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Fano: ponti scomparsi lungo il basso Metauro


Relativamente al tratto di 10,5 km che va dal Ponte Metauro presso la foce al recente Ponte della Cerbara (Piagge), si hanno notizie in fonti storiche di altri due ponti dei quali oggi non esiste più traccia.

Il primo, denominato "Ponte Antico" in contrapposizione con il "Ponte Odierno" (Ponte Metauro), compare in una mappa pubblicata nel 1866 allegata all'articolo di P. De Cuppis "Sulla fisica generale del bacino di Fano". Situato subito a monte della selva di Madonna del Ponte, circa 1 km a monte del "Ponte Odierno" (se la scala di riproduzione della carta è fedele), è disegnato con tratteggio, segno che nell'anno in cui l'autore ha scritto l'articolo, il 1851, era inagibile oppure che la sua esistenza era solo ipotizzata.
Questo ponte potrebbe corrispondere al punto in cui una delle vie che partono da Fano e rappresentano persistenze della centuriazione romana (le attuali via del Ponte, via del Fiume o l'altra subito a monte, cancellata dalla creazione del Campo d'Aviazione di Fano) terminava sulla riva del Metauro e proseguiva in riva destra ai piedi delle colline litoranee, sempre parallelamente al mare a circa 1 km dalla Strada Adriatica sino al Cesano.
Nel Catasto Pontificio del 1818 via del Fiume era chiamata Strada degli Uscenti e via del Ponte Strada di Mezzo, lo stesso nome della strada in riva destra che corre ai piedi delle colline.
Alcuni storici hanno formulato l'ipotesi che in epoca romana questo fosse il collegamento con Sena Gallica, iniziando a Fano da una ipotetica porta a Sud nelle mura Augustee. Tabula Peutingeriana, copia medioevale di una precedente carta stradale romana del IV sec. d.C., si indica una strada da Fano con "mutatio ad Mataurum Flumen" a due miglia (circa 3 km) dalla città; la mutatio doveva essere ubicata sulla riva sinistra ad una certa distanza dalla riva del mare, allora situata pressapoco in corrispondenza dell'attuale Strada Adriatica (VULLO 1992) ed attualmente evidenziata da una scarpata di erosione (riva romana).
In un manoscritto di Vincenzo Nolfi (1594 - 1665) (1) si legge: "Anno 1230 Fu la fabbrica di un nuovo Ponte sopra il fiume Metauro di gran commodità alli villaroli e forestieri; era egli in sito più alto e più lontano dal Mare di quello che si trova al presente, imperoché metteva il suo principio sopra una strada che di là della selva conduceva per diritto sentiero alla città e terminava alla Porta di S. Leonardo".

Ad un pontile (disegnato in una carta del 1589 dell'ingegnere Guglielmo di Grandi ed indicato come "vestigia del porto vecchio"), oppure ad un altro ponte in legno, sono riferibili una serie di mozziconi di pali (una decina) sporgenti dall'alveo e disposti perpendicolamente ad esso, situati a circa 140 m a monte del Ponte Metauro.

Al ponte in legno precedente l'attuale Ponte Metauro potrebbero invece essere riferiti i mozziconi di pali di legno (in alcune foto del 1983 ne sono visibili 4 file di 13 pali ciascuna) posti subito a monte dell'attuale ponte, venuti alla luce verso il 1980 a seguito dell'escavazione della ghiaia in alveo.

Il secondo ponte lungo il basso Metauro è indicato come "Ponte rotto" in una mappa della fine del 1500 ed era ubicato nel tratto a monte della Ripa di S. Angelo: di esso si vede nella mappa una serie di fondamenti di piloni che attraversano il fiume (Biblioteca Federiciana di Fano, Sala Manoscritti, Disegni, B 3-4).

NOTE
(1) "Delle notitie historiche sopra la fondatione varietà dè governi e successi memorabili della città di Fano", manoscritto non datato (Biblioteca Federiciana di Fano, Manoscritti Amiani, b.18, c.142).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 09.01.2011

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