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Capriolo - Capreolus capreolus


Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758)

Nome volgare: Capriolo

Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Cervidae

Caratteri distintivi: è il più piccolo ungulato europeo. Il mantello è marrone-fulvo in estate, bruno-grigio in inverno. Nei maschi la testa è stagionalmente ornata da un paio di piccoli palchi ridotti (meno ramificati che nel daino) e rivolti all'indietro.

Biologia e habitat: il suo habitat è costituito da boschi intervallati da radure e campi. Pur essendo più attivo nelle ore crepuscolari e notturne, è osservabile anche in pieno giorno. Le sue abitudini territoriali lo rendono particolarmente vulnerabile a vari fattori negativi (bracconaggio, presenza canina, disturbo antropico, ecc.). Ricerca vegetali ricchi di sostanze nutritive e poveri di fibre; comunque l'alimentazione varia a seconda del luogo e del periodo stagionale.

Presenza nella zona di studio: originariamente autoctono, si è estinto nel territorio del bacino del Metauro in un passato non troppo remoto (molto probabilmente entro i primi del secolo XX). Dal 1980-1990 si è assistito ad un vistoso fenomeno di irradiamento naturale; probabilmente alla base dell'espansione vi è l'incremento e la conseguente diffusione delle popolazioni presenti nei boschi tosco-romagnoli ed in particolare nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. L'immigrazione ha permesso l'instaurarsi di nuclei stabili dapprima nell'Alto Metauro e successivamente in diverse zone della fascia collinare; non mancano neppure segnalazioni, a partire dal 2003, riguardanti la pianura costiera del Metauro sin presso la costa. Nell'estate 2006 sono stati osservati nella zona collinare di M. Giove e Prelato presso Fano una femmina con due cuccioli, un cucciolo isolato e un maschio e una femmina nei preliminari di accoppiamento (RICCI L., com. pers.).
Località: pianura costiera e colline a Fano, basso e medio corso del F. Metauro da Fano a Fossombrone, basso corso del T. Arzilla a Fano, Monti della Cesana, Monti del Furlo, zona collinare interna e medio corso del Metauro e zona appenninica interna (M. Nerone, M. di Montiego, M. Petrano, M. Catria, Bosco della Brugnola presso Serravalle di Carda, Serre, Alpe della Luna - Bocca Trabaria, Alto Candigliano, zona di Bocca Serriola) (dati 1986-2013).

Palchi di Capriolo sono stati rinvenuti nel sito del villaggio preistorico della tarda Età del Bronzo (circa 3000 anni fa) situato nella vallata del Metauro in località Chiaruccia di Fano, a circa 5 km dal mare.

Protezione: specie protetta in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 (Allegato III).

DALLA CRONACA:

Capriolo in mare, due bagnini lo inseguono e lo salvano
Pesaro, 7 maggio 2007 - Forse aveva sentito dire anche lui che la stagione balneare era anticipata per il caldo, fatto sta che un giovane capriolo di un anno di età e di 20 chili di peso, disceso a valle cercando acqua lungo il Cesano in secca, ieri mattina presto si è presentato per le vie di Marotta arrivando fin sul lungomare a piazzale Michelangelo. Poi, visto che c’era, è si è spinto fin sul bagnasciuga correndo all’impazzata e, forse anche spaventato dall’ambiente sconosciuto e dalla crescente curiosità della gente, è entrato in acqua cominciando a nuotare verso il largo.
E' stato allora che i due bagnini titolari dei bagni Carlo e Monasco si sono dotati di una corda da usare come 'lazo' e, saliti sul pattino, sono partiti remando come matti per andare a trarre in salvo il capriolo. Che intanto si era allontanato fino a circa 800 metri dalla costa, spostandosi di altrettanti metri verso nord. Dalla spiaggia tutta l’operazione e lo spostamento era ormai seguito da una bella folla in attesa di vedere il 'lieto fine', arrivato verso le 10 e un quarto all’altezza del camping 'Gabbiano', con i due salvatori che, nonostante qualche livido provocato dall’animale terrorizzato, lo avevano imbragato e portato a riva.
A seguire il tutto c’era anche il comandante della Guardia costiera di Marotta Vittorio Gemma che si è messo in contatto con il custode della Provincia Giordano Rosati, il quale ha a sua volta rimediato un automezzo, e col tenente Ciriachi della Polizia provinciale. Il giovane capriolo è stato caricato a bordo e trasportato fino alla riserva faunistica di San Lorenzo, verso Pergola. Lì, incolume e rinfrancato, è stato rilasciato fra il verde che gli è certamente più congeniale dell’acqua del mare.

Da: "Il Resto del Carlino", 8-5-2007


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 18.07.2013

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