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Russula vinosobrunnea


Russula vinosobrunnea (Bresadola) Romagnesi

Famiglia: Russulaceae

Descrizione: Cappello: sino a 12 cm di diametro, emisferico, convesso poi piano con depressione centrale, margine ottuso a volte appena striato. Cuticola liscia, opaca, rugosa, nella parte marginale color rosso-porpora, bruno-porpora, bruno-castano con macchie più chiare. Imenoforo: lamelle annesse, fitte, spesse, ventricose e forcate, color crema poi giallognole, con filo lamellare concolore e rossiccio o brunastro verso il margine. Spore: spore 8-10 x 7 - 8 micron, ovoidali, echinulate-crestate. Gambo: cilindrico, ingrossato alla base, sodo poi spugnoso e midolloso, color bianco con sfumature rossastre o rosa ciclamino. Carne: soda e compatta, alla frattura gessosa, bianca, rossastra sotto la cuticola. Sapore dolce, odore fruttato. Colori di reazione della carne: con fenolo: violetto-porpora, con solfato ferroso: rosa-arancio, con tintura di guaiaco: azzurro (reazione molto lenta).

Commestibilità: commestibile dopo prolungata cottura.

Biologia e habitat: boschi di latifoglie (querce in particolare) in terreni calcarei. Dall'estate all'autunno.

Presenza nella zona di studio: Monti della Cesana (MALETTI e PAOLINI 2011) e zona appenninica interna (Serre).

Note: Questo fungo risulta tossico se non viene cotto bene e la cottura in graticola, abbastanza praticata nel nostro territorio, ha causato parecchi problemi e persino ricoveri ospedalieri. Si può confondere con R. olivacea, che però presenta colorazioni verdastre del cappello e un alone rosato nel gambo appena sotto l’imenio.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 28.12.2012
    Ultima modifica: 28.12.2012

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