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Il Bosco di Tecchie (itinerari - ESCURS)


Il Bosco di Tecchie 

Tempo di percorrenza (solo andata): h 2.30
Lunghezza: 3,5 km
Difficoltà: E
Ultima verifica: 2009

Da Balbano di Sopra, dove è situato il centro visite del Bosco di Tecchie (coord. geogr.: 43° 28' 17.79'' N, 12° 35' 02.98'' E), inizia l'escursione a piedi lungo un percorso segnato, che all'inizio passa davanti ad una fonte in pietra restaurata e presenta una brusca salita con fondo argilloso. Si prosegue poi a mezza costa lungo il fianco di S.E. del M. Bono.

Dapprima si incontrano campi, pascoli, siepi e cespuglieti, poi si entra nel bosco ceduo di Cerro, misto a Roverella, Carpino nero, Orniello, Acero campestre e cespugli di Erica arborea, Agazzino, Citiso minore, Ginestra, Corniolo, Sanguinello e Salice dell'Appennino.

Si attraversa lungo il versante del monte un modesto ruscello tributario del T. Balbano. A fianco del sentiero compare la struttura delle rocce di Epoca Miocenica grigio-giallastre che costituiscono queste montagne: più compatti e spessi gli strati di arenaria, più friabili e fogliettati quelli di argilla marnosa. Di frequente si incontrano le Lucertole muraiole, che si allontanano bruscamente al nostro passaggio.

Si segue ora la valle del Fosso dei Cerreti, che sul versante opposto al nostro presenta il rilievo allungato della Serra di Burano. Dei cartelli indicano che qui inizia il parco pubblico del Bosco di Tecchie, istituito dal Comune di Cantiano, e l'oasi di protezione della fauna.

Attraverso una deviazione sulla sinistra si può scendere con un ripido e stretto sentiero sino all'alveo del Fosso dei Cerreti. Qui troviamo una serie di salti nella roccia arenacea, ombreggiati dal fitto bosco circostante, a formare suggestive cascatelle e raccolte di acqua limpida. Si possono osservare adulti di Rana appenninica e girini di Salamandra pezzata.

Ripreso il sentiero che risale la valle, si attraversa un tratto di cerreta ad alto fusto e infine si giunge alla casa restaurata di Tecchie. Qui si sbuca in un declivio erboso disseminato di cespugli di Prugnolo e Pero selvatico, dove sono presenti numerose specie di farfalle diurne, tra cui la rara Polissena.
Lungo il percorso sono frequenti i segni lasciati dai Cinghiali, in forma di impronte e scavi nell'erba, oppure più raramente capita di incontrare il Capriolo. Alcuni vecchi alberi presentano nel tronco una serie di fori, a testimoniare il lavoro dei Picchi per procurarsi il cibo.

Nella parte alta della valle, a 730 m di quota, si attraversa il fosso e ci si addentra nella bella faggeta d'alto fusto che copre il versante N.E. della Serra di Burano, la cui sommità ha la forma di cresta allungata con quote dai 1020 m (Pian di Serra) ai 987 m (M. Perone). La faggeta è suggestiva per la maestosità degli alti alberi che ombreggiano completamente il suolo coperto da uno spesso e soffice strato di foglie cadute.
Echeggiano nel silenzio i canti delle Cince, del Ciuffolotto e di altri tipici abitatori di questo ambiente. Può capitare di udire anche il tambureggiare del Picchio rosso maggiore e del Picchio rosso minore.

Il ritorno si svolge per lo stesso percorso seguito all'andata.

Si può anche proseguire, sempre lungo il percorso segnato, salendo entro il bosco di faggio e poi proseguendo a mezza costa verso S.E. (780 - 810 m di quota). Qui si attraversano una serie di torrentelli che incidono il fianco della Serra, tributari del sottostante Fosso dei Cerreti, e poi si riscende bruscamente il pendio. Dopo aver guadato il Fosso dei Cerreti, ci si ricongiunge col sentiero percorso all'andata, girando a destra.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 28.03.2024

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