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Il Palio dell'oca a Cagli


Era l'anno 1543 ed a Cagli, oltre a tanti altri "giuochi" quali corse all'anello, tornei di balestre e di archi, corse con i cavalli, ecc., si giocava anche il "GIUOCO DELL'OCA".
Così narra, nel 1600, l’annalista cagliese Antonio Gucci che ne trae notizia dal libro della Cancelleria Comunale. Il “Giuco dell’Oca” veniva giocato “in tempi carnevaleschi”, ma attualmente l’Associazione Giochi Storici lo ripropone la seconda domenica del mese di agosto.
Si tratta di una vera e propria manifestazione rinascimentale, durante la quale la città di Cagli rivive la sua vita artistica e culturale, colorando di spettacolarità ogni via, ogni piazza e ogni casa. Si è cercato, inoltre, di ricreare non solo il giuoco disputato fra i quattro quartieri, ma anche cerimonie ed atti che sono stati tratti da antichi documenti conservati negli archivi comunale e vescovile:
• estrazione del bossolo del Gonfaloniere (che era la massima autorità civile del Comune);
• insediamento e il giuramento del Podestà nominato dal Duca di Urbino (per la formula, sono state consultate le lettere autentiche conservate negli archivi comunali);
• bando del Palio (secondo le modalità del 1500);
• offerta dell'olio per la lampada votiva a San Geronzio, il patrono della città;
• nomina dei Capitani di quartiere e “Appodimo”, una particolare cerimonia durante la quale il Gonfaloniere assaggia il vino portato dalle taverniere d’ogni quartiere e ne fissa il prezzo di vendita.
La Vigilia del Palio, che si svolge il sabato pomeriggio, è un evento molto importante. Alle ore 18:00 circa, al suono della meridiana del palazzo Comunale, i tre quartieri non vincitori del Palio dell’anno precedente si dirigono in piazza Maggiore. Qui il Gonfaloniere, uscito in corteo dal suo palazzo, invita il nobile guardiano dell'Oca a recarsi, con un cero d'omaggio, alla chiesa del Santo del quartiere vincitore. Dopo il dono delle 4 libbre di cera, che verranno debitamente accese, il quartiere vincitore fa il suo ingresso in piazza con il Palio che riconsegna al Magistrato per la nuova disputa, ricevendo un vessillo a testimonianza della vittoria conseguita. Con la cerimonia dell'Appodimo il Gonfaloniere assaggia il vino portato dalle taverniere e ne fissa il prezzo di vendita. La giornata della Vigilia prosegue con l'investitura dei Capitani di quartiere (imposizione del mantello e del collare). Segue l'estrazione dei colori di quartiere, per la determinazione dell'ordine di partenza per il giuoco del giorno successivo. Si forma poi un corteo che raggiunge la Basilica Cattedrale. Il dono dell'olio d'oliva da parte del Gonfaloniere a nome dell'antica città di "Callii", riconfermato dal Sindaco per la Cagli di oggi, l'accensione della lampada votiva ad opera dei Capitani di quartiere e la benedizione solenne sono i momenti salienti della cerimonia. All'uscita dal Duomo ci si dirige nei quartieri per festeggiare e trarre gli auspici. Ogni taverna ripropone pietanze tipicamente locali.
I quattro quartieri che si disputano la vittoria sono:
• SANT’AGOSTINO: occupa la parte Nord del centro storico della Città. La sede, anticamente nella chiesa di S. Agostino, ora inesistente, è sulla piazza dell'ex-Seminario, nella chiesa di S. Bartolomeo. I colori che contraddistinguono il quartiere sono rosa e nero. Le famiglie illustri cagliesi che originariamente appartenevano a questo quartiere erano: ALBERTINI, FELICI, GUCCI, TIRANNI.
SANT’ANGELO MAGGIORE: occupa la parte Sud del centro storico della città di Cagli. Il quartiere prende nome dalla chiesa di Sant’Angelo Maggiore, chiamata dai cittadini chiesa di San Giuseppe, sede dell’omonima confraternita. I colori caratterizzanti il quartiere sono blu e rosso. Le nobili famiglie che rappresentavano il quartiere erano: BENEDETTI, BRANCUTI, BRICCHI, BERARDI.
SAN FRANCESCO: si tratta del quartiere situato a ovest del centro storico e prende il nome dalla chiesa di San Francesco, che con il suo alto campanile domina l’intera città. I colori che contraddistinguono il quartiere sono il verde e il rosso. Le nobili famiglie che rappresentavano il quartiere erano: CAUSIDICI, GARULLI, LUPERTI, PERUZZI.
SANT’ANDREA: il quartiere occupa la parte est della città e prende il nome dall’antica chiesa di Sant’Andrea, ora non più esistente. I colori del quartiere sono il giallo e il blu. Le famiglie nobili che appartenevano al quartiere erano: BENAMATI, CASTELLUCCI, DRUDA, PIERFRANCESCHI.
IL GIOCO
Il gioco viene disputato dai quattro quartieri la seconda domenica di agosto. La giornata si apre con un meraviglioso corteo storico formato, oltre che dai paggi giocatori dei quartieri, da numerosi personaggi in costume d’epoca. Ogni quartiere ripropone le più illustri famiglie dell’epoca con tanto di vessilli originali e cura di ogni minimo particolare. Il corteo sfila tra le vie della Cagli “vecchia” per concludersi nell’arena di Sant’Emidio (fino al 2003 il gioco dell’oca si svolgeva nella piazza maggiore della città) dove le squadre si sfideranno fino all’ultimo duello. I paggi segnapunti dei quattro quartieri in gara vengono mossi in avanti in base al risultato ottenuto con il tiro di dado. Il percorso, particolarmente accidentato, è costituito da 54 tabelloni raffiguranti personaggi, arti e mestieri cagliesi. E proprio in relazione a talune di queste rappresentazioni sono previste prove di abilità che il gruppo dei paggi giocatori di quartiere deve sostenere per scongiurare la retrocessione del rispettivo segnapunti. Vince il quartiere che dopo varie peripezie vede il proprio paggio segnapunti fermarsi dinanzi al 54° tabellone, nel quale è dipinta l'immagine del patrono San Geronzio.

Bibliografia:
www.giochistoricicagli.it/palio/storia
www.spiritocagliese.it/palio2004/arena
Gucci, Memorie della città di Cagli e de’ Principi suoi dominanti, raccolte e descritte in compendio da Antonio Gucci, suo cittadino, ms. del XVII sec, Archivio Proloco Cagli.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 19.09.2006
    Ultima modifica: 02.10.2007

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