Funghi, flora e fauna
Polyommatus coridon
Polyommatus coridon (Poda, 1761)
Nome volgare: Coridon
Famiglia: Lycaenidae
Caratteri distintivi: ala anteriore 15-19 mm. Punto nero al centro della cellula sulla parte inferiore delle ali anteriori; areola bianca in s3 nella fascia postdiscale della parte inferiore delle ali posteriori (vedi schema delle ali); frange bianche nel bordo alare esterno con tratti scuri in corrispondenza delle nervature. Maschio con parti superiori di colore celeste-grigiastro lucente, bordo nerastro verso il margine esterno con punti submarginali neri più marcati sulle ali posteriori.
Si può confondere col molto simile Polyommatus hispanus, indicato per l’Italia settentrionale e centrale, il cui maschio ha parti superiori leggermente più grigiastre (VILLA et al., 2009) e la prima delle sue due generazioni in maggio-giugno (quando non è presente Polyommatus coridon, che compare in luglio-agosto) (1). Rispetto agli altri Polyommatus che hanno un punto nero al centro della cellula sulla parte inferiore delle ali anteriori, il maschio si differenzia da quello di P. icarus che è azzurro-violetto sulle parti superiori e con frange bianche senza tratti scuri; di P. bellargus che è azzurro intenso. La femmina si distingue con maggiore difficoltà.
Biologia: una sola generazione annuale, con sfarfallamento in luglio-agosto. Il bruco si nutre di leguminose quali Astragalus glycyphyllos, Coronilla varia, Coronilla minima e Hippocrepis comosa.
Distribuzione in Italia: specie segnalata in tutta Italia escluse le isole.
Dati accertati nella zona di studio (bacino del Metauro): tipo di dati: foto, esemplari in collezione. Frequenza di osservazione: frequente. Distribuzione altimetrica: 500-1520 m s.l.m. Periodo di presenza: da metà luglio ai primi di settembre. Segnalazioni di presenza: medio bacino: Monti del Furlo, Monti della Cesana. Zona appenninica interna: Alpe della Luna-Bocca Trabaria, Gruppo del M. Nerone, M. Petrano, Gruppo del M. Catria, Serre (Serra dei Castagni, Bosco di Tecchie). Habitat: praterie montane e alto-collinari, zone erbose sassose, radure.
NOTE
(1) Non si può escludere nella zona di studio la presenza di P. hispanus, né la confusione con questa specie, segnalata nelle regioni Emilia e Toscana ma non nelle Marche (PARENZAN e PORCELLI, 2006).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 10.08.2004
Ultima modifica: 05.08.2024




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