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Cervo - Cervus elaphus


Cervus elaphus Linnaeus, 1758

Nome volgare: Cervo

Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Cervidae

Caratteri distintivi: è il più grande cervide italiano. La pelliccia è marrone-rossastra in estate, marrone-grigiastra in inverno. La macchia chiara intorno alla coda è di colore crema, mentre nel Capriolo e nel Daino il disegno caudale è rispettivamente bianco e bianco e nero. Nei maschi la testa è stagionalmente ornata da palchi, dalla base dei quali si dipartono due punte dirette in avanti.

Biologia e habitat: il suo habitat è costituito da boschi, meglio se intervallati da radure e prati e zone scarsamente antropizzate. Il Cervo è capace di passare dall'alimentazione tipica del pascolatore (piante erbacee), a quella del brucatore (foglie, gemme e germogli di arbusti e alberi).

Distribuzione: in Italia la sua distribuzione autoctona attuale è limitata all'arco alpino orientale e, forse, al Bosco della Mesola, nel Ferrarese. Le altre popolazioni sono ovunque di origine alloctona.
La specie è estinta nelle Marche tra il 1600 e il 1700 (FURLANI e PANDOLFI 2000).

Presenza nella zona di studio: nel bacino del Metauro, a partire dal 1988-89, a seguito di fughe accidentali da un recinto di allevamento sito nella porzione umbra della Foresta Demaniale di Bocca Serriola, alcuni capi sono comparsi anche nel versante marchigiano (PANDOLFI 1992). Non è da escludere l'arrivo per irradiamento naturale di qualche capo delle popolazioni presenti nei boschi tosco-romagnoli ed in particolare del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e di Campigna, dove è stato reintrodotto nel XIX secolo (GELLINI, CASINI e MATTEUCCI 1992).
Osservazioni: primavera 2004, ritrovamento di un palco in loc. La Chiusura nei dintorni di Apecchio (CUCCHIARINI A., com. pers.); marzo 2004, ritrovamento di un palco presso Chi Zanchi nella Foresta Demaniale di Bocca Serriola (CUCCHIARINI F., com. pers.); autunno 2004, una femmina avvistata sulla montagna sopra Chi Zanchi (CUCCHIARINI A., com. pers.); 30 agosto 2011, una femmina adulta uccisa da un'auto in loc. Agliolina di Sant'Angelo in Vado (da: Il Resto del Carlino, 28-5-2013); metà maggio 2013, un maschio giovane ucciso da un'auto in loc. Fosso dei Porcai a Mercatello sul Metauro (da: Il Resto del Carlino, 28-5-2013); maggio 2017, 3 esempl. in loc. Tufeto, versante Est della Serra di Burano (LELI e PANICO, com. pers.); maggio 2020, una femmina fotografata nel lato umbro della Serra di Burano nei pressi del fiume Burano. In quest'area, inoltre, ne sono stati avvistati branchi da 5 individui nei pressi di Monte Rosso sopra a Tranquillo di Cantiano, altri nella zona di Morena vicino a Pietralunga (MARTINELLI, com. pers.).

Una ramificazione di palco di Cervo è stata rinvenuta nel sito del villaggio preistorico della tarda Età del Bronzo (circa 3000 anni fa) situato nella vallata del Metauro in località Chiaruccia di Fano, a circa 5 km dal mare.

Protezione: specie protetta in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 (Allegato III).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 23.05.2020

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