Geologia e climaGeologia e clima

Indietro

La Buca Grande e la Buca Piccola (M. Nerone)

Avanti

Le grotte del Monte Catria

Altre grotte non ancora scoperte nel Monte Nerone (1989)


Altri complessi carsici anche vasti, non ancora individuati (1989), sono sicuramente nascosti sotto il Nerone.

La grande portata idrica della sorgente del Giordano, presso Pieia, nelle rare circostanze in cui viene attivata da periodi particolarmente piovosi, sembra non trovare giustificazione nella semplice cattura delle acque del Fosso del Breccione che scompare nel detrito di falda a monte di Pieia, ma potrebbe attingere da bacini sotterranei che drenano superfici molto più vaste della montagna.
In effetti le acque meteoriche che interessano il versante Sud della Montagnola dove affiora il Calcare Massiccio vengono inghiottite prima di giungere a valle e solo il Fosso di Campo d'Aio, che scorre un po' più ad Est sugli strati meno speleogenetici di Corniola e Maiolica, si ingrossa significativamente in caso di pioggia. D'altra parte la cospicua portata idrica media di 260 l/sec della captazione posta appena più a valle della risorgente e realizzata per alimentare l'acquedotto di Pesaro la dice lunga sui sistemi idrici sotterranei del monte. Tutto lascia supporre che la risorgente temporanea del Giordano rappresenti lo "sfioratore di troppo pieno" di immensi bacini freatici alimentati da un sovrastante sistema di cavità carsiche a scorrimento vadoso che drena buona parte del monte.

Anche certa documentazione storica conforta il nostro sforzo esplorativo. Come uomini del XX secolo votati alla razionalità attribuiamo maggiore importanza alla osservazione diretta ed alla documentabile misurazione dei fenomeni che non a qualsiasi informazione che ci giunga da un passato che sappiamo zeppo di pregiudizi ed invenzioni fantastiche.
Cimarelli nel 1642 in "Dell'Historie de Galli Senoni" così scriveva: " ...nelli gibbi più scoscesi ed erti di questo dorso, con larga bocca s'apre la terra, formando un'orribile, e spaventosa voragine, dalla quale piombando degli sassi più gravi, che da robusta, e da curiosa mano vengono gittati, òdonsi dopo stanti, tra molte acque, in un profondo abisso precipitosi, suonare, le quali (al parere dei dotti) per gli sotterranei meati del mare scorrendo in un lago caldo, che dal rigore dell'inverno, alle viscere del detto monte comprimersi, alla superficie, in tanta copia (come si è scritto) inondano ivi parimente un fiume, che Certano si appella ..."

Se semplicemente, e con logica deduzione, sostituiamo Certano con Giordano (1), questo esploratore del XVII secolo deve aver effettivamente osservato la risorgente, ed allora siamo autorizzati a dare credito anche alla descrizione della spaventosa voragine che al lancio di pesanti sassi rispondeva con tonfo di acqua. Il tremendo terremoto del 1781 potrebbe in effetti aver seppellito sotto un cono detritico l'accesso al profondo abisso.

NOTA del curatore della scheda
(1) In una carta manoscritta, senza data e autore, il Fosso Giordano viene chiamato Fosso Certano, mentre il tratto da Pianello alle sorgenti, denominato T. Certano nella carta IGM F. 116 IV S.O., viene chiamato T. Bosso al pari del tratto a valle di Pianello. In SELLI 1954 viene chiamato Fosso Ciordano, in FERRETTI 2012 viene anche riportato il nome di Cerretano.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 02.09.2012

Nessun documento correlato.


Indietro

La Buca Grande e la Buca Piccola (M. Nerone)

Avanti

Le grotte del Monte Catria