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Cap. 4: Schede dei beni storici e monumentali (Il popolamento antico nella media valle dell'Arzilla)


Comune di Pesaro (Novilara)

1. FRAZIONE: NOVILARA
MONUMENTO: PIEVE DI S. MICHELE ARCANGELO
UBICAZIONE: Sulla strada per Novilara dopo una ripida salita che termina in un bivio, sulla sinistra notiamo una grande croce in ferro che segna l'ingresso alla Pieve del castello di Novilara, intitolata a S. Michele Arcangelo.
DESCRIZIONE: La pieve di S. Michele Arcangelo a Novilara ha origine antichissima, la sua consacrazione avvenne il 22 maggio 1356 ad opera del vescovo pesarese Biagio Geminelli, assistito dal vescovo fanese Pietro.
Lo conferma un'iscrizione che copiata dall'antica si legge ora in Sagrestia. L'Olivieri afferma inoltre che, se non fossero andate perse qui tutte le memorie di Pesaro e del Vescovado, il nome di questa chiesa sarebbe apparso nei secoli prima.
racce dell'antica struttura della chiesa erano ancora visibili nel '700 e consistevano in una croce diversa e molto più alta e in una porta nella parete sinistra della soglia, dalla quale si poteva notare che il pavimento un tempo era più alto di due palmi.
Nel 1930 in seguito al grande terremoto la chiesa fu ricostruita e subì dei lavori di restauro nel 1984 soprattutto nella facciata in stile romanico che é adornata da un portale in arenaria sul quale é posta una scultura rappresentante L'annunciazione di Maria. L'interno della chiesa é ampio e luminoso come lo stile delle basiliche romane antiche, senza arcate e senza fregi; la luce penetra da dieci finestre strette ed alte a vetri colorati.
Dietro l'altare maggiore é posto, sulla parete dell'abside di stile gotico, un quadro di notevoli dimensioni che raffigura l'Arcangelo Michele che trafigge il demonio e lo spinge nelle profondità dell'inferno.
La chiesa, prima della riforma liturgica (1962-1967) era a cinque altari i cui quadri che li ornavano sono ancora appesi alle pareti della chiesa; fra questi si ricorda l'immagine di Maria Santissima con S. Sebastiano e S. Rocco, la Madonna con S. Giacomo e S. Cristoforo.
Il coro in noce e l'organo, riparato negli anni '50, provengono invece dalla chiesa dei PP. Girolimini di Novilara.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli vol. I, Pesaro 1988, p. 93-95.

2. FRAZIONE: NOVILARA
LOCALITA': CASTELVECCHIO
MONUMENTO: CHIESA DI S. MARIA DEGLI ANGELI
UBICAZIONE: Dal fondo di Castelvecchio, oltre la strada che porta a S. Andrea a Fano, si nota su una collinetta, seminascosta da alti pini la piccola chiesa di Maria Santissima o S. Maria degli Angeli.
DESCRIZIONE: Eretta a Romitorio nel 1428 da due fratelli eremiti la chiesa fu poi donata ai frati Girolamini che vi costruirono annesso un piccolo convento.
Nel 1462 i frati di S. Domenico chiesero di poterci abitare per sfuggire alla peste, la loro richiesta fu accettata ma, con il passare degli anni in seguito alle vicende del XIX sec. che costrinsero i frati di S. Domenico a rinunciare alle loro proprietà, anche tale chiesa fu loro sottratta. Il convento fu trasformato in casa colonica e la chiesa divenne una piccola chiesa di campagna.
Fu ristrutturata nel 1926 e a ricordo fu posta sopra il portale una lapide con una scritta. Attualmente la chiesa é completamente chiusa al culto.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. I, Pesaro 1988, p. 99-100.

3. FRAZIONE: NOVILARA (QUARTIERE "SANTOLINI")
MONUMENTO: CHIESA DEL SS. SACRAMENTO
UBICAZIONE: A Novilara, nel quartiere allora detto di "Santolini".
DESCRIZIONE: Fu costruita nel 1765 da una delle due confraternite di Novilara, quella del SS. Sacramento, detta anche della Misericordia, istituita nel 1561.
La chiesa, dedicata al SS. Crocifisso, é ancor oggi esistente ed é chiamata chiesa del SS. Sacramento. La sua settecentesca facciata, priva di decorazioni, adorna un lato di quella che fu la parte più importante di Piazza del Sacramento a Novilara.
La chiesa del 7 maggio 1986 é chiusa al culto il tempo e le guerre l'hanno resa pericolante, fra non molto dovrebbe essere sottoposta a restauro.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. I, Pesaro 1988, p. 115.

4. FRAZIONE: NOVILARA (QUARTIERE S. GIUSEPPE)
MONUMENTO: CHIESA DI S. GIUSEPPE
UBICAZIONE: A Novilara nel quartiere di S. Giuseppe da cui prende il nome la chiesa.
DESCRIZIONE: La chiesa é dedicata a S. Giuseppe ed é stata costruita dall'omonima confraternita. Difficile è stabilire l'anno di costruzione, forse risale agli anni della formazione della Confraternita, ma gli atti ufficiali sono andati perduti alla fine del '700. Alcune opere che adornavano le pareti ricordavano nomi d'antiche famiglie possidenti, la chiesa di S. Giuseppe oggi non esiste più, essa fu abbattuta perché pericolante nell'immediato dopoguerra, il terreno su cui sorgeva, divenuto proprietà privata, é ora adibito ad orto.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. I, Pesaro 1988, p. 117.

5. FRAZIONE: NOVILARA
LOCALITA': CERRETO
MONUMENTO: CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA
UBICAZIONE: Nella frazione di Cerreto di Novilara.
DESCRIZIONE: La chiesa di S. Giovanni Battista é stata recentemente ristrutturata, il suo interno presenta un solo altare, dedicato a S. Giovanni Battista; gli arredi sono quelli che un tempo erano nella chiesa di S. Giuseppe. Tracce del suo passato si ritrovano in un atto del 1215 in cui il canonico Alberto la ebbe in rettorato dal Vescovo Pietro III, é pure menzionata nel libro delle Decime del 1290 ed in quello del 1303. Nel 1449 ottenne anche il titolo di S. Andrea in Palaredo, in memoria di un'antica chiesa già esistente nei pressi, di cui si é persa ogni traccia.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. I, Pesaro 1988, p. 119-120.

6. FRAZIONE: NOVILARA
MONUMENTO: CHIESA DELLA MADONNA DE' MAZZA
UBICAZIONE: A Novilara, di fronte a Casa Mascarucci lungo la strada "per Madonna De' Mazza".
DESCRIZIONE: Dedicata alla Madonna delle Grazie nota come chiesa della Madonna De' Mazza vi si accedeva attraverso un semplice portale, posto a ridosso della strada, l'interno era semplice e, come tutte le chiese padronali era piccolo e poco luminoso.
L'unico altare era dedicato alla Vergine Maria, le pareti erano ornate da due quadri di scarso valore artistico, andati poi dispersi, in cui erano dipinti S. Franco, S. Biagio, S. Carlo, S. Apollonio e la Madonna col Bambino; la stessa sorte hanno avuto le tele su cui erano dipinte le stazioni della Via Crucis. Nella chiesa vi era il sepolcro della coppia di coniugi che l'avevano fatta costruire.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. I, Pesaro 1988, p. 119.

7. FRAZIONE: NOVILARA
MONUMENTO: CASTELLO DI NOVILARA
UBICAZIONE: Novilara, un tempo si estendeva dietro l'attuale cimitero.
DESCRIZIONE: Sorto nell'anno 1000, il castello di Novilara deriva da un antico borgo costruito intorno o vicino ad un tempio pagano (trasformato col Cristianesimo in Pieve), borgo che per difendersi dovette fornirsi di mura.
La più antica testimonianza del luogo si ritrova in una carta conservata nell'archivio arcivescovile di Ravenna, che riporta una enfiteusi concessa dal vescovo G. ad una certa contessa figlia di Monaldo Almerici, conte di Pesaro, nel marzo del 1200 forse a causa della morte della contessa, l'enfiteusi del fondo fu trasferita alla Comunità pesarese. Tale atto che concedeva l'intera proprietà del monte Cagiona a Pesaro dava la possibilità alla città di Pesaro, d'assicurarsi totalmente il controllo sul castello di Novilara. Quando i fanesi nel 1202 occuparono il castello, furono costretti su ordine della Santa Sede a restituirlo proprio in virtù di tale enfiteusi.
Forse perché vecchio e piccolo, diroccato, il castello fu abbandonato ai primi del 1300 e ricostruito più ad ovest, sulla collina ove si trova tuttora.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. I, Pesaro 1988, p. 97-98.

Comune di Pesaro (Candelara)

8. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: CHIESA ALMERICI
UBICAZIONE: A Candelara a circa 1 km dal Castello, lungo la via che conduce a Mombaroccio.
DESCRIZIONE: Chiesa dei signori Almerici annessa alla casa di villeggiatura sotto il titolo di S. Croce. Fu fatta fabbricare nel secolo scorso da Vincenzo Olivieri, in questa chiesa, oggi però abbastanza trascurata, si conserva un bell'altare in legno e marmo e su di questo in una nicchia coperta da un quadro rappresentante la Deposizione di Gesù dalla Croce, un bel Crocefisso.
Gli altri due altari hanno come quadro S. Francesco e la Maternità di Maria Santissima.
BIBLIOGRAFIA: Grazia Calegari, Memorie di Candelara, Pesaro 1993, p.23.

9. FRAZIONE: CANDELARA (QUARTIERE S. FRANCESCO)
MONUMENTO: CHIESA DI S. FRANCESCO
UBICAZIONE: Candelara, quartiere di S. Francesco.
DESCRIZIONE: La chiesa di S. Francesco fu edificata nel 1356, annessa al convento dai PP. Conventuali, fu una delle case di proprietà della Beata Michelina di Pesaro.
Numerosi furono i restauri che la chiesa subì: fu rifatto l'unico altare esistente, allora dedicato a S. Antonio, successivamente a tale altare ne furono aggiunti altri due: uno dedicato a S. Francesco (che divenne il maggiore) e l'altro alla Madonna della Concezione.
I nuovi altari furono anche dotati di tele raffiguranti i Santi cui erano dedicati: fra queste la più interessante, posta sull'altare maggiore, rappresentava Maria Santissima in Gloria con S. Francesco d'Assisi e Santa Chiara.
Espropriata con Decreto Regio del 1861, la chiesa é oggi di proprietà comunale, ma chiusa al culto perché pericolante.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p. 40.

10. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA
UBICAZIONE: Candelara
DESCRIZIONE: La piccola chiesa di S. Giovanni Battista é ancora aperta al pubblico, essa fu edificata nel 1485, il progetto della sua costruzione risale tuttavia a molti anni prima.
La chiesa era a due altari: sul maggiore era posta una tela rappresentante il Trionfo di S. Lucia con la Madonna in Gloria, S. Giovanni Battista e S. Lucia, di autore ignoto, di scuola veneziana e di un certo pregio; sull'altro vi era una tela con la Madonna Addolorata, cui era dedicato: sulla testa della Madonna era posta una corona d'argento, completavano l'arredo una tela della Beata Vergine con S. Giovanni e S. Antonio, ed un'altra con la Madonna, S. Giovanni e S. Ubaldo. All'esterno, invece, sopra il portale, spiccava una statuetta della Madonna (rubata nel 1986).
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p. 38-39.

11. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: CHIESA DEI GENGA
UBICAZIONE: Candelara, a pochi metri sulla sinistra della porta del castello.
DESCRIZIONE: La chiesa Dei Genga é dedicata alla SS. Natività, fu edificata il 31 agosto 1781 da Vincenzo Melchiorri Genga, un ricco possidente di Candelara; alla sua morte la piccola chiesa divenne di proprietà di una delle sue figlie. Il 19 maggio 1839 fu ereditata dal marito di quest'ultima che la vendette al Monastero di S. Maria degli Angeli di Pesaro.
Nel 1860 fu acquistata da Nicola Ballarini, nel 1880 diviene proprietaria la signora Teoli che poi la vende ad un notaio pesarese. Da quest'ultimo la proprietà passa agli attuali proprietari: la famiglia Ceccarelli.
La chiesa era piccola, sul suo unico altare, dedicato alla Madonna, vi era una tela rappresentante la Natività della Madonna con S. Antonio da Padova.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p. 40-41.

12. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: CHIESA DI S. ROCCO
UBICAZIONE: Sulla strada Mosca, che da Novilara conduce a Candelara
DESCRIZIONE: La chiesetta padronale di S. Rocco fu fatta costruire da Girolamo Mosca nel 1696 (lo ricorda la data incisa sullo scudo in arenaria posto sopra l'entrata), essa passò nei primi del 1800, in proprietà dei Conti Zanucchi e quindi, alla fine del secolo, alla famiglia Piccinetti di Pesaro; la chiesa é ad un solo altare dedicato a S. Rocco, sul quale é posta una tela raffigurante Maria Santissima con S. Rocco, S. Gerolamo e S. Antonio da Padova.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p.30.

13. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: CHIESA DI S. MARIA DEL TREBBIO
UBICAZIONE: Dopo il castello di Candelara vicino ad un gruppo di case che vanno sotto il nome di Trebbio della Sconfitta.
DESCRIZIONE: La chiesa di S. Maria della Misericordia o chiesa di S. Maria del Trebbio fu benedetta il 4 giugno 1631 e dieci anni dopo fu istituita una confraternita che prese il nome di Gesù e Maria. Divenuta vecchia e pericolante la chiesa fu abbattuta e ricostruita nella forma attuale dalla stessa confraternita nel 1731 ed in quell'occasione fu ampliata. La nuova chiesa fu dotata di un solo altare dedicato alla Madonna della Misericordia e su di esso fu posto un quadro dipinto nel 1713 da Giuseppe Orti; le pareti furono ornate con lo stendardo della compagnia e con una tela rappresentante la Madonna di Loreto. Attualmente la chiesa é aperta al culto.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p. 42.

14. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: PIEVE DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE
UBICAZIONE: A Candelara, lungo la via che porta al castello, posta su una collinetta a 120 metri sul livello del mare.
DESCRIZIONE: La Pieve di Santo Stefano Protomartire fu probabilmente costruita sulle fondamenta di un vecchio tempio pagano dedicato a qualche divinità campestre e trasformato in cristiano nel III o IV sec. d. c.; ciò é provato dalla presenza del fonte battesimale e del cimitero.
La chiesa si presenta a croce latina con quattro facciate uguali, aventi al centro, sopra il portale, un grande rosone ormai murato, ai lati del quale si stagliano due finestre alte e strette.
La struttura della Pieve ha subito nel corso dei secoli numerosi rifacimenti per cui difficile é stabilire la sua forma originaria. Alcuni pensano che in origine la chiesa fosse a navata unica, con l'ingresso nel lato orientale, e che solo più tardi si sia munita d'abside e di cappellone, le prime prove sulla sua esistenza si hanno nel Codice delle Decime papali del 1290.
L'interno é molto ampio, ed é poco luminoso a causa dei drappi di velluto lungo le finestre. La chiesa prima della nuova liturgia era a cinque altari, il maggiore dedicato a S. Stefano con sopra un dipinto del martire del 1693 e firmato Giovanni Venanzi.
Interessanti sono gli affreschi venuti in luce durante il restauro (1857) ancora visibili: fra questi lo "Sposalizio di S. Caterina" di Zuccheri; fino a non molti anni fa la chiesa possedeva anche altre opere: alcune del Birga, del Veschi ed altre di autori sconosciuti.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p. 32-35.

15. FRAZIONE: CANDELARA
MONUMENTO: CASTELLO DI CANDELARA
UBICAZIONE: Candelara
DESCRIZIONE: Costruito attorno all'anno mille come luogo di rifugio per i suoi abitanti, importante perché in esso trovò rifugio l'imperatore Federico Barbarossa nel 1176, dopo la sconfitta subita a Legnano il 29 maggio del 1176. Rispetto ad altri castelli (come quello di Novilara) quello di Candelara, in posizione più vulnerabile era attrezzato solo per una temporanea ed improvvisa difesa.
Dall'antica porta, su cui spicca da molti anni un grosso orologio e nel cui interno, sul lato sinistro, é posto un quadro annerito dal tempo, raffigurante una Madonna col Bambino, si entra nel castello di Candelara.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, p. 37-38.

Comune di Pesaro (Santa Maria dell'Arzilla)

16. LOCALITA': S. MARIA DELL'ARZILLA
MONUMENTO: CHIESA DI S. MARIA DELL'ARZILLA
UBICAZIONE: Lungo la strada che conduce a S. Maria dell'Arzilla, proseguendo poi per Mombaroccio, superato il ponte sotto il quale scorre il torrente Arzilla, troviamo sulla sinistra la chiesa.
DESCRIZIONE: La chiesa di S. Maria dell'Arzilla secondo gli scritti fu costruita da tutta la comunità di Candelara, fu edificata nel 1412. Nel 1462, sull'unico altare fu posta una tavola rappresentante la Madonna della Misericordia.
La facciata della chiesa é in stile gotico romano, con un grande rosone al centro, ed il portale, anch'esso nello stesso stile, é sopraelevato rispetto al piano stradale, di uno scalino.
L'interno, ad una sola navata, reca sulle pareti tracce d'antichi affreschi di scuola umbro-marchigiana, del tardo '400; di scarso valore artistico sono i quadri appesi alle pareti, ad eccezione della pala rappresentante la Madonna della Misericordia del pittore Giovanni Antonio da Pesaro e di un trittico raffigurante la Madonna col Bambino, S. Antonio Abate e S. Domenico del pittore Stefano da Venezia.
Il primo é datato al 1462, rappresenta una Madonna che con il suo manto ricopre da un lato una quantità di uomini e dall'altro di donne, tutte figure bellissime in atteggiamenti assai vivi e tutti diversi.
Il secondo, datato al 1470, fu commissionato dal Giuntini come ringraziamento alla Madonna per averlo salvato, durante una grande tempesta, da sicuro naufragio.
L'episodio é ricordato nella parte inferiore del dipinto in cui si vede una nave in pericolo prossima ad una scogliera.
La pala rappresentante la Madonna della Misericordia adornò per molti anni l'altare maggiore, poi fu trasportata nella piccola cappella laterale; i recenti restauri della chiesa l'hanno però riportata al suo posto originario.
BIBLIOGRAFIA: Trebbi Dante, Pesaro storia dei sobborghi e dei castelli, vol. II, Pesaro 1989, pp. 43-46.

17. LOCALITA': S. MARIA DELL'ARZILLA
MONUMENTO: MULINO BELLUCCI
UBICAZIONE: Situato lungo il torrente Arzilla, verso Mombaroccio
DESCRIZIONE: Esistente dal 1461 con il nome di Piandara, è situato lungo il torrente Arzilla verso Mombaroccio; è l'ultimo di undici attività molitorie funzionanti ad acqua, dotato del "bottaccio" (o vallato: ampio bacino per la raccolta dell'acqua necessaria ad azionare le macine) per l'invaso dell'acqua e delle "retrecine" (una sorta di pala in legno di quercia che, sotto la spinta dell'acqua aziona le macine, è dotata di 18 palette scavate a mano, sfruttando la pressione del getto d'acqua che colpisce le palette, si crea una rotazione orizzontale di un albero di metallo con all'estremità superiore le macine in pietra).
Sul finire degli anni '70 era mosso esclusivamente dall'acqua che si raccoglie nel suo ampio bottaccio; oggi funziona anche ad energia elettrica ma, tutto del vecchio sistema, dalle pale in legno alle macine in pietra, è tenuto perfettamente in grado di funzionare. Il proprietario ricorda che tutto il sistema diga-chiusa-vallato resse alla forte piena del 1979. I mulini fino a 30 anni fa erano molti di più, e distribuiti lungo il corso, risalivano fino alle sorgenti dell'Arzilla. Il signor Bellucci elenca i nomi dei proprietari in ordine, dal monte verso la foce: Mulino Nobili, Andreani, Leoni, due mulini Ciacci, Sabatini, Betti, Bellucci, Ciavarini.
Inoltre, là dove l'Arzilla verso la sorgente si divide in due fossi, vi erano altri due mulini: nel Rio del Combarbio il mulino Ricci e nel Fosso del Gatto il mulino Paci.
Alcuni di questi mulini sono stati acquistati e trasformati in seconde residenze, altri si trovano in pessime condizioni, solo da alcune macine abbandonate qua e là o da elementi architettonici dell'edificio si desume la loro originale funzione. Il mulino Andreani è stato disfatto pochi anni fa e i proprietari, mugnai per lunga tradizione hanno voluto mantenere nella nuova costruzione alcuni segni distintivi.
BIBLIOGRAFIA: Costellazione n° 1, S. Maria dell'Arzilla, Comune di Pesaro a cura di Girolamo Allegretti.

18. LOCALITA': S. MARIA DELL'ARZILLA
MONUMENTO: MULINO CIAVARINI
UBICAZIONE: Situato subito dopo il bivio Maggiotti, a destra, prima del ponte sull'Arzilla e in vicinanza delle terme di Carignano.
DESCRIZIONE: Gli attuali proprietari discendono da una famiglia di mugnai che ai primi anni del secolo s'insediò nell'attuale mulino.
Fino al 1909 le macine venivano azionate con l'acqua, poi a causa delle numerose piene che continuamente distruggevano la chiusa, il mulino interruppe la sua attività e il grano veniva portato a macinare alla Cerbara presso il mulino degli Albani. Attorno agli anni 1918-19 il mulino Maggiotti riprese a funzionare con un macchinario, tuttora conservato, azionato prima con un motore a scoppio poi con la corrente elettrica.
Nel 1951 il mulino adottò il sistema elettrico a cilindri mentre, il Mulino Bellucci ha mantenuto funzionante, accanto al nuovo sistema a cilindri, l'antica struttura ad acqua.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 12.10.2004
    Ultima modifica: 17.07.2010

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