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Strobilurus tenacellus

Strobilomyces strobilaceus


Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley

Famiglia: Boletaceae

Descrizione: Cappello: 5-15 cm, emisferico, convesso, poi allargato. Tutta la superficie del cappello è ricoperta da una lanuggine grigiastra disposta a scaglie, simili a strobili, più scura rispetto alla superfice del cappello. Imenoforo: tubuli lunghi, adnati, dapprima biancastri poi grigi sino a diventare neri. Al tocco diventano rossastri. Pori larghi, concolori ai tubuli, rossastri alla pressione. Spore: 9-15 x 7-10 micron, globose e reticolate. Gambo: cilindrico, fibroso, sodo, ricoperto nella parte inferiore da scaglie fioccose; nella parte superiore è presente un anello di colore più chiaro (biancastro). Carne: soda, alla sezione è prima rossastra, poi nerastra. Odore e sapore deboli.

Commestibilità: commestibile, ma scadente.

Biologia e habitat: nel bacino del Metauro è stato ritrovato soprattutto in boschi di faggio, in terreni silicei, particolarmente soffici e sciolti. Raro. In letteratura i ritrovamenti sono più frequenti in boschi di castagni, assenti o di poco conto nel nostro territorio.

Presenza nella zona di studio: zona appenninica (Serre, Alpe della Luna - Bocca Trabaria).

Note: è un Boleto inconfondibile, non bello ma caratteristico. Si consiglia vivamente di non raccoglierlo: dal punto di vista organolettico non ha alcun valore, come ritrovamento al contrario diventa interessante.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 22.07.2004
    Ultima modifica: 08.04.2012

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