti spine. Maturano in ottobre, sono commestibili e mangiati anche da vari animali.

Non originario della Provincia di Pesaro e Urbino, di dubbio indigenato in Italia e spontaneo in Europa meridionale. Poco comune, è coltivato e spontaneizzato in boschi freschi della zona appenninica interna, Monti della Cesana (Montebello di Urbino) e zona alto-collinare (Bosco del Beato Sante a Mombaroccio), sino a circa 900 m s.l.m.; presente anche in lembi di bosco presso la costa a Fano, su terreni poveri di calcio (acidi o neutri).

Specie protetta (art. 20 L. Reg. Marche n. 6 del 23 febbraio 2005 "Legge forestale regionale").

Soggetto ad attacchi parassitari, prodotti dai funghi Phytophthora cambivora (Mal dell'inchiostro) e Endothia parasitica (Cancro del castagno).

Nei frutti depongono le uova i coleotteri del gen. Balaninus, servendosi del lungo rostro.

Preferisce terreni freschi purchè acidi, neutri o debolmente basici. Crescita abbastanza rapida, longevità plurisecolare.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 04.08.2012

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