Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

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Aquila reale - Aquila chrysaetos


Aquila chrysaetos (Linnaeus, 1758)

Nome volgare: Aquila reale

Nome dialettale (caduto in disuso): Sbarbia

Famiglia: Accipitridae

- Specie soprattutto sedentaria (SB, M irr, W irr). Nidificazione accertata.

- Molto rara.

- Nel bacino del Metauro vive in zone montuose con pareti rocciose, pascoli e lembi di bosco (Furlo, M. Catria, M. Nerone).

- Nidifica da febbraio a luglio in cavità delle pareti rocciose. Compie erratismi in novembre-dicembre, di più ampia portata nel caso di individui immaturi.

- In cattive condizioni di visibilità può essere confusa con la Poiana, il Falco pecchiaiolo e Aquile di altre specie. Gli immaturi si riconoscono per le macchie bianche nella parte inferiore delle ali e della coda.

- Specie particolarmente protetta in base alla L. n.157 dell'11-2-1992 "Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio", strettamente protetta in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 (Allegato II), che necessita di accordi internazionali ai fini della conservazione in base alla Direttiva di Bonn sulle specie migratrici (82/461/CEE) del 24-6-1982 (Allegato II) e che richiede misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat in base alla Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE (Allegato I) (poi sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE del 30 - 11 - 2009).
Classificata "Vulnerabile" (VU, Vulnerable) nella Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (WWF e LIPU 1999) e "In pericolo" (EN, Endangered) nella Red List degli Uccelli delle Marche (PANDOLFI M., ANGELINI J. e PERNA M., 2009).

NOTIZIE STORICHE (1950-1952)

Un'aquila reale catturata su di un viottolo a Monte del Prete

Giorni fa, mentre si trovavano in cerca di funghi, certo Vittorio Cocchi ed il figlio Ugo si imbattevano su di un aspro sentiero del Monte del Prete, in un'aquila reale; il rapace, che con meraviglia dei due si lasciava catturare senza alcuna difficoltà, risultava ferito ad una zampa. L'animale è un magnifico esemplare di aquila reale, non comune nei nostri monti. Ha un'apertura alare di m 1,90. Si trova attuamente nel civico macello di Sant'Angerlo in Vado, in attesa che un amatore lo venga a prendere.

Da: Il Giornale dell'Emilia, 25-10-1950

Tacchino lasciato cadere da un'aquila dopo il colpo di moschetto di una guardia

Una insolita avventura di caccia è capitata alla guardia forestale Mario Bossi, sulle balze del Monte Furlo, ad Acqualagna.
Mentre assisteva gli operai nel corso dei lavori di rimboschimento della zona montana, improvvisamente avvistava, a media altezza, una magnifica aquila reale, che aveva fra gli artigli, quale preda, un grosso volatile.
Il Bossi, come il rapace passò sopra il posto e lo vide a portata di tiro, gli sparò un colpo di moschetto, per tentare di catturarlo. L’aquila, o per la paura dello sparo, oppure forse colpita dalla pallottola, lasciava la preda, facendola cadere proprio nei pressi del luogo, in cui si trovava la guardia forestale.
Il volatile, che risultò essere un tacchino del peso di circa 5 chilogrammi, precipitò a terra tramortito. Il Bossi se lo portò a casa, soddisfatto dell’inatteso regalo dell’aquila.
L’episodio ne ricorda un altro analogo, recentemente avvenuto sullo stesso monte, e nel quale la preda rilasciata era una lepre.

Da: Il Giornale dell'Emilia, 24-10-1952


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2002
    Ultima modifica: 12.03.2013

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