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Zone umide costiere lungo il litorale fanese nel 1965-1975


Lungo la costa fanese nel tratto tra l'attuale Via del Bersaglio (ex Pista Go-karts; in Carta IGM aggiornata nel 1948 loc. Tiro a segno e Venturini) e la foce del Metauro si trovavano sino agli anni 1965-1975 alcune modeste zone umide retrodunali.

Una di queste era situata circa 1 km a N.O. della foce del Metauro, dove un tempo il Fosso degli Uscenti giungeva al mare. Attualmente questo fosso, che si origina dalle colline tra M. Giove e S. Cesareo, è intercettato nella sua parte media dal Vallato del Porto (vedi scheda), per cui raccoglie le acque solo a partire dall'attuale Campo di Aviazione.
Qui il terreno retrostante la spiaggia ghiaiosa era reso acquitrinoso dall'acqua piovana ristagnante e da quella che vi giungeva da alcuni fossatelli, collegati col Fosso degli Uscenti. A seconda della depressione del suolo, si creavano delle raccolte d'acqua più o meno estese, intercalate a tratti solo periodicamente allagati.
Nelle raccolte d'acqua più stabili cresceva una rigogliosa vegetazione palustre, costituita da Cannuccia (Phragmites australis), Erba nocca (Bolboschoenus maritimus) e Persicarie (Polygonum sp.pl.). Nelle pozze temporanee si trovava una strana Graminacea, la Gramigna spinosa (Crypsis aculeata), specie sporadica e rara nelle Marche.

Nel tratto di retrospiaggia subito a N.O. della foce del Metauro (in Carta IGM aggiornata nel 1948 loc. Bersaglio e C. Montevecchi) crescevano fitti popolamenti di tre specie di Chenopodiacee ormai rare nella nostra Regione: il Roscano (Salsola soda), la Salicornia (Salicornia patula) e il Raspano (Suaeda maritima), tutte caratterizzate da foglie e rami grassi, succulenti.

Con la progressiva urbanizzazione della costa tra Fano e il Metauro, e in particolare con la costruzione del centro residenziale "Baia Metauro" nel 1975, queste ultime vestigia di zone umide di grande interesse naturalistico sono definitivamente scomparse.

Un altro tratto residuo di zona umida retrodunale si trovava circa 700 m a S.E. della foce del Metauro in vicinanza del Casello (toponimo in Carta IGM aggiornata nel 1948), con le rare Sonchus maritimus (non più ritrovata) e Tripolium pannonicum (anch'essa assente od ormai solo accidentale).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 23.03.2013

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