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Agricoltura (toponomastica nel territorio fanese)


La morfologia del territorio, la fertilità del suolo e la ricchezza d acqua hanno favorito in ogni tempo lo sviluppo dell'agricoltura, incardinata sino a qualche decennio fa sul patto mezzadrile e sulla piccola proprietà. L'estremo frazionamento agrario in unità di limitate dimensioni, costituite dal fondo rustico e dall'annessa casa colonica, trova la sua espressione nel termine "podere" ("Podere Monte 1°”, "Podere Monte 2°"), accompagnato, nel caso particolare, da riferimenti alla posizione in luogo elevato. Rare le voci relative a forme di utilizzazione del suolo, che illustrano per lo più situazioni del passato, trovando scarso riscontro nella realtà attuale. Ne costituisce un esempio il toponimo "i Prati", usato antonomasticamente per denominare una abitazione ubicata in prossimità di aree forse un tempo non lavorate e utilizzate per la produzione del fieno. D'altronde, la diffusione di tale coltura, strettamente legata all'allevamento, non doveva essere trascurabile se alla fienagione e all'immagazzinaggio del raccolto si rifà il termine "Fenile" di pertinenza di un insediamento e di alcune dimore contadine. Con le coltivazioni erbacee, soprattutto le cerealicole, ha attinenza "Stoppoletto", inteso come terreno caratterizzato da stoppie (dal latino classico stipula, al volg. stupula ). Non mancano inoltre riferimenti a piante utilizzate per l'alimentazione umana come la Zucca ("Casa Piano di Zucca") e l'Aglio ("Casa Capo d'Aglio"). L'importanza della orticoltura è ribadita dal toponimo "orto", che si rinviene soprattutto nelle aree circostanti il nucleo storico di Fano ("Orto Muratori", "Orto dello Stallone", "Orti Bracci"), oggi quasi completamente urbanizzate. Con il probabile significato di terreno ben coltivato compare poi il vocabolo "giardino", passato ad indicare dimore isolate ("il Giardino", "Giardino primo"). Che la viticoltura fosse diffusa ed importante in passato come attualmente lo attestano le voci "le Vigne" e "Vigna Giovannelli" (quest'ultima presente nella edizione del 1894) attribuite a dimore rurali ubicate di certo nei pressi di cospicui vigneti. Fra le colture arboree che hanno lasciato traccia nella toponomastica è inoltre da annoverare il Gelso (localmente denominato "Moro") la cui presenza, attestata dai toponimi "Casa i Mori", "la Moretta", "Morola", era più intensa qualche secolo fa, quando alimentava una fiorente bachicoltura.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 24.07.2004
    Ultima modifica: 26.12.2004

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