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Bosco di Montebello di Urbino (emergenze naturali)

Fiume Metauro da Tavernelle alla confluenza col Tarugo (emergenze naturali)



SETTORE DI BACINO: basso bacino

CATEGORIA GEOMORFOLOGICA: alvei fluviali e piane alluvionali

CATEGORIA DI AMBIENTE: ambienti vari (acque dolci nel basso corso, boschi ripariali, alvei fluviali sassosi, campi coltivati)

LOCALITA': F. Metauro dalla diga di Tavernelle alla confluenza col T. Tarugo verso monte

COMUNI: Serrungarina, Sant'Ippolito, Montefelcino, Fossombrone

SUPERFICIE: 200 ettari circa

QUOTA: 50 - 90 m

CARATTERI CLIMATICI: temperature medie annuali 13°-14°, precipitazioni medie annuali 800-900 mm, tipo climatico (secondo Köppen) cfa.

CARATTERI VEGETAZIONALI: piano vegetazionale collinare, fascia vegetazionale submediterranea - sottofascia sublitoranea-litoranea.

CARTOGRAFIA IGM: F. 208 - sez. I (ed. 2003) e F. 280 - sez. II (ed. 2003); ed. precedente F. 109 - II S.E.

PERIMETRAZIONE: tratto di F. Metauro dalla diga di Tavernelle alla confluenza col T. Tarugo verso monte (vedi carta 1:100.00 allegata, con perimetrazione in rosso).

PROPRIETA': ENEL e privata

AMBIENTI: invaso prodotto dalla costruzione della diga di Tavernelle nel 1964, esteso verso monte per circa 2 km; alvei fluviali sassosi anche all'asciutto, golene fluviali con boschi ripariali, soprattutto in riva destra; tratti terminali di piccoli affluenti; vegetazione di luoghi antropizzati lungo le strade, presso abitazioni, ecc.; campi coltivati marginali.

AREE CAMPIONE DI AMBIENTI NATURALI: bosco ripariale posto in riva destra del Metauro nel tratto dalla Palazzina Sabatelli sino alla confluenza col T. Tarugo. Vi si accede o da una strada secondaria che si diparte dalla Provinciale 77 e si dirige verso la Palazzina (di qui un viottolo porta al fiume) (coordinate geografiche all'ingresso del bosco: 43°43’07.49’’N - 12°52’51.28’’E), oppure da una strada campestre che giunge al Metauro subito a valle della confluenza del T. Tarugo e prosegue anche lungo la riva del fiume (coordinate geografiche all'ingresso del bosco: 43°42’14.78’’N - 12°51’01.38’’E). La percorrenza interna del bosco ripariale, rivolta in entrambi i casi verso valle, si svolge lungo tratti di sentieri più o meno praticabili, considerando che la vegetazione del sottobosco tende a chiudersi rapidamente. I rilievi su flora e fauna vanno dal 1984 al 2011.

TIPI DI VEGETAZIONE E FLORA VASCOLARE: vasto saliceto arboreo e pioppeta a Pioppo nero più esteso in sponda destra (Bosco ripariale della Palazzina o della Torre Romana); tratti con radure erbose ed arbusteti; vegetazione erbacea igrofila lungo le rive e in acque basse e più o meno xerofila nei ghiaieti.

Alberi, arbusti e rampicanti legnosi: tra le specie presenti si ricordano Acer campestre, Acer negundo, Alnus glutinosa, Amorpha fruticosa, Asparagus acutifolius, Clematis vitalba, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Hedera helix, Ligustrum vulgare, Populus alba, Populus nigra, Populus tremula, Prunus spinosa, Quercus pubescens, Robinia pseudacacia, Rubus caesius, Rubus ulmifolius, Salix alba, Salix purpurea, Salix triandra, Sambucus nigra, Solanum dulcamara, Ulmus minor, Vitis riparia.

Piante erbacee e camefite: tra le specie presenti, limitandoci a quelle del bosco ripariale e di zone umide limitrofe, ricordiamo Aegopodium podagraria, Alisma lanceolatum, Angelica sylvestris, Arum italicum, Brachypodium sylvaticum, Bryonia dioica, Calystegia sepium, Cardamine amporitana, Carex otrubae, Carex pendula, Carex remota, Chaerophyllum temulentum, Circaea lutetiana, Galium palustre, Humulus lupulus, Leersia oryzoides, Lycopus europaeus, Lysimachia nummularia, Lythrum salicaria, Petasites hybridus, Potamogeton nodosus, Primula vulgaris, Ranunculus ficaria, Ranunculus repens, Rumex obtusifolius, Stachys palustris, Stellaria aquatica, Symphytum bulbosum, Thalictrum aquilegiifolium, Thalictrum lucidum, Urtica dioica, Veronica anagallis-aquatica.

FUNGHI: tra le varie specie si ricordano Agrocybe aegerita, Auricularia mesenterica, Clathrus ruber, Flammulina velutipes, Fomes fomentarius, Funalia trogii, Ganoderma applanatum, Hirneola auricula-judae, Laccaria laccata, Lepiota aspera, Panus tigrinus, Pleurotus ostreatus, Polyporus badius, Polyporus squamosus, Schizophyllum commune, Trametes versicolor.

FAUNA: Mammiferi: Crocidura ventre bianco, Arvicola di Savi, Moscardino, Scoiattolo, Ratto delle chiaviche, Nutria, Volpe, Tasso, Istrice, Donnola, Faina, Capriolo, Cinghiale.

Uccelli: Le specie osservate in periodo riproduttivo, quasi tutte sicuramente nidificanti, sono la Nitticora, la Garzetta, il Tarabusino, la Poiana, il Gheppio, la Gallinella d'acqua, il Corriere piccolo, la Tortora, il Cuculo, il Barbagianni, l'Assiolo, la Civetta, il Martin pescatore, il Gruccione, l'Upupa, il Torcicollo, il Picchio rosso maggiore, il Topino, la Rondine, il Balestruccio, la Cutrettola, la Ballerina bianca, lo Scricciolo, il Pettirosso, l'Usignolo, il Saltimpalo, il Merlo, l'Usignolo di fiume, il Beccamoschino, la Cannaiola, il Cannareccione, il Canapino, l'Occhiocotto, la Capinera, il Luì piccolo, il Pigliamosche, il Codibugnolo, la Sterpazzola, la Cinciallegra, la Cinciarella, il Picchio muratore, il Rampichino, il Pendolino, il Rigogolo, l'Averla piccola, la Cornacchia grigia, lo Storno, la Passera d'Italia, la Passera mattugia, il Fringuello, il Verzellino, il Verdone, il Cardellino, lo Zigolo nero e lo Strillozzo.
Le specie osservate durante i passi e l'inverno sono lo Svasso maggiore, il Tuffetto, il Cormorano, la Sgarza ciuffetto, l'Airone bianco maggiore, l'Airone cenerino, l'Airone rosso, il Germano reale, il Codone, la Marzaiola, il Moriglione, la Moretta, il Porciglione, la Folaga, il Beccaccino, il Gabbiano comune, il Gabbiano reale, il Colombaccio, l'Allocco, il Picchio verde, la Ballerina gialla, il Codirosso spazzacamino, la Passera scopaiola, il Tordo bottaccio, il Tordo sassello, la Cesena, la Ghiandaia, il Lucherino e il Migliarino di palude.

Rettili: Natrice dal collare, Natrice tasselata.

Anfibi: Tritone crestato, Rospo comune, Rana verde, Rana agile, Raganella.

Pesci: Anguilla, Alborella, Carassio comune, Carpa, Cavedano, Lasca, Rovella, Cobite comune, Ghiozzo padano.

Lepidotteri Esperoidei e Papilionoidei: Celastrina argiolus, Inachis io, Pieris brassicae, Pieris napi, Pararge aegeria.

Lepidotteri Arctidi: Euplagia quadripunctaria (FABBRI, com. pers.).

Odonati: Onychogomphus forcipatus, Platycnemis pennipes

Crostacei Decapodi: Gamberetto d'acqua dolce (Palaemonetes antennarius), Granchio di fiume (Potamon fluviatile).

Molluschi: Ancylus fluviatilis, Anodonta anatina, Cecilioides acicula, Cepaea nemoralis, Cernuella cisalpina, Cernuella virgata, Chilostoma planospira, Chondrula tridens, Cochlicopa lubrica, Cochlodina incisa, Cornu aspersum, Eobania vermiculata, Euconulus fulvus, Helix gruppo "ligata", Hygromia cinctella, Monacha cantiana, Monacha cartusiana, Oxychilus draparnaudi, Oxyloma elegans, Physa acuta, Pomatias elegans, Rumina decollata, Macrogastra attenuata, Xerotricha conspurcata.

IMPORTANZA NATURALISTICA: bosco ripariale ampio e ben conservato, area di sosta e nidificazione per diverse specie di uccelli acquatici e frequentatori di boschi, tra cui il Picchio rosso maggiore, raro a bassa quota nel bacino del Metauro, con alcune piante erbacee rare nella Provincia di Pesaro e Urbino quali Stellaria aquatica, Cardamine amporitana, Galium palustre, Carex remota e la presenza di una garzaia di Nitticore e Garzette posta in riva sinistra.
Il Lago di Tavernelle è inserito nell'elenco delle zone umide italiane redatto dell'Ist. Nazionale per la Fauna Selvatica, con codice PS080 (BACCETTI e SERRA 1994).

UTILIZZO DEL TERRITORIO: pesca sportiva, caccia, escursionismo. Un'area di 8 ha di proprietà ENEL, situata in sponda destra in Comune di Sant'Ippolito e in parte di Serrungarina, denominata "Bosco della Torre Romana di Sant'Ippolito", è stata attrezzata nel 1998 per la didattica naturalistica (attualmente - 2011 - è solo in parte agibile).

PRESENZA ANTROPICA: scarsa

VIE DI COMUNICAZIONE LIMITROFE: superstrada

DEGRADAZIONI AMBIENTALI IN ATTO: sporadici tagli di alberi, spargimento di rifiuti.

PERICOLI FUTURI PER L'AMBIENTE: tagli massicci del bosco ripariale.

FORME DI PROTEZIONE ESISTENTI:

DLGS n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. In precedenza
la zona comprendente la valle del Metauro dalla foce a Fossombrone era stata dichiarata di "notevole interesse pubblico" con DM 31-7-1985. 

La zona è compresa nell'area più ampia del Sito di importanza comunitaria (SIC) con codice IT5310015 ed estensione di 827 ha (Direttiva Habitat 92/43/CEE) e della Zona di protezione speciale (ZPS) con codice IT5310028 ed estensione di 1481 ha (Direttiva Uccelli 79/409/CEE).

Una parte del bosco ripariale in riva destra (6 ha) è indicata come "Area verde" nel P.R.G. del Comune di Sant'Ippolito.

PREVISIONI PAESISTICO-AMBIENTALI: il Piano di Inquadramento Territoriale della Regione Marche (PIT) del 2000 vi prevede un corridoio vallivo (corridoio di riequilibrio) che ha per obiettivo il ripristino della compatibilità tra riqualificazione ambientale e sviluppo produttivo attraverso specifici "cantieri progettuali PIT".

ALTRI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
POGGIANI, DIONISI e BAGLI 1993, POGGIANI, DIONISI e GUBELLINI 2007.

Informazioni presenti nel web:

www.ambiente.marche.it/Ambiente/Natura/ReteNatura2000/Cartografia.aspx


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 26.01.2015

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