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Serrungarina: La Sacca nella poesia dialettale

Serrungarina: la Traforata, annessa al Mulino della Sacca


La Traforata: perché questa costruzione complessa, quale motivo ne consigliò la costruzione?
Gli scritti consultati non dicono nulla, ma è facile immaginare che l'orografia e il carattere rovinoso delle piene del Metauro rendessero precario, e perciò continuamente bisognoso di manutenzione (se non di periodiche ricostruzioni) il vallato, assai vulnerabile a causa del correre parallelo al fiume per lungo tratto e dello scarso dislivello esistente sull'ansa detta della Sacca tra il canale ed il letto del fiume. Pertanto le vertenze tra il mugnaio e la città di Fano dovevano essere frequenti, con conseguenze per le lavorazioni delle macine del Mulino della Sacca e quindi per l'alimentazione dei cittadini del territorio fanese: non poteva essere tollerato un arresto di produzione.
Solo la ricerca di una soluzione definitiva (che poi non fu) a questi problemi, che garantisse la continuità delle lavorazioni può aver costretto la Città di Fano ad assumersi l'elevato onere della costruzione della "Traforata" iniziata nel 1489.
Ricerche d'archivio fanno attribuire con certezza la realizzazione di quest'opera ai mastri Comacini, assai presenti allora anche nell'area fanese, con sovrintendente dei lavori Baldassarre Biccardi di Fano e su disegno di maestro Fermo della traforata.

La struttura

Realizzata interamente in mattoni, La Traforata consisteva in un lungo canale sotterraneo dotato di quattordici "pozzetti", il primo dei quali a chiocciola (per le ispezioni sotterranee) conduceva al canale per l'agevole ampia rampa illuminata dalla luce che dall'alto del pozzo si diffondeva lungo il percorso. Le acque del Metauro captate da un bacino di decantazione, realizzato con lo scopo di impedire l'interramento del canale, venivano condotte (a 20 m di profondità) per i 700 metri circa della Traforata sino al vallato, e di qui al mulino.
Di questa straordinaria architettura sotterranea non si era più parlato, se n'era perduta conoscenza; eppure rappresenta la traccia più significativa del passato di Serrungarina, macchina sotterranea, non visibile, ma inscindibile dal mulino della Sacca che dovrebbe essere recuperato assieme alla sua "traforata".

A testimonianza dell'importanza del manufatto rileggiamo ciò che scriveva nel 1770 il matematico Francesco Maria Gaudio sulla Traforata:
"... ad uguali intervalli trovansi disposti 14 pozzi ... il primo dei pozzi è veramente magnifico ..- benchè il pozzo di Orvieto superi il nostro di almen tre volte in altezza e le due scale a spirali lo rendano più del nostro meraviglioso ... non lascia però il nostro di esser ragguardevolissimo, l'unico che per quanto io sappia con quel d' Orvieto abbia delle somiglianze e del rapporto. Il canale sotterraneo che serve l'emissario al Trasimeno e vien chiamato la Cava si reputa anch'esso una delle opere miriabili dello Stato Pontificio, non è però molto superiore al nostro. Se è più longo, l'eccesso in longhezza consiste in poche canne, se è più profondo il vantaggio in profondità consiste in pochi palmi."

L'edificio della Sacca è una architettura a pieno titolo, gli elementi compositivi della Traforata, il canale, la scala elicoidale o lumaca sono presenti in architettura sia di tipo idraulico che militare del '400, ma l'invenzione geniale del "maestro della Sacca" sta proprio nell'uso contestuale di entrambi, nell'operare una sintesi tale da collocare l'opera nel contesto tecnico culturale che proprio in quegli anni realizzava nell'area urbinate analoghi edifici.
Ora che la traccia in superficie, i "pozzetti", oggi leggibile solo sul toponimo della carta I.G.M. al 25.000, è stata cancellata dalle manomissioni del territorio (superstrada, captazioni idriche, arature), è ancora più importante "riscoprire" la Traforata e ricollegarla nell'ambito di un percorso museale della storia della tecnica nella Provincia di Pesaro e Urbino, di cui occuperà un posto importante tra i mulini ad acqua ancora esistenti, macchine e manufatti testimoni di un passato che ci ha accompagnato fino alle soglie del 2000, e che in pochi anni rischia di essere perduto.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 09.01.2018

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