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Il T. Tarugo dalla confluenza col Metauro a Isola di Fano (itinerari - TUR)


Il T. Tarugo dalla confluenza col Metauro a Isola di Fano (1° tratto itinerario Torrente Tarugo)

Ultima verifica itinerario: 1996

Uscendo dalla Superstrada E78 Grosseto-Fano a S. Ippolito, giriamo a destra e subito dopo ad un bivio, presso un gruppo di case, ancora a destra, riattraversando la superstrada e dirigendoci verso la grande ansa del F. Metauro dove si versa il T. Tarugo.
Giunti alla riva del fiume, procediamo verso monte (a sinistra) per circa 250 m, sino ad incontrare l'alveo ghiaioso del T. Tarugo. D'estate il torrente si risale con facilità camminando sulle rive e nell'acqua bassa, sino al viadotto della Nuova Flaminia ed oltre per circa 2 Km; poi l'alveo si fa più stretto e chiuso dalla vegetazione. Il bosco ripariale è costituito da Pioppi neri, Salici bianchi, Salici rossi e Salici di ripa. A fianco in alcuni punti sono visibili le scarpate del terrazzamento fluviale.

Tornati indietro, riattraversiamo il cavalcavia della superstrada e ci dirigiamo verso destra, lungo la strada che risale la valle del Tarugo. Sulla collina alla nostra sinistra si trova il paese di Sant'Ippolito, che merita una visita.

Sulla riva del torrente si trova un mulino ormai in disuso, La Ghiera, che nel tempo ha anche funzionato da ingualchiera, impianto idroelettrico e segheria, ubicato in un punto oggi impraticabile per il rigoglio della vegetazione.

Attraversiamo il ponte sul Tarugo e al gruppo di case in località Beffarone giriamo a sinistra.
La valle del Tarugo è prevalentemente coltivata e possiede indubbie attrattive panoramiche; il Fosso scorre più in basso, ad una certa distanza dalla strada.

Dopo circa 3 Km da Beffarone giungiamo al paese di Isola di Fano, nel quale ci fermiamo per una visita.

Nei dintorni di Isola di Fano erano ubicati diversi mulini, oggi non più funzionanti ed in vario stato di conservazione. Tra essi ricordiano il Mulino di Sorbolongo, il Mulino Rapa presso il paese e un altro con lo stesso nome circa 1 Km più a monte, che era anche dotato di un frantoio per olive idraulico.
Solo il Mulino di Sorbolongo ha conservato i vari elementi architettonici e i macchinari. Situato 1 Km a valle di Isola di Fano, quest'ultimo si raggiunge da una stradina che parte in corrispondenza di un'edicola a fianco della strada principale e giunge a una proprietà privata. L'edificio risale al sec. XVI; era fornito di tre macine: una per il grano tenero, una per il granoturco, avena, fava e orzo e l'ultima per la ghianda e i tutoli di granoturco come cibo per i maiali. Il "rotec" aveva una velocità di 120 giri al minuto e funzionava tutto l'anno, tranne i periodi di maggior siccità, verso agosto. Per un po' di tempo, dopo la chiusura avvenuta nel 1949, ha funzionato come segheria ad acqua, sino al 1975. È ancora visibile il canale di alimentazione. È detto Mulino di Sorbolongo perché venivano qui a macinare soprattutto gli abitanti di questo paese e delle campagne limitrofe.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 01.10.2004

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