Comuni del bacinoComuni del bacino

Indietro

Comune di Piobbico (PU)

Avanti

I Brancaleoni di Piobbico

Cenni storici su Piobbico


Insediamenti umani nel territorio datano dalla preistoria fino al neolitico, periodo in cui le tracce si fanno più consistenti.

Durante l'Età del Ferro alcuni popoli si stabilirono in altura organizzando i loro centri in prossimità della catena appenninica. Fra i primi ad occupare il territorio montano fra l'Adriatico e il bacino del Tevere furono i Piceni. Ad essi alcuni storici attribuiscono la fondazione di Pitinum Mergens, presso Acqualagna, sulla sponda sinistra del Candigliano, A seguito della guerra sociale, intorno al 90 a.C. la zona di Pitino Mergente divenne municipio romano assai importante, forse distrutto dai Longobardi nella seconda metà del VI secolo d.C.

Terminata la guerra sociale una grossa parte del territorio che si estendeva a sud, dal Nerone, Petrano e Catria, a nord fino ai monti Paganuccio e Pietralata, a est dal Cinisco-Cesano, a ovest fino al Metauro, divenne zona centuriata, cioè assegnata ai "milites", mentre la parte a ridosso del Nerone rimase "ager publicus", cioè esclusa dalle assegnazioni.

Di qui probabilmente, attraverso evoluzioni linguistiche, deriva l'etimologia del nome Piobbico. Nell'VIII sec. a.C. gli Umbri cacciarono i Piceni, stabilendosi soprattutto lungo le vallate dei fiumi, nel corso della loro espansione verso la Romagna, l'Umbria a sinistra del Tevere, le Marche fino all'Esino. Gli Etruschi li spinsero poi nelle vallate del Catria, del Petrano e del Nerone.

Quattro sepolture ad inumazione con i reperti lì rinvenuti ed altri sepolcri "con armi guerriere" galliche, scoperti in località Chiusa nel 1780, confermano nel territorio del Nerone la presenza dei Galli Senoni che cacciarono gli Etruschi.

Dal 295 a.C., in seguito alla battaglia dell'Agro Sentino, Roma, vittoriosa, acquisì la supremazia assoluta su tutta l'Italia centrale. Il territorio del Nerone sotto Augusto faceva parte della VI Regione e sotto Diocleziano (279 d.C.) della Regione Flaminia o Picena. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente anche nelle zone a ridosso dell'Appennino subentrò il dominio longobardo, spazzato via da Carlo Magno nel 774 d.C. Con Carlo Magno ed i suoi successori si consolidò un'organizzazione di tipo feudale, in cui la grande estensione territoriale del Nerone, divenuta intorno al 1000 Distretto del Biscubio, venne affidata come feudo o bene allodiale alla famiglia comitale dei Brancaleoni. Con la storia di questa famiglia si identificherà la storia politica del territorio dall'XI fino al XVIII secolo.

Nel corso del XIV secolo a Piobbico si insediarono molte famiglie costrette all'esilio dalle città d'origine in seguito alle lotte tra fazioni. Vi si contano i Michelini, i Pazzaglia, i Maffei, i Contini, i Bartolucci, i Vandini, gli Ubaldi, i Ferri, i Guelfucci. Tra le più illustri va ricordata sicuramente la famiglia dei Felici da Lucca, la quale annoverò tra i suoi membri letterati, matematici, giureconsulti, militari e prelati. Famoso medico, storico e naturalista in costante corrispondenza con il bolognese Ulisse Aldrovandi fu l'ultimo discendente della famiglia Felici, Costanzo (1494-1585). Piobbico divenne comune autonomo nel 1827, nel corso della riorganizzazione territoriale dello Stato Pontificio, in seguito alla definitiva abolizione del Feudalesimo da parte di Pio VII nel 1816.

Fino alla fine del XIX secolo l'economia di Piobbico era di tipo chiuso a causa della situazione orografica in prevalenza montuosa e priva di strade agevoli. Oltre alla pastorizia, all'allevamento e allo sfruttamento dei boschi per la produzione di legna e carbone, a caratterizzare l'economia familiare erano la raccolta dello Scotano, arbusto assai ricercato per la concia delle pelli, in quanto ricco di trementina e tannino, e del Guado, pianta a fiori gialli le cui foglie debitamente lavorate, trattate e macinate, venivano utilizzate per ricavare una polvere usata nella tintura delle stoffe e della carta e commercializzata soprattutto in Toscana dai tintori fiorentini.

BIBLIOGRAFIA
COMUNE DI PIOBBICO, 1999


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 17.12.2004

Nessun documento correlato.


Indietro

Comune di Piobbico (PU)

Avanti

I Brancaleoni di Piobbico